Then: Thirty six.

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Ciao a... Bhe, a quelle poche persone che mi stanno onorando della loro presenza in questa storia. So di non aver mai scritto, semplicemente perché penso che non ci sia bisogno che io vi chieda una qualsiasi cosa, questa storia - che già di per se è spettacolare, motivo per cui ho deciso di tradurla - non ha bisogno di parole o introduzioni. Comunque, bando alle ciance, mi stavo chiedendo se vi andasse ogni tanto di farmi sapere cosa ne pensiate della traduzione. Se ci sono errori, se vi piace il metodo che sto usando. Tutto qua. Detto questo, se voleste lasciare anche qualche voto, a me non potrebbe fare che piacere. Buona lettura e grazie per l'attenzione. -Nicka. :)
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Il mio ritorno alla birreria è accompagnato dalla luce delle stelle che hanno preso il posto del sole ormai alte nel cielo e una lanterna ad illuminare il sentiero nella foresta, Mery mi vede arrivare lasciando perdere tutto per venirmi incontro.

"Liam ha chiesto di te," mi informa per poi aggiungere. "già questa mattina."

Da si gira per assicurarsi che fossi io illuminandomi con un grande, affettuoso sorriso. Mi avvicino a mia sorella per stringerla in un abbraccio. "Tutto bene?"

Annuisce, baciandomi sulla testa. "Stai facendo attenzione?"

Guardandola attentamente negli occhi le rispondo con un sorriso ampio sul volto. "Un po' tardi per questo, non pensi?"

Scuotendo la testa nella mia direzione mi ammonisce con uno sguardo,"sai cosa voglio dire."

"Lo sto facendo." Le dico. "Lo sto facendo, o almeno ci sto provando."

Con un sorriso la allontano da me per dirigermi alla panetteria, entrando nella stanza ormai buia. Le fornaci sono spente, nel forno solo qualche traccia di pane. Il sabato sembra essere sempre così tranquillo. "Liam?"

Viene fuori da una stanz buia, un piccolo e tenero sorriso ad incorniciargli il volto. "Catie." Si abbassa per baciarmi la guancia. "Tutto bene tesoro? Sei stata fuori per una passeggiata?"

Annuendo, gli rispondo. "Si." È così."

Lo guardo studiarmi con attenzione, il suo volto si sofferma su ogni punto della mia figura. E so di per certo di non avere l'aspetto di una persona che è stata a fare una semplice passeggiata. I miei capelli sono un disastro, le mie labbra gonfie e rosse.

Le guance mi vanno a fuoco. "Sono un disastro, non è vero?"

Ride, e si allunga per aggiustarmi i capelli. "Solo un po'."

Sento le lacrime pungermi ai lati degli occhi, sorprendendo entrambi. "Non ti infastidisce?" La mia voce viene fuori in un sussurro spezzato.

Liam nega con la testa, stringendomi le guance in mondo dolce. "Non possiamo scegliere a chi regalare il nostro cuore."

Lo fisso con un espressione indecifrabile, mentre mi rendo conto della sua infinita dolcezza.

"Non riesco a capire come tu faccia a sopportare tutto questo. A condividere una moglie."

"Non è difficile." Quando mi sorride, e lo vedo abbassarsi per baciarmi prima una guancia e poi l'altra, mi rendo conto per la prima volta che le sue attenzioni e il suo cuore non appartengono a me.

"Dimmi, allora," mormoro, aggrappandomi al suo petto. "Chi è che rende felice te."

La mia affermazione lo fa ridere. "Tu sei una ragazza fantastica, e sono davvero onorato di condividere il mio letto con te, di reclamarti come mia moglie. Chi potrebbe essere più fortunato di così?"

"Liam..." So che ha capito a cosa io stia alludendo.

Mi stringe forte, stringendomi più forte. "Ma si, il mio cuore appartiene a qualcun'altra. È sempre appartenuto a Qualcun'altra. E per questo ti chiedo perdono, Catie."

"Per favore, dimmi chi è. E perchè hai acconsentito a sposarmi se non ne sentivi il bisogno."

"Te lo dirò quando potrò." Poggia le mani sulle mie spalle allontanandomi in modo da potermi guardare negli occhi. "Ti fidi di me?"

Annuisco. Mi fido. Più di chiunque altro.

"Bene allora, andrà tutto bene. Promesso." Mi stringe in un forte abbraccio. "Andiamo ora. Ti va di trascorrere la serata con i nostri amici?"

No Fury/ Harry Styles/ Italian Translation. Where stories live. Discover now