11. Ti faccio andare in overdose di schiaffi in faccia e calci nel sedere

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Cappellino da chef in testa, grembiule e estintore a portata di mano (non si sa mai). Non è la prima volta che cucino, ma con il forno penso di avere un problema: o dimentico il cibo e prende fuoco, oppure lo servo mezzo crudo. Che tristezza se Ethan crepasse, no? Però Sir Lancillotto probabilmente farebbe i salti gioia.

Metto i guanti e apro il forno, stando con la faccia a dieci metri di distanza, un po' come l'uomo di gomma dei Fantastici Quattro. L'ultima volta che mi sono avvicinata troppo, per un secondo ho pensato che il Sahara si fosse teletrasportato nella mia cucina, o che la mia cucina si fosse spostata in Africa.

Per ora è tutto regolare, quindi niente incendi improvvisi, niente cibo bruciato e niente cibo crudo. Come ho già detto, per ora. Ci tengo a sottolinearlo.
La mia capacità in cucina equivale alle capacità di Ethan di fare il fratello maggiore: fa schifo, ma non così schifo.

Mi siedo sullo sgabello e aspetto ansiosamente che il mio pollo croccante (o almeno è così che dovrebbe essere) sia pronto. Nella ricetta c'era scritto di aggiungere un po' di vino bianco, ma io ho messo quello rosso. Il rosso è più bello. Poiché non sono brava a distinguere i vini in base alla qualità, li scelgo in base al colore. E col cavolo che avrei aggiunto quel vino bianco dallo stesso colore della pipì.
Rosso è più bello, appunto.

Sfoglio svogliatamente una rivista di gossip. In realtà non mi interessa sapere chi si lascia, chi si sposa, chi muore o chi vive come se la sua vita fosse infinita.
Di disgrazie me ne bastano le mie: single, incasinata, la mia famiglia potrebbe girare le future scene di Beautiful, a scuola faccio cagare.

Appena sento il trillo del forno, balzo giù dallo sgabello e prendo i guanti, ma urto la bottiglia di vino, che di conseguenza cade a terra e si rompe. Sento Ethan gridare; mi avvisa che è arrivato.

Tiro fuori il pollo e chiudo gli occhi come una drogata, non appena sento l'odore di pollo ben cucinato (o almeno spero. Nel dubbio, ho fatto del mio meglio).

« Che cosa hai fatto? Cos'è quella chiazza rossa sul pavimento? Chi diavolo hai ucciso? » chiede Ethan sulla soglia della porta, non trovando il coraggio di fare un altro passo.

« Non rompere le palle. Mi è caduta la bottiglia di vino a terra. » spiego, andando subito a pulire il casino che ha fatto.

Mio fratello si avvicina al forno cauto, come se ci fosse un qualcosa dal quale dovrebbe difendersi.
Lo guardo sospettosa, poi lo vedo annusare l'aria e iniziare a cantare dal nulla: « It's a kind of magic. One dream, one soul, one prize, one goaaaal », prende la teglia e poi fa una piroette, continuando a cantare.

« Perché dite a me che sono quella malata, se tu stai ballando con una teglia in mano e canti le canzoni dei Queen? » gli chiedo, sedendomi a terra, perplessa.

« Perché hai fatto per forza qualche strana magia. Questo pollo sembra commestibile, Hayra. E proprio perché lo sembra, ho paura di assaggiarlo. » posa la teglia sul bancone della cucina e prende un coltello.
Faccio per dire qualcosa, ma lui riprende a cantare.
« Don't stop me nooow » e allunga una mano per zittirmi. Canticchia a bassa voce Don't stop me now dei Queen, e sembra così gasato, che si metterebbe a ballare anche con Sir Lancillotto.

« Vedi che quel pollo dovremmo mangiarlo tutti, non solo tu. » dico con fare minaccioso.

Ethan si gira verso di me con un ghigno e canta: « I want it all and I want it now! »
Sbatto la testa contro il frigo e sospiro.

« La smetti di rispondere alle mie domande con una canzone dei Queen, per piacere? Sto per prenderti a cosce di pollo croccante in faccia.» gli dico, togliendomi il cappello e il grembiule.

Fade To GreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora