26. Quando cado, non ho paura di farmi male

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Sono stata tutta la notte sveglia a guardare il soffitto e a cercare di sopprimere i pensieri. Niente da fare.
Più ci provo, più non funziona. Come si fa ad annientarli? Perché io ci ho provato forse un'infinità di volte, ma non ha dato mai dei risultati positivi.

Coperta tirata fino al collo, nonostante io stia sudando, e palpebre stanche, ancora aperte, e lo sguardo puntato verso il soffitto bianco.

Certe volte, anche se dentro la mia stanza si muore di caldo, mi copro lo stesso, perché è come una sorta di protezione per me. Come quando mia madre fa irruzione nella mia stanza e mi copro fin sopra la testa: in questo modo non la vedo e mi sento più al sicuro.

Afferro il cellulare dal comodino e guardo l'ora, facendo subito una smorfia. È il momento in cui dovrei trascinare il mio corpo fuori dalla mia stanza per andare a fare colazione insieme alla mia "famiglia", prima che mia madre venga a svegliarmi e a farmi la solita strigliata.

Sir Lancillotto è rimasto acciambellato sul mio letto, ai miei piedi. Sorrido e muovo una gamba per svegliarlo.
Apre lentamente gli occhi e mi guarda, poi si trascina vicino a me e posa la testa sulla mia pancia.

«Buongiorno, dormiglione.» lo accarezzo e lui drizza le orecchie.

«Dobbiamo scendere sotto, prima che mia madre uccida entrambi.» dico. Nel mio caso probabilmente mi farebbe soltanto un piacere.

Scendo dal letto e vado in bagno a darmi una sciacquata. Il mio cane rimane nel corridoio, seduto, ad aspettarmi.
Mi guardo allo specchio e vedo sempre, da anni, la stessa persona, che non è mai cambiata di una virgola. Indosso perfino lo stesso pigiama di flanella, compro sempre lo stesso e sempre dello stesso colore. Gli occhi sempre spenti e talvolta accerchiati dalle borse più grandi dei miei bulbi oculari, il sorriso spento e tanta voglia di farla finita.

Mi lavo la faccia e i denti, poi esco dal bagno e faccio segno al mio cane di seguirmi giù, in cucina.

Sento un borbottio e deduco che mio fratello sia sveglio e che stia parlando con nostra madre.
Appena entro, infatti, la conversazione cessa.

«Buongiorno, tesoro. Hai dormito bene?» chiede mia madre con un sorriso allegro.

La vera domanda è: ho dormito?

Decido di sviare l'argomento. «Cosa c'è da mangiare?» sperando che abbia cucinato qualcosa, ma la sua risposta è: «Pensavo volessi il solito: latte e cereali?»

Mio fratello si acciglia e mi osserva con sospetto.
«Come sei tornata a casa, ieri? Sei rimasta tutto il giorno chiusa nella tua stanza.» mi fa presente.
In realtà ero scesa in cucina per prendere qualcosa da mangiare, giusto per non fare preoccupare mia madre, e poi mi ero rifugiata di nuovo nella mia stanza.
Funziona così: per non destare sospetti ed essere nuovamente vittima di domande stupide, che mi fanno continuamente, senza mai capire un accidente, prendo qualcosa da mangiare, così vedono che non andrò a dormire a stomaco vuoto, e saranno tutti felici.

«I fratelli Black mi hanno dato un passaggio.» rispondo, aprendo lo sportello per prendere un cucchiaio. Afferro la mia tazza, il latte e i cereali e mi siedo sullo sgabello.

«Chi sarebbero? Quel tuo ragazzo ti ha già lasciata?» chiede mia madre, con la sua solita e immensa delicatezza.

«Perché?» domando, immergendo quasi con forza il cucchiaio dentro la tazza.

«Tesoro, non fare finta di niente. Ho visto che ultimamente sei cambiata, ho paura per te. E se continui di questo passo, sai anche tu che ti rovinerai la vita. Non riuscirai nemmeno a finire gli studi, il tuo ragazzo ti lascerà tempo zero, perché non te ne accorgi, ma sei ingestibile certe volte.» le sue parole sono come uno schiaffo in faccia.

Fade To GreyWhere stories live. Discover now