𝐨𝐧𝐞

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Capitolo
1

- My life elsewhere -


Gennaio 2010, Italia.




🥀

SARAH

Non avrei mai pensato di lasciare la mia famiglia, di cambiare città o addirittura paese. Ho sempre programmato la mia vita e ho sempre pensato che mi sarei diplomata, avrei iniziato a lavorare per potermi permettere un appartamento, avrei cercato di esaudire i miei sogni, avrei trovato l'amore, mi sarei fidanzata, sposata e avuto dei figli.

Spesso, i giovani, sono indecisi: su cosa fare, cosa dire, dove andare.
Non sempre riescono a prendere una decisione sicura e invariabile,
com'è giusto che sia.
Ed è proprio l'aspetto positivo dell'essere giovani.
Apparentemente liberi di essere ciò che vogliamo essere.
Senza fretta o preoccupazione, perché siamo giovani e possiamo permettercelo.
Ci possiamo permettere di sbagliare, di cambiare idea ripetutamente, di alzare la voce contro i nostri genitori, di ribellarci, di ritornare sui nostri passi e cambiare ancora idea.
Ci possiamo permettere di correre verso una meta casuale, alla scoperta di posti sconosciuti. Di prendere un treno per ovunque e di ridere, ridere forte. Di litigare, fare pace o mettere fine a tutto. Di inseguire i nostri sogni, pur sembrando irrealizzabili. Ritrovarsi con il cuore spezzato da chiunque ma avere la forza di ricompattarlo e donarlo ancora, anche se questo può ripetersi. Quando si è giovani, spesso si è più spensierati, meno realisti.

Spesso si dice: "Sbagliando s'impara."
Quante volte l'ho sentito dire.
Ma sapete una cosa?
Io sono riuscita ad imparare tanto, facendo la scelta più giusta che potessi fare.

Ma, come ho già detto, pur essendo giovane, so già cosa voglio dalla mia vita, l'ho sempre saputo. È diciamo la classica vita che la maggior parte delle ragazze della mia età desidera in futuro o forse mi sbaglio. Io ho avuto le idee molto chiare, fin da bambina ero fermanente convinta di ciò che desideravo. Ero una bambina nata con il sogno di diventare madre prima di tutto, e facevo fare alle bambole con cui giocavo, ciò che un giorno avrei fatto io, perché si quel pensiero era fisso nella mia mente e nessuno poteva rimuoverlo. Ma avrei voluto realizzare tutto ciò qui, nella mia città, circondata dalle persone che amo e non altrove.

Da piccola, sono sempre stata un'amante delle storie d'amore.
Ricordo che, mia madre, mi diceva spesso che ai matrimoni, mi emozionavo.
Pur essendo piccola e non comprendendo a pieno cosa significasse l'amore,
io lo sognavo, lo desideravo.
Ammiravo il mondo dal passeggino, credendo fortemente che un giorno, l'avrei incontrato.
Che, il destino, lo stesse mandando da me, possibilmente sul cavallo bianco!
Crescendo, ho capito la differenza tra vita e favola.
Le cose non si ottengono con così tanta facilità anzi, ma che molto spesso,
anche se ci metti tutta te stessa, gli obiettivi, non sempre si realizzano.

Se al giorno d'oggi, dovessero chiedermi dell'amore, potrei raccontarti ciò che si dice in giro,
ciò che leggo nei romanzi, ciò che vedo e percepisco dai film romantici,
della storia d'amore travagliata dei miei nonni o quella vissuta dei miei genitori.
Ma ciò che vorrei, è scoprire se ciò che si dice è vero.
Vorrei percepire personalmente quelle emozioni, viverle a pieno.
E magari, perché no, anche scoprirne delle nuove.

Al momento però, rappresentavo una di quelle ragazze sempre con la testa tra le nuvole
e se non succede, allora la sto sbattendo sui libri. Sono troppo piccola per uscire a far serata
o forse è quello che mi hanno sempre fatto credere.
Sta di fatto che, non ne ho mai sentito così tanto il bisogno.

My first loveWhere stories live. Discover now