𝐬𝐢𝐱

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Capitolo
6

- A gentle stranger -

Tu sei arrivato, m'hai guardatoe allora tutto è cambiato per me

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Tu sei arrivato, m'hai guardato
e allora tutto è cambiato per me.
Mi sei scoppiato dentro al cuore
all'improvviso, non so perché
all'improvviso.

Sarà perché m'hai guardato,
come nessuno m'ha guardato mai.
Mi sento viva, all'improvviso per te.




🥀

«Hey, permettimi di aiutarti..» disse una voce maschile e sconosciuta alle mie spalle e per poco non mi spaventai. Mi aveva colto di sorpresa. Spostando l'attenzione dei miei pensieri, su di lui. Non ebbi neanche il tempo di girarmi per dare un volto a quella voce, che percepii la morbidezza di una mano, afferrare con delicatezza le buste, per aiutarmi. Un brivido percorse, con sorpresa, tutto il mio corpo e il mio cuore iniziò improvvisamente a battere veloce quando la sua mano sfiorò di poco la mia. Potevo sentire il cuore battere dalla mia gola e un improvviso calore che faceva contrasto con il freddo climatico. Non avevo mai provato una cosa del genere provocata da un semplice tocco, specialmente se da uno sconosciuto.

Finalmente mi voltai, ero curiosa di sapere chi fosse così gentile da aiutarmi e chi mi facesse provare delle emozioni così forti. Era il ragazzo della porta accanto. Un velo di vergogna mi colpì quando mi ricordai il momento imbarazzante di un'ora prima, quello scambio di sguardi senza parole o gesti, i nostri occhi si entrano incontrati e nessuno dei due riuscì a fare quel passo in più prima che me ne andassi.

Adesso potevo vedere le sue iridi più da vicino, quelle due pozze verdi profonde e limpide, e non mi accorsi del tempo che le passai a fissare. Era sicuramente ciò che avevo visto per prima ed erano una trappola senza ritorno. Quegli smeraldi preziosi e scintillanti, in contrasto con le sue labbra di fragola e quel solco ai lati di esse che si metteva in risalto quando mostrava la dentatura perfetta e diventava più profondo. Era un disegno, sembrava essere stato realizzato dalle mani d'oro di un pittore, per quanto quelle particolarità lo rendevano perfetto ai miei occhi.

Quel cespuglio di ricci arruffati, nel quale spesso ci passava la mano per ravvivarli. Quel movimento buffò con le mani, con le quali se li scombinava e poi aggiustava il ciuffo davanti per non averlo davanti alla fronte. Non ero esagerata, i miei occhi non avevo mai visto niente di più bello prima d'ora. La sua bellezza reale mi destabilizzava, così come la sua incredibile galanteria e gentilezza, nell'aiutarmi con le buste, nonostante fossero due misere.

Da più vicino, potevo segnalare altre particolarità, come quel marrone scuro che occupava la porzione di pelle tra la fossetta e il labbro inferiore, un piccolo puntino che lo rendeva reale, un neo. Così come quei piccoli puntini rossi dovuti all'acne adolescenziale. Non li avevo mai trovati così belli, tanto che i miei venivano sempre coperti affinchè non si vedessero più. I suoi, invece, lo rendeva solo più bello.
Sul suo volto si leggeva tenerezza, accompagnata da tutte le sue particolarità. Gli occhi gridavano purezza e sincerità.

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