𝐞𝐢𝐠𝐡𝐭

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Capitolo
8

- He's breathtaking -

- He's breathtaking -

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🥀

La signora allungò un mano verso di me, prima di presentarsi. «Io sono Anne Selley, la preside di questa scuola.» mi sorrise ancora ed io non potevo credere che potesse essere lei. Mi sarei aspettata una donna più grande d'età, magari dai capelli grigi e dagli occhi marcati da delle tenere rughe. Invece la donna che avevo davanti a me era bellissima.

Ma si sa, i pregiudizi non sempre corrispondono alla realtà.

L'ultima mezz'ora, io e la signora Selley la trascorremmo nel suo ufficio, per parlare degli ultimi aspetti riguardanti la scuola. Nel mentre, mi convincevo sempre di più di quando lei fosse veramente la preside migliore che io avessi mai conosciuto. Il modo così tranquillo in cui mi parlava e scherzava con me, facendo, di tanto in tanto, battute così da farmi sentire a mio agio. Non aveva imposto per niente, tra me e lei, quella rigidità che c'è di solito, anzi si respirava un'aria tranquilla, quasi familiare.

Era una signora gentile e alla mano. Si era resa molto disponibile nei miei confronti, sia per quanto riguarda la scuola che per altro. Non potevo dimenticare e di certo non la ringrazierò mai abbastanza, per quanto si sia preoccupata per me, trovandomi un posto dove stare. Sembrava così giovane, le avrei dato al massimo 40 anni. Il suo viso era esteso e luminoso, con un sorriso ampio e sempre pronto a comparire, che t'ispirava tanta positività e serenità.

Ti guardava con due occhi chiari, lucidi ed espressivi, sembrava che ti sorridessero sempre. Notai che quando sorrideva si formavano anche due fossette ai lati della bocca, che non potevano non saltarti all'occhio. Quella particolarità mi ricordava qualcosa, o meglio qualcuno di familiare. Come se avessi visto quel sorriso e quella fossetta già su un altro volto, ma non ricordavo su chi li avevo visti.

Uscendo dal suo ufficio mi sentivo molto carica, mi aveva dato l'energia giusta per affrontare il primo giorno. Abbassando lo sguardo sul foglio dove erano elencate le varie lezioni e le rispettive aule, cercavo la mia. Scorrendo lungo la lista, portando il segno con il dito, per vedere che lezione avrei avuto.

All'uscita da quel colloquio, mi sentì svuotata, meno ansia circolava nel mio corpo. Ma quel sottile velo di timidezza era rimasto, ormai faceva parte del mio modo di essere, completamente. Quella donna mi ricordava mia madre e i suoi incoraggiamenti, servirono abbastanza. Forse era per quel motivo che, alla presenza di quella donna, percepivo un'aura familiare e accogliente.

«Troverai i tuoi libri, per questa giornata, nel tuo personale armadietto.» Mi informò, non perdendo mai quel sorriso, sventolando un portachiavi verde con il numero 2012 colorato di bianco.

My first loveWhere stories live. Discover now