𝐟𝐢𝐟𝐭𝐞𝐞𝐧

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Capitolo
15

Non lasciarmi
da sola
nel buio.

"And it's alrightCalling out for somebody to hold tonight

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"And it's alright
Calling out for somebody
to hold tonight.
When you're lost, I'll find a way.
I'll be your light.
You'll never feel like you're alone
I'll make this feel like home"

One Direction, Home.

🥀

Delle mani. Ci sono delle mani grandi, dalle dita affusolate, che si insinuano nel tessuto in cotone che ancora mi copre. Delle mani grandi che riescono ad accogliere ogni porzione di pelle disponibile. Non perdono tempo, non evitano alcun punto. Ogni parte è accarezzata, venerata. Per un momento ho sentito la necessità di voltare la testa verso l'alto, affondando della morbidezza del cuscino, concentrandomi sul piacere del movimento di quelle mani sul mio corpo; quando la riportai verso il basso, il tessuto in cotone giaceva sul pavimento, accartocciato distrattamente in un angolo della stanza. Ero così proiettata su quelle mani da non accorgermi che mi stavano svestendo, ma lo lasciavo fare...

Non c'era alcun pantalone, lungo o corto che sia, a coprire le mie gambe. Quindi, quelle mani, avevano maggiore accesso alla mia pelle nuda. Sempre loro poi, si insinuarono nell'interno coscia, partendo dalla caviglia destra e avvicinandosi sempre di più al punto che pulsava e richiedeva attenzioni. Ma colui che stava compiendo quei gesti, decise che fosse meglio sostituirle con la propria bocca.

E così, quella bocca, iniziò a tastare ogni centimentro della mia pelle, che prima era stata accarezzata dalle sue mani, lasciando schioccare le labbra contro la pelle ad ogni bacio. Dio, se ero presa da quel tocco. Dio, se non lo volessi interrompere per nulla al mondo.

Ma poi, quella bocca, proprio quando stava per avvicinarsi al punto esatto, deviò continuando la scia di baci verso il ventre e poi tra i seni. Mi fece lamentare inizialmente, ma quando poi si spostò verso il decoltè, non obbiettai. Indugiò proprio lì, dove non c'era più alcun reggiseno a coprirmi. Ed io mi maledivo, al pensiero che ci riuscisse con estrema facilità; ciononostante restai con le spalle contro il materasso, lasciandogli il controllo del mio corpo.

La mia pelle esposta, bruciava di desiderio e se lui non riuscisse a sentirla gridare, poteva sentire me al suo posto, e i miei gemiti forti, pieni di quel desiderio. Lo pregavo, volevo raggiungere la sua mano, agguantarla e trasportarla nel posto giusto, mostrargli dove doveva arrivare e come muovere le dita. Ma non riuscivo a trovarla, era come sparita.

Era così complicato mantenere i fianchi ancorati al materasso, accogliere ogni fremito del mio corpo e tenerlo a bada. Ma quella bocca, si trovava sul mio seno, ci lasciava dei baci umidi, piccoli ma intensi, stampando il contorno delle sue labbra su ogni estremità. Coglieva un lembo di pelle e poi lo lasciava andare, proseguendo verso il basso.

My first loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora