𝐬𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐞𝐧

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Capitolo
17

Cose che non posso

Non sai che darei purchè tu sia felice

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Non sai che darei
purchè tu sia felice.
E ci sarà,
ci sarà felicità nel futuro,
te lo prometto già.
Ci sarà tempo
per cogliere nuove rose.
Nell'orizzonte vedo già,
l'alba di una nuova realtà.
Per quanto tu possa
stare male adesso,
infondo lo sai che il tempo verrà.
La spensieratezza tornerà.
Arriverà quel sole che scioglierà
Il nodo della sofferenza
E ci sarà, forse esiste già,
Non è lontana, quella nuova realtà.

🥀

{ play Stars will fall - Duster }

Il male.
Il male è una cosa che non ti aspetti. Ti coglie all'improvviso e spesso ti travolge completamente, perchè non ne sei preparata. Ho immaginato che potesse essere un'onda d'acqua.

No, non è il mare.
Lo tsunami, ad esempio, al principio è un'onda, che man mano che si avvicina alla cittadina, acquisisce forza e quantità, si ingigantisce.
Poi, la sua furia, si scatena, ricoprendo d'acqua ogni superficie, in maniera violenta. Ti ritrovi ad essere scaraventato ovunque e colpito dai detriti, se non ti metti al riparo, ma è quasi impossibile prevederlo.

Io, il male, lo percepisco così.
Come una forza che ti agnenta, ti colpisce in superficie e all'interno. Una forza che violentemente, ti scaraventa contro tutto, sporcandoti con le sue scorie, anche all'interno.

Il male, secondo me, comprende tanti aspetti, forme e motivi, tra cui ingiustificabili. Possiede anche numerosi livelli; non vi auguro mai di arrivare a quello finale.
Può essere fisico, quando purtroppo possiedi un male interiore, una malattia. Può essere un male fisico anche quello interno, non causato da qualcosa di brutto che vive dentro di te, ma da un peso che ti porti dentro.
Un male fisico, puoi provarlo quando ingoi un insulto, un dolore, una delusione e incanili tutto quel veleno e lo senti scorrere tra le tue vene, come se fosse sangue denso, sudicio.

Egli, evitabilmente, ti fa dubitare di tutto: di ciò che eri, dei tuoi comportamenti, e tendi a ripercorrere mentalmente ogni tuo passo. Ti fa interrogare su ciò che hai potuto fare, per ricevere tutto ciò. Perchè stai subendo tutto ciò, ti chiederai probabilmente, ma non otterrai mai una risposta esatta.
Ed era proprio quello che stava succedendo a me.

Non ho mai creduto che, in ogni persona, ci fosse un pizzico di malvagità. Come una parte marcia che si sveglia, nel momento in cui viene stuzzicata. Mi addentravo in un sentiero con due uscite di pensiero. Una parte di me, era fermamente convinta che ci fossero più strade da intraprendere, quelle giuste e quelle sbagliate. Che quindi, eri tu stesso a prendere la decisione di cosa farne del tuo vissuto. Che, se sceglievi quella sbagliata, ovvero il pensiero del male, venivi completamente immerso in una pozza d'inchiostro nera, che ti ricopriva. Inevitabilmente poi, quella via tortuosa, ti porta ad accogliere quel pizzico di malignità, liberandosi in tutto il tuo essere, manovrando ti a proprio piacimento.

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