𝐭𝐡𝐫𝐞𝐞

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Capitolo
3

- A pleasant knowledge -

- A pleasant knowledge -

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🥀

Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato. L'ansia mi aveva fatto svegliare due ore prima della sveglia che avevo regolato, per l'ennesima volta. Ma, il lato positivo, era che mi aveva dato un ulteriore vantagio, perchè avrei dovuto fare tante cose e non volevo fare assolutamente ritardo. Era una mia particolarità, preferivo anticiparmi anche di tanto, ma fare le cose con calma, così avrei anche avuto modo di controllare ulteriormente se tutte le cose fossero al proprio posto. Avevo questo perenne controllo di tutte le cose che mi circondavano. Ma quel giorno ero veramente tanto in anticipo.

La tazza fumante tra le mie mani mi riportò alla realtà. Appoggiai le labbra sul bordo di essa e diedi un sorso al contenuto mentre fissavo gli scatoloni davanti a me. Vedere quella stanza così vuota, dove tutti gli oggetti più importanti erano racchiusi negli scatoloni per portarli con me, faceva uno strano effetto.

Erano circa le otto del mattino e avevo già eseguito la maggior parte delle cose: avevo spedito le scatole con tanto di etichetta con su scritto la categoria degli oggetti all'interno, così una volta arrivati, sapevo già a cosa dare la priorità. E visto che non sarebbero arrivati il giorno stesso, preparai un ulteriore valigia con vestiti, biancheria, asciugamani, beauty-case con tutti i miei preziosi cosmetici e altro, che mi sarebbero serviti per i primi due giorni. Inoltre, la signora Selley era stata così gentile da trovarmi una casetta che non era tanto distante dalla scuola e avrei potuto raggiungerla anche a piedi. E mi aveva anche informato che sarà il primo posto dove mi porterà Gemma, la mia guida.

* * * * * * * * * *


🥀

Non sei mai preparata a lasciare qualcosa di significativo per te.
Ed io non ero del tutto pronta a fare quel passo,
quel passo più grande della gamba.
Guardandomi intorno la sola cosa che facevo era fermarmi su determinati oggetti o parti della casa,
ricordando dei momenti storici importanti e indelebili.

Quante volte ho pianto disperata in quel letto,
quante volte ho lasciato che la mia schiena scivolasse contro la porta di legno del bagno,
quante volte ho urlato contro quel cuscino,
le serate passate sul divano insieme ai miei genitori per vedere dei bei film
ai pomeriggi a ballare canzoni latino-americane con mia madre nel salone,
quante volte mi infilavo nel letto dei miei, solo per ricevere delle coccole e sentire il calore del corpo di mia madre, che riscaldava il mio ghiacciato in due secondi,
per poi essere richiamata da mio padre per cedergli il posto occupato da me.

My first loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora