• 31 •

917 17 12
                                    

Alis

Giovedì

Quella mattina Nathan sarebbe rimasto a casa, non mi spiegò il perché. Non mi preoccupai troppo, scartai la possibilità di una presunta febbre, perché mi aveva ricordato della nostra serata film. Semplicemente necessitava di un giorno senza lezioni per rilassarsi. Non avendo lui come accompagnatore, andai in macchina con papà. Era sempre felice di farlo, così potevamo parlare un po' solo noi due.

"Sai, sono felice che piano piano ti stai costruendo una nuova vita" disse improvvisamente.

"Già, anche io. Ultimamente sento di meno il vuoto che avevo... e non posso che esserne sollevata." Quella mancanza si stava sgretolando lentamente grazie alle persone, non l'avrei mai pensato, ognuno aveva un ruolo importante nella mia vita.

"Oggi esci?"

"È così scontato?"

"Esci spesso questi giorni" osservò.

"Non hai torto, oggi io e Nathan guarderemo un film."

"Avete già scelto quale?"

"Gifted" e iniziai a spiegargli la trama. I protagonisti erano una bambina molto dotata per la matematica e suo zio. Parlai seguendo cronologicamente gli episodi del trailer che avevo visto, ancora conoscevo poco i dettagli. Si incuriosì, avrebbe voluto guardarlo anche lui, così promisi di farlo un giorno.

"Passa una buona giornata, ci vediamo a casa" si avvicinò per darmi un bacio sulla fronte e uscii. Da lontano vidi Michael e Ashley appena arrivati, sorrisi mentre li guardavo, erano una coppia perfetta. Avrei voluto vivere anche io quel sogno, ma sapevo che stavo chiedendo molto.

Mi venne in mente la storia dei miei genitori raccontata da papà. Sarebbe stato bello avere un amico d'infanzia con il quale condividere l'intera vita. Sicuramente nella loro c'era stato un inconviente fin troppo doloroso che aveva dato fine alla loro esperienza. Ma finché erano stati insieme, avevano vissuto felicemente. In fondo era quello che contava. Era solo un sogno, una realtà irraggiungibile, perché ricordavo poco dell'infanzia e degli amici avuti. Avevo resettato ogni ricordo che si collegava al Bronx.

"Eccoti! Ti stavo cercando ovunque..." esclamò Matthew sollevato avvicinandosi a me.

"Oh questo mi sorprende, come mai?"

"Solo perché non riesco a stare più lontano da te." Quella frase riuscì a rallentare il mio respiro. Lo pensava veramente? Se mi aveva trovata, significava che mi aveva realmente cercata.

"Non ho niente di così speciale." Volevo sentire la sua risposta, per capire se pensava veramente quelle parole.

"Forse per gli altri, ma per me sì" lo disse senza staccare gli occhi dai miei. Cosa significava tutto quello? Non ero abituata a certe situazioni. Sorrisi e non replicai come se non trovassi una ragione per farlo. Al contempo avevo timore che il mio silenzio potesse rovinare il momento, in fondo con Ryan non era andata bene...

"Bene, allora mi accompagni in classe?" Ero ancora rimasta in cortile come molti altri studenti. Con la mano sfiorò il mio braccio dandomi l'impressione che volesse tenermi la mano ma si fosse accorto che non poteva. Sorrisi nascondendomi dal suo sguardo, era così dolce.

"Pronta per oggi?" Avevo dimenticato tutto dal momento in cui mi aveva rivolto parola e non avevo la minima idea a cosa si stesse riferendo. Aveva quello strano potere di deconcentrarmi dall'esterno.

"Oggi? Cosa succede oggi?"

"Giocheremo a calcio" sorrise orgoglioso, anche io lo feci. Lucas chiamò Matthew distraendolo e dovette salutarmi per raggiungere l'amico. Un brivido di freddo mi percosse lungo il braccio, succedeva ogni volta che si allontanava, ma me ne feci una ragione.
Ero così entusiasta di trascorrere il pomeriggio con lui che risultò difficile concentrarmi e mi rivolgevo a Dan sempre in modo gentile.

𝐊𝐈𝐍𝐆Where stories live. Discover now