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Alis

Mercoledì

Stavo provando a mettermi il correttore per coprire i lividi sull'occhio. Ashley lo aveva portato il pomeriggio precedente sapendo che io odiavo i trucchi e non avevo nemmeno un semplice mascara a portata di mano.

Avrei preferito non mettere nulla per far trasparire il colore violaceo, ma i problemi erano due: la mia famiglia e la scuola. Papà e nonni non mi avevano vista con l'occhio gonfio ed era meglio così, come minimo si sarebbero preoccupati a tal punto da riferire dell'accaduto alla preside.
Per quanto riguarda la scuola, un'insegnante mi aveva notato, ma Dan aveva iniziato a lanciare pezzi di carta per la classe mandandola su tutte le furie. Lo spettacolo durò per qualche minuto e si dimenticò di me. Non volevo che qualche altro professore mi vedesse senza avere distrazioni da Dan.

Quel gesto fu il migliore che aveva fatto per me, anzi l'unico, nonostante il motivo in realtà non fossi io ma salvaguardare se stesso e il suo gruppo.

Ashley mi aveva perdonato, aveva deciso che mi avrebbe lasciato fare ciò che volevo e che non poteva continuare a tartassarmi con paranoie o giudizi negativi.
Avevo ascoltato le sue scelte e poi la sua storia con Michael. Mi aspettavo molto dal loro rapporto e speravo di non avere false speranze a riguardo.
La felicità che mostrava ogni volta che parlava di lui era immensa e riempiva di gioia anche me.

E se con Ashley ormai non c'erano più problemi, con Justin ero rimasta allo stesso punto incerto. Avrei voluto scusarmi, ma per cosa? Non gli avevo nemmeno telefonato essendo a corto di parole.

Dopo essermi data un'occhiata allo specchio, andai a fare colazione. Mi sentivo strana, si notava che la mia faccia era diversa... Era quello che mi dava fastidio del trucco: sentirlo e pensarci in continuazione, capire quindi di non essere del tutto me stessa.
Non mi sentivo a mio agio; non avevo nulla contro le altre però che apparivano disinvolte con l'ombretto, il rossetto scuro, le ciglia finte o altro.

Optai per qualcosa di croccante: i biscotti. La busta era piena per un quinto, quindi riempii la tazza di latte in modo da riuscire a finire i biscotti.

"Buongiorno bellissima" disse nonna guardandomi con aria serena. Aveva probabilmente notato il mio 'cambiamento'.

"Buongiorno" mugugnai mandando giù un sorso di latte.

Mi fece qualche domanda sulla scuola e risposi mantenendo positività e naturalezza evitando di destare sospetti.

Finii la colazione e lasciai la tazza nel lavabo. Abbandonai la cucina dando un bacio in fronte a Rose, poi presi lo zaino per uscire di casa.

Papà e nonno erano partiti insieme in montagna. Mi sembrava una strana decisione, ma la motivazione era che Rand voleva rivedere il posto dove andava spesso da piccolo un'ultima volta. Sarebbero rimasti lì per circa una settimana.
Sarei andata anche io con loro se non fosse stato per la scuola e se non mi avessero avvisato all'ultimo momento.

Decisi di raggiungere la fermata per prendere l'autobus che arrivò appena giunsi al cartello con la vettura indicata.
Salii e preferii restare in piedi nonostante i posti liberi non mancassero.

Arrivai a scuola velocemente e prima del solito; scesi dall'autobus ed esitai per qualche secondo per pensare a cosa fare così presto. Fuori non c'erano molti studenti, solo alcuni gruppi che chiacchieravano.

𝐊𝐈𝐍𝐆Where stories live. Discover now