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Dan

Martedì

La mia prima sveglia suona e brontolo prima di alzarmi dal letto spegnendo direttamente le successive.

Mi alzo, indosso una felpa e mi risiedo sul bordo del letto stropicciandomi gli occhi.

Non vedo l'ora di finire questo cazzo di inferno. Non ne posso più.
Voglio solo vivere senza dover andare in una maledetta scuola.
E non so nemmeno io come faccia a continuare ad andarci ed è solo l'inizio.

Sento un respiro che mi distoglie dai pensieri.
E non è il mio.
Mi volto verso la parte opposta del lato in cui mi trovo io.

- Merda.- Biascico.

Alis dorme sul mio letto ed è in procinto di cadere.

Me ne ero completamente dimenticato!
Ieri ero stanco morto e a quanto pare anche lei!

Mi alzo e, cercando di fare piano, la sposto verso il centro.

Come diamine è venuto in mente a mia madre di farli rimanere a dormire a casa nostra?

E poi questa ragazza non è nemmeno capace di stare al posto suo che deve sempre seguirmi ovunque io vada.

Mi assale un filo di rabbia.
E ora?
Cosa dovrei fare? Svegliarla?

" Oh angioletto svegliati che è mattina..."

Fanculo.
Non sono uno di quei fidanzati idioti e se la dovessi svegliare lo farei con la sveglia attaccata alle casse.

Ma svegliarla non è compito mio, può farlo benissimo da sola per quanto mi riguarda.

Prendo il mio cellulare, ma quasi non mi cade quando leggo un messaggio.

Rimango impalato per qualche secondo.
Devo ancora capire perché sono finito dentro questo girone di merda.
Perché cazzo non sono stato fermo, ma ho seguito dei coglioni.

E ora ad uno di loro è successo qualcosa e io devo sapere cosa.

Indosso la giacca in fretta e furia.
Mi volto ancora una volta verso il letto: Alis dorme ancora.

Scuoto il capo in segno di rassegnazione ed esco dalla stanza.

Alis

In lontananza vedo una figura. È scura, è sfocata, uno scatto fuggito...

Mi avvicino.
Non vorrei farlo, ma mi avvicino.

È una donna, giovane... Alta.
Si volta verso di me e il mio respiro aumenta insieme al mio battito cardiaco. I suoi occhi. Li riconosco.
Mi guardano e cercano di proteggermi, ma sentono di non farcela.

E quella protezione non arriva. Sento solo una pressione su di me.
Quel colore che non si leva dalla testa, lo sguardo che mi è rimasto impresso... E sono le cose belle a rimanerti impresse.

Ma poi il viso si deforma, con un soffio di vento sparisce e sento i brividi.
Percorrono il mio corpo come fosse una maratona.
E sembra non finire più.

𝐊𝐈𝐍𝐆Where stories live. Discover now