Cap. 14 ~ Una stupendissima giornata

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Arrivato a lavoro saluto ogni dipendente del mio reparto sorridendo. Entro nel mio ufficio mi fiondo alla sedia.
Che notte meravigliosa. Riesco a ricordare perfettamente ogni sua parte del corpo.
Se solo la scoperta della mia identità non causasse la fine del mondo, non ci sarebbe stato alcun bisogno di interpretare un secondo ruolo.
E se lo facessi? Daiiii quante possibilità ci sono che vada tutto male?

La mia vita potrebbe farmi uscire pazzo...

toc toc*

Controllo l'orologio. Perché non è già mezzogiorno??
<<Prego>> dico svogliatamente.
<<Ho sbagliato porta?? Oh eccoti Adrien! È da tanto che non ci sentiamo!>> Ok ma quanto glow up ho fatto da essere tanto irriconoscibile?
<<Felix?>> Solo questo ci mancava.

<<Ti trovo bene. Come va?>> Sto esaurendo.
<<Che ci fai qui? Avevo provato a contattarti al tuo compleanno, ma eri sempre irraggiungibile. Come mai questa comparsa inaspettata?>>
<<Mi mancava Gabriel. Ma che domande sono qui per te Adrien!!>>
<<Sinceramente la prima opzione era più credibile>>

<<E tu non sei felice di vedere il tuo cugino preferito?>>
<<Dipende il vero scopo della tua apparsa...>>
<<Perché non provi a credermi? È la verità!! Ho sentito di voi due e non potevo permetterti di affrontare tutto da solo!>> Ok ma stai calmo.

<<Quanto ti serve stavolta?>>
<<Lascia stare il portafoglio!>>
<<Che vuoi un assegno?>>

<<No no! Ma se non ti dispiacerebbe condividere il tuo appartamento...>>
<<no.>>
<<Ti giuro che non resterò a lungo! E io posso aiutarti con le faccende domestiche!! So cucinare, pulire, riordinare, stirare, fare la lavatrice... ti prego.>> Devo crederci?

<<Ok ma suppergiù quando durerà la tua permanenza?>>
<< Una settimana forse?>>
<<Mi sembra impossibile, come farai con il lavoro hai già preso le ferie?>>
<<Sì sì non preoccuparti!>> Qualcosa mi puzza e non parlo di Plagg.

Spero non l'abbia notato, ma durante la nostra conversazione tenevo lo sguardo fisso sull'orologio ed è già mezzogiorno.
<<Ok, beh io ho da fare, se vuoi posso darti le chiavi...>>
<<Cosa ordiniamo?>>
<<Infatti cosa le prendo?>> non posso aver fatto questo commento ad alta voce.
<<C'è un'altra invitata a pranzo?>>
<<S-Ni, c-cioè Felix lasciami in pace.>>
<<Sono appena arrivato! È così che mi accogli?>>
Basta per favore.

<<Scusa stasera festeggeremo, ma ora ho da fare.>>
non mi da nemmeno il tempo di alzarmi che mi spinge di nuovo contro la poltrona. <<Dai Felix non fare l'infantile.>>
<<Che ne dici di raccontarmi un po' di come vanno le cose?>>
<<Capisci il francese? O preferisci l'inglese? Felix let me pass and don't fuck with me please.>>
<<Come puoi essere così? Sono venuto qui solo perché ho saputo della tua separazione da Marinette. Alla fine nemmeno se provo a fare una buona azione mi prendi seriamente. Scusa allora, buon pranzo.>>

Si avvicina alla porta ma lo fermo <<Vieni qui Felix. Cosa vuoi fare?>>
<<DICI DAVVERO??>>
<<hai ragione mi sono comportato da egoista, ti porto a prendere qualcosa, ma entri l'una devo rientrare.>>
<<OK PERFETTO!!>>
<<Prendi la tua giacca valigia e tutto andiamo in taxi, ho lasciato l'auto in hotel.>>
<<Perché in hotel?>>
<<Per non essere circondato da paparazzi, preferisco non avere una residenza stabile.>>

<<Vai da Gabriel.>>
Ci guardiamo negli occhi contemporaneamente e scoppiamo in nella stessa risata di quando eravamo bambini. Adesso ridiamo ma la mancanza di un rapporto paterno o l'assenza totale di una madre è orribile.

Soulmates? Where stories live. Discover now