Cap. 16 ~ Sguardi

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<<Marinette c'è la sua macchina di sotto.>>
<<NOO È IMPOSSIBILE DIGLI DI ASPETTARE!!>>
<<Avevate concordato per le 19, manca un minuto alle sette. Perché non ti preparavi prima?>>
<<Pensavo di avere più tempo ok? Non posso essere sempre come Ladybug.>>
<<Gli apro?>>
<<Tikki dove ho messo il reggiseno push-up?>>
<<Quello per le occasioni importanti?>>
<<L'altro a fascia.>>
<<Penso stia salendo.>>
<<PARLA PIÙ FORTE NON TI SENTO!>>
Tikki entra nella mia borsa a nascondersi, ma sinceramente non ne capisco il motivo.

<<Cazzo vuoi aiutarmi?? È solo grazie a quella fascia se mi spuntano magicamente le bocce.>>
Sento dei passi.
<<Con o senza strizza capezzoli sarai sempre meravigliosa.>>
Un inizio appuntamento diverso dalla norma.
<<Ti prego non dirmi che sei Adrien.>>
<<Preferisci che ti aspetti dietro la porta?>>
Oggi cedo.

<<La casa è un po' un casino, ma accomodati pure.>>
<<Fammi indovinare stai cercando quello rosso in pizzo?>>
<<Sei il mio angelo grazie.>>
<<F-figurati.>> Rimane fisso su di me per qualche secondo. <<B-beh p-penso proprio di essere di troppo qui...i-io v-vado.>>
<<No, ti prego. So che probabilmente non ti saresti immaginato così il nostro incontro, ma questo ti giuro che sarà l'ultimo favore che ti chiederò. Riusciresti a salirmi la zip del vestito?>>
<<E-ehm s-si n-naturalmente!>>
<<Grazie e mi dispiace tanto.>>
<<No non preoccuparti per me non è affatto un problema.>>
<<Tra un secondo torno, lo prometto.>>

<<Esci piccola puttana.>> Mi rivolsi infuriata contro la piccola coccinella.
<<"Sei il mio angelo"!>>
<<Smettila di fare la stronza e aiutami a cercare il pennello da cipria.>>
<<Piuttosto scaltra Marinette.>>
<<Pensi l'abbia messo in imbarazzo?>>
<<Tutt'altro! Sperava glielo chiedessi.>>
<<Spero sia vero...>>

<<Sono pronta, possiamo andare.>> Sono tanto affascinante da lasciarlo senza fiato? Lo vedo scorrere lentamente gli occhi su di me, mentre si bagna le labbra. <<Puoi essere anche onesto, se vuoi mi cambio.>>
<<N-no s-sei d-davvero b-bellissima.>>
Si sposta così che io possa avere la precedenza. Chiudo la porta di casa e ci ripariamo dalla pioggia salendo nella sua macchina.

<<Comunque sei un bugiardo.>> Incurva le sopracciglia intimorito per mia prossima frase. <<Non fare l'ingenuo, sai bene che quando mi regalasti quest'abito mi stava largo. Sono ingrassata e mi dici che sto bene?>>
<<Mi sono limitato alla verità. Niente può sminuire l'attrazione che provo nei tuoi confronti.>> Mi guarda con la coda dell'occhio e realizza. <<O-oddio i-io dovrei relazionare ciò che penso a ciò che esce dalla mia bocca.>>
<<Nooo, non scusarti. È bello sentirselo dire qualche volta.>>
Ho sbagliato. Gli ho toccato la mano sperando di avere un bel momento, ma l'ho subito ritirata per non essere una maniaca del contatto fisico.

Siamo partiti da quasi 5 minuti e ancora non abbiamo detto una parola. Sarà per l'imbarazzo provato a casa, prima della partenza, o alla mia cazzata della mano? In ogni caso se lo può scordare che io faccia il primo passo.
<<Spero ti piacerà il ristorante.>>
<<Puoi darmi qualche informazione in più a riguardo?>>
<<E che sorpresa sarebbe altrimenti?>>
<<Un solo indizio. Te ne ho mai parlato? Non dirmi che si beve tanto perché sai che non reggo affatto l'alcol.>> E causerei problemi al bimbo.

<<Ohh questo me lo ricordo bene.>>
<<Non iniziare con i flashback.>>
<<Ti ricordi quando eri salita sul bancone e avevi alzato la gonna twerkando?>>
<<Ma ha davvero tanto effetto il vino su di me?>>
<<E una volta eri riuscita a ruotare aggrappata al lampadario, con una sola mano attaccata.>>
<<Mi prendi in giro?>>
<<Te lo giuro. Almeno quando gonfiasti il preservativo non eravamo in un luogo particolarmente affollato.>>
<<Sai che sei uno stronzo? Perché sei così perfetto che nemmeno se lo volessi, riuscirei a sputtnarti.>>
<<Grazie a dio sono astemio.>>

Soulmates? Where stories live. Discover now