Cap. 30 ~ Problemi

36 6 3
                                    

<<Ab-avrei potuto f-fare qualcosa! I-io sono un fallimento!>> Mi rammentai sbattendo la testa contro la scrivania.
<<Adrien sei a lavoro.>> Mi ricordò Plagg per le settima volta.
<<Ub mese! Un intero mese dalla sua s-sboncarsa! Se sei volata in cielo astettami amore mio!!>>
<<Adrien ti prego, mantieni il contegno.>>
<<Trentuno giorni, diciotto ore e ventiquattro secondi, da quando l'ho scoperto.>>

<<E dicevi che non aveva un problema? Stai gestendo bene la situazione, Plagg!>>
<<Zuccherino lo so, e ci abbiamo provato. Ma entrambi sappiamo che succede quando proviamo a nasconderle. Da di matto. E non ammetterà mai che ha un problema. È troppo orgoglioso per farlo.>>
<<Plagg ti rendi conto che non ha passato neanche un giorno da sobrio?>>
<<Ok, proponi tu un piano.>>
<<Se il suo problema è essere triste allora rallegriamolo. Cosa gli potrebbe tirare il morale?>>
<<No no! Mettila giù, bravo, ora sbattiti pure la testa al tavolo, ma non lanciare niente.>>
<<Forse solo Marinette potrebbe renderlo felice.>>

<<No! No! Lei mi ha tradito! Avete sentip-sentito Lila! Non sono l'unico con gli occhi! Sembrava felice mentre baciava quell'altro uovo-uomo!>>
<<Ti sta prendendo per il culo.>>
<<No! Lei ha scelto la sua straba. E-e io sono comtenbo così.>> Mi soffiai il naso e urlai: <<PERCHÈ MI HAI FATTO QUESTO!>>
<<È andato. È rincoglionito. Tikki non c'è altra spiegazione, trova un altra Ladybug e io un nuovo Chat noir.>>
<<Non ho idea di dove si trovi il mio Miraculous. Come potrei sostituirla?>>
<<Hai ragione. Allora provvederò io.>>
<<Plagg aspetta. È sempre stato un fantastico supereroe, se gli togliamo pure questo hai idea di cosa gli succederà? Io confido in lui.>>
<<E se chiamiamo i suoi amici?>>
<<Non è nemmeno andato alla festa a sorpresa che gli avevano organizzato. Nessuno dei due l'ha più chiamato.>>
<<Gli sarà pur rimasto qualcuno...I suoi genitori!>>
<<Solo Emilie.>>
<<No, è risorto pure il padre. Loro non lo abbandonerebbero!>>

Bussarono alla porta.
<<Adrien dì che non ci sei!>>
<<Non rispondere!>>
<<Zuccherino nascondi tutto, non può essere licenziato!>>
<<Avanti.>> Inclinai la testa grazie alla sedia ergonomica.
<<Sei un idiota!>> Mi ripetè il gatto.

<<È permesso, scusi?>> Entrò. <<Dovrebbe firmare queste autorizzazioni.>>
<<C-certo.>> cercai di offuscare la vista ma mi era impossibile, vedevo doppio e male. <<Me lo può-potrebbe leggere lei?>>
<<Non sapevo che portasse gli occhiali. Se vuole le presto i miei.>>
<<N-no me lo legga lei.>>
<<D'accordo.>> Iniziò <<Come stipulato...>> la sua voce sembrava unirsi al ticchettio dell'orologio. Mi ricordava i cani che abbaiano e non la smettono più. Naturalmente non ascoltai una sola frase. Perciò lo interruppi.

Mi reggevo il volto con l'aiuto delle braccia.
<<Cos'ho sbagliato? Sono tanto male??>>
Allora non avevo la più pallida idea di come avessi potuto eccitarlo tanto, ma se i miei calcoli non sbagliano, parlai con l'uomo innamorato di me.
<<Wow signore, non mi aveva mai rivolto la parola, all'infuori del contesto lavorativo.>>
<<Rispondimi.>>
<<B-beh io l'ho sempre trovata un uomo di gran successo, attraente per qualsiasi sesso->> Ma questo era più svitato di me pensai.
<<P-può andare. Mi dia solo il foglio.>>
Firmai la liberatoria e lui mi fece segno con la mano di un bacio che arrivasse a me.

<<Anche questa l'abbiamo scampata per fortuna. Devi smetterla di porre ad ogni collega la stessa domanda!>>
<<Tu non capisci come mi sento.>>
<<Dovresti provare a->>
<<Mi è venuta un'idea!!>> Saltai dalla poltroncina.
<<Stai mentendo.>>
Così come impugnai la bottiglia dal manico, la posai l'attimo dopo. Mi asciugai con l'abito la bocca e feci per parlare.

Soulmates? Where stories live. Discover now