Cap. 45 ~ Strada all'orizzonte

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Mentre percorrevo le strade di Parigi, lasciavo che i miei passi mi guidassero attraverso i vicoli familiari, immersi nella bellezza intramontabile della città. Il profumo dei croissant appena sfornati si mescolava con l'aria fresca della mattina, mentre i raggi del sole danzavano tra le foglie degli alberi, creando giochi di luce e ombre sul selciato.

Mi fermavo di tanto in tanto per ammirare le vetrine delle botteghe, piene di prelibatezze culinarie e oggetti d'arte, che davano vita al tessuto vibrante della città. Ogni strada, ogni piazza, portava con sé una storia da raccontare, un ricordo da condividere. Eppure, nonostante la bellezza che mi circondava, sentivo un peso nel mio cuore, un'ombra che offuscava la luce del giorno.
I vicoli stretti e i cortili appartati mi facevano riflettere sui momenti trascorsi, sulle risate con gli amici, sulle avventure vissute insieme. Ma ora quegli stessi vicoli sembravano vuoti, privi della gioia che un tempo li aveva animati. Ogni angolo, ogni dettaglio, mi faceva rivivere i ricordi dolorosi che avevo cercato di seppellire nel profondo della mia mente.

Mentre mi avventuravo per le strade di Parigi, alla ricerca delle ultime cose da preparare prima della mia partenza, i miei occhi caddero su una vetrina ricoperta di rose gialle, brillanti e splendenti ai raggi del mattino. Quelle stesse rose che un tempo avevo scelto con cura e dedizione, pensando che il loro colore significasse amicizia. Ricordai con un misto di nostalgia e tristezza i giorni in cui le avevo regalate a Ladybug, nel tentativo di esprimere i miei sentimenti, nonostante i continui rifiuti che avevo ricevuto. Decisi di voltare l'angolo, sperando di allontanarmi da quei ricordi malinconici, ma la mia sfortuna volle che mi imbattessi in Alya, la fidata amica di Marinette, intenta a cacciare scoop per il suo blog di giornalismo, come sempre. Avrei preferito evitare qualsiasi conversazione che potesse portare alla luce il motivo del mio trasloco imminente, ma Alya mi vide e mi chiamò con insistenza, aveva la determinazione dipinta sul suo volto.

Non c'era scampo. Dovevo affrontare la situazione, anche se ogni fibra del mio essere desiderava solo allontanarsi da lì e dimenticare tutto.
<<Ehi Adrien! Wo- niente giacca e cravatta oggi?>>
Ero ridicolo con quegli abiti, prima venivano riempiti dai miei muscoli e ora facevano intravedere solo ossa sporgenti.
<<Sì, scusa hai da fare? Tolto il disturbo->>
<<Ma quale disturbo. Al contrario! Nino ha cercato di contattarti negli ultimi giorni e abbiamo capito che volevi restare solo. Ma ora che ne ho l'occasione non me la farò di certo scappare!>>
<<Mi dispiace Alya sono piuttosto di fretta.>>
<<Ti aiuto io. In due il lavoro è più veloce.>>
<<No, davvero, non preoccuparti faccio da solo.>>
<<Insisto. A proposito cosa tieni li dentro?>>
La reporter mi fece domande sul cartone che portavo, e mentre cercavo di trovare le parole giuste per risponderle, l'emozione crescente nel mio petto minacciava di travolgermi. Non potevo rivelarle la verità, la vera ragione dietro il mio improvviso trasferimento da Parigi. Era un segreto che avrei portato con me, insieme a tutti i ricordi dolorosi che lo accompagnavano.
<<Niente di speciale. Solo vecchie cianfrusaglie.>>
Oggetti del mio precedente ufficio.
<<Pesa molto?>>
<<No, non proprio. Scusa Alya->>
<<Come mai tutta questa fretta? A proposito hai sentito la grande notizia?? Non crederai alle tue orecchie.>>
Scossi il capo.
<<Sediamoci da qualche parte prima, voglio dirtela con calma.>>

Mi trascinò con se contro voglia e ci avviammo nel parco accanto a casa di Marinette.
<<Non qui.>>
<<Perché ci sono formiche?>> Controllò la panchina.
<<No, adiamo altrove.>>
<<Sono stanca, stiamo qua.>>
Mi sedetti con la gamba che non cessava di tremare.
<<Provi suspense, per questo tremi tutto?>>
Mentì, affermando positivamente.
<<Nino ha un nuovo lavoro! Ti giuro che quando me l'ha comunicato sono rimasta con la mascella sbarrata.>>
Sorrisi colmo di invidia e rancore.
<<Ed è stato promosso come titolare, credo che adesso sarete compagni di stanza, anche se... Nino non ti ha visto in giro e il suo ufficio è praticamente il tuo.>>
Sogghignai esaurito. <<Ma dai.>>
<<Probabilmente ti sarai aggiudicato un ruolo ai piani alti. Però potresti fare ogni tanto un salto da Nino, ci tiene molto.>>

Soulmates? Where stories live. Discover now