Cap. 36 ~ Ricordi indesiderati

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Prendetemi pure per pazzo ma quella sera, grazie agli scoraggiamenti di Plagg, mi decisi, e organizzai una serie di piani per riconquistarla. D'altronde si era solo dimenticata di me. Ok, riformulo. Si era solo scordata di chi io fossi, ma si è pur sempre innamorata di me. Quindi, visto che era successo una volta, perché non sarebbe potuto accadere una seconda?

Avevo una fase A, B e C. Giusto per prevenzione. Ero in astinenza da 21 ore 59 minuti e 6 secondi. Dovevo restare lucido per lei. Quella mattina mi sistemai veramente, per la prima volta dopo...mesi(?). Indossai il mio smoking da: non eccessivamente esagerato, non stravagante, ma nemmeno inosservato, rendeva misterioso e elegante. Almeno questo è ciò che mi disse il venditore gay. Le comprai due mazzi di fiori. Nel caso avesse cambiato gusti. Delle splendide rose e delle peonie. Penso che le ricordassero Blair (se non sbaglio questo era il suo nome), una delle protagoniste di Gossip Girl. Lo avevamo iniziato insieme, poi ipotizzo che l'abbia concluso in autonomia. Oh mio dio quella serie le aveva definitivamente cambiato la personalità. Aveva pure acquistato collant rossi e cerchietti per imitarla.
Ok non divagare Adrien. Rimani concentrato. E se alla fase C aggiungessi parlare dei suoi programmi preferiti?

Mi presentai lì puntuale come un orologio svizzero. Sfortunatamente l'accesso ai visitatori era consentito solo dalle 9,30 in poi, infatti entrai a e trentuno.
<<Mi faccia indovinare.>> Disse una donna sulla cinquantina, vicino al concierge. Portava gli occhiali appena alla punta del naso e si era resa conto della mia presenza solo poco piu tardi. <<È qui per la ragazza della 707? Se ha bigliettini o rose me li consegni a me, farò in modo di portarglieli dopo.>> Non poteva mandarmi a monte tutto, non poteva.
<<Veramente ci terrei particolarmente a visitarla di persona.>>
<<Ascolta->> Fu allora che mi riconobbe. <<Può autografarmi il camice?>> Quello insieme alla foto della sua famiglia, il disinfettante, lo zaino in pezza e poi non ricordo più che altro.

Sentii una piccola parte di conversazione fra Marinette e un'altra donna.
<<Dice davvero?>>
<<Oh sì cara. Lavoro in questo reparto da molti anni e non c'è viso che mi sfugga. Quel tuo ragazzo l'avrò visto si e mai due volte.>>
<<Ma lui mi aveva detto...>>
<<Non credergli. Quell'uomo è bravo a mentire. E puoi credimi, mi sono divorziata per quattro volte, penso di essere ormai esperta nel campo.>>
Non potetti udire altro perché la fan sfegatata irruppe in stanza.

<<Ehi Margaret. Guarda chi è venuto!>> Margaret era un infermiera, piuttosto famosa in tutto l'ospedale, per la sua gentilezza.
<<No, no non ha bisogno di distrarsi.>> Dissi io preoccupato che potesse fare del male alla mia amata.
<<È lui.>> Disse l'anziana sorridendomi. Ok ma era pazza? Mi aveva appena scambiato per Luka? Aveva l'alzheimer?? Con tutto il rispetto per le persone che soffrono di questa terribile malattia. Non me la fai Margaret, è inutile applicare quel sorrisino angelico con me.
<<Impossibile.>> Infatti. Non crederle.
<<Allora io e Monica vi lasciamo da soli...>>
L'altra si impicciò. <<Fra mezz'ora ti offriremo->>
<<Non ce ne sarà bisogno.>> Rispose la ciarlatana.
Chiuse l'uscio.

Io interruppi il silenzio col deglutire della mia saliva. Mi sentivo in un tremendo imbarazzo. Non era esattamente così che avevo programmato.
<<I-io ti ho portato la colazione. So-sono passato dai tuoi poco fa.>>
<<Grazie.>> Non mostrava il minimo interesse. Si teneva stretto il braccio. Supposi per gli esami appena fatti.
Io posai il sacchettino sopra il tavolino in plastica e rigirai sui miei passi in sua direzione. <<Perché sei conciato in quel modo?>> Mi chiese, poco cordialmente. Onestamente non sapevo più se ridere o piangere.
<<Pa-passavo di qui->>
<<Balle.>>
<<N-non pens->>
<<L'hai fatto di proposito, pensando di avere ancora qualche chance con me.>>
<<I-io->>
Imitò la mia voce, ma storpiandola: <<I-i-io i-io n-no-non.>> Rise prendendosi gioco di me.
Io avvampai per l'imbarazzo. Si placò e riprese il contegno. Schiarì la voce con qualche colpo di tosse. <<Scusa.>>

Soulmates? Where stories live. Discover now