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Il magazzino. Il minuscolo appartamento che, da almeno un anno, è stata la mia casa è completamente svuotato da tutti gli effetti personali che l'hanno reso accogliente.

I due borsoni attendono già, gettati, davanti alla porta d'ingresso. Niente è stato tralasciato.

È tutto vero, allora. Stiamo scappando veramente.
Sta accadendo di nuovo, il ripetersi della storia.

Se Dustin non fosse mai morto, se io non l'avessi ucciso a quest'ora potremmo continuare a vivere come se niente fosse.

Ma perché devo rovinare sempre tutto? Perché io sono questa?

La vista si appanna. Percepisco un oceano dentro me che non posso più trattenere. Alcune semplici, amare, lacrime rigano il mio volto.

«E dove andremo?» domando rivolta a mio fratello, indaffarato nel contattare un Uber per condurci lontano da qui, da questa stessa città nel quale siamo cresciuti.

Ho abbandonato una volta soltanto la mia casa, non appena Esther ci è stata portata via dalle fiamme che hanno avvolto l'edificio.
Non ho più potuto permettermi il vecchio appartamento, quello nel quale ho mosso i primi passi.

Tra retta scolastica, assicurazione sanitaria e altre spese di prima necessità i risparmi non sono mai stati a sufficienza.

Abbiamo venduto tutto, il passato che ci è appartenuto e che ci ha uniti.
Questo posto non è mai stato molto, eppure sufficiente per ospitare una sola persona, al massimo due.

Qui, io mi sono illusa di poter ricominciare tutto daccapo. A quanto pare mi sono sbagliata, lo faccio sempre quando di mezzo c'è il fuoco.

James si volta per guardarmi, incastonare il verde nei suoi occhi nei miei. Con una mano, d'istinto, proprio com'è stato solito fare da bambini, mi asciuga le lacrime.

Pare che il tempo si sia fermato, essere tornato indietro sino a quei giorni a me tanto cari, a quei momenti spensierati nel quale avere ancora un motivo per sorridere.

«Non lo so ancora, sinceramente» confessa, la voce incrinata è piena di rammarico. «Mi è venuto a cercare un tizio, giorni addietro. A quanto pare abbiamo ancora dei parenti, in circolazione. Si trovano in Svizzera. Qualcuno che ha pensato di lasciarci un'eredità, probabilmente un tetto  sopra la testa».

La terra si sgretola sotto i piedi. Mi sembra di sprofondare in un precipizio, essere avvolta in una spirale buia, negli abissi incontrollati.

È impossibile che abbiamo una famiglia.
Questa è soltanto una bugia, uno scherzo di pessimo gusto.

Non può esistere realmente qualcuno che avrebbe potuto occuparsi di noi, tempo prima. Non possono aver scelto di abbandonarci, di propria iniziativa, per poi rifare la loro apparizione adesso che gli fa comodo.

LIGHT DEMON - Il Rumore Della Rinascita Where stories live. Discover now