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È mancato davvero poco, ancora un' ennesima volta

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È mancato davvero poco, ancora un' ennesima volta. Ci sono ricaduta.

Non ho domato questa rabbia che dentro il corpo mio la sua potenza scatena, non sono stata abbastanza razionale da avventarmi su una persona senza prima conoscere la sua versione della storia. Come prigioniera del tempo, di un loop che proprio non desiste, non ha voglia alcuna di lasciarmi andare, ho rischiato di chiamare a me ancora una volta il fuoco.

Non oso neanche immaginare cosa avrei scatenato, se Sophia non fosse intervenuta, non mi avesse bloccata.

Ne ho bisogno, di imparare a domare questi poteri. Stavolta, però, non so davvero come fare.
Ci ho già provato, nel svolgere tutto da sola, in completa autonomia, come sempre mi sono ritrovata a fare negli ultimi mesi quando mio fratello troppo lontano per svolgere il suo compito, mantenere una vecchia promessa avvenuta tra di noi molto tempo prima e non è finita bene: ho quasi distrutto la locanda che anche me ospita, con questa forza che dentro mi scorre.

Eppure non ho mai conosciuto nessuno come me, che conviene con doni impossibili da gestire, e può guidarmi. Chi posso mai coinvolgere io? Al minimo errore e chiunque è in pericolo.

Siedo su un grosso masso. La grande casa dei boschi resta, avvolta nel silenzio della solitudine che tra quelle mura ha stanziato la propria dimora, a farmi da sfondo, tenere me compagnia e donare la calma di cui tanto chiedo.

Il soffio del vento è, adesso, irruente, uno schiaffo gelido sulla nuda pelle delle gambe. Eppure, resta una costante, la presenza sola al quale non potrei mai sottrarre il corpo.

Se chiudo gli occhi, in questo preciso momento, mi trovo ancora in California, nella stessa Los Angeles che mi ha vista crescere. È estate, eppure non avverto caldo: proprio come qui e ora. Sotto di me non c'è un grezzo masso, poggio sul verdeggiante tappeto composto da fili d'erba. La marmorea lapide, recante il nome di Esther, è situata difronte, sta ascoltando ogni mia silente parola.

In tutto questo, però, di quella bambina che nei boschi la sua casa ha trovato nessuna traccia, ancora una volta.

È venuta lei, però, da me. Mi ha cercata, fino alla locanda si è presentata per invitarmi a intraprendere il cammino nella ricerca della verità, quel che è stato e soltanto la storia ne è custode.

Soltanto che io non possiedo la più pallida idea di dove poter iniziare. Non so altro, se non le sue parole.

Quale verità si aspetta da me che trovo e come posso fare io se nessuno me la racconta? Non conosco nessuno, che non sia mio fratello, non comprendo chi potrebbe mentire qui intorno e la ragione per cui proprio in me dovrebbero trovare una tale fiducia da spingerli a confidarsi.

Non ha niente senso. Se soltanto potessi saperne di più, lei che pare sapere tanto allungate una mano in mia direzione, fornirmi una guida che mi consenta di fornirle l'aiuto richiesto.

«Tutto bene, ragazza nuova?»

Il ragazzo biondo dallo sguardo di ghiaccio distoglie la mia attenzione dal flusso di pensieri che la testa mi affolla. Pare radicata in lui una sorta di abitudine, apparire nel momento in cui meno ti aspetti di trovare qualcuno, quando restare soli è l'unica cosa che si può, per il momento perlomeno, richiedere.

LIGHT DEMON - Il Rumore Della Rinascita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora