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Mi lascio guidare dalla luce, il tenue bagliore, il richiamo improvviso apparso nel bel mezzo della foresta

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Mi lascio guidare dalla luce, il tenue bagliore, il richiamo improvviso apparso nel bel mezzo della foresta.

A ogni passo che avanzo, il chiacchiericcio giunge nelle mie orecchie sempre più forte. Il suono ridondante della musica martella insistente sul mio cranio.

Quel clima di festa, nel quale si ritrova immersa la fitta foresta, non ha nulla a che vedere con quel che ho immaginato di trovare, ciò che avrei mai potuto aspettarmi dal richiamo, la voce dell'eco che ronza nella mia testa.

Non posso sottrarmi al circolo ingombrante di pensieri, alle insistenti domande nel trovare un qualche senso logico a tutto questo. Magari mi sono ritrovata, ignara, coinvolta in una qualche sorta di rituale.

Il calore di un falò mi pervade di ogni passo che avanzo, eppure non percepisco nulla, nessuna scintilla è pronta a scoppiarmi da dentro.

Una folla è riversa in una vallata, ben nascosta nel buio sottobosco. Persone, ragazzi e ragazze, in apparenza come me trascinati in sfrenetici balli, gli uni appiccicati agli altri, sudati.

L'imponente fuoco, acceso nel centro di quella pista improvvisata, è l'unica luce che mi lascia distinguere, più o meno, i loro volto, dove finisce un corpo per iniziarne un altro, impedendo loro di trasformarsi in una macchia informe nell'oscurità della notte.

Bicchieri in plastica gettati sulla terra sotto le suole, calpestati, rotti per via della confusione del momento.
Si avverte odore di alcol impregnare l'aria, probabilmente il liquido ingerito in quei corpi sconosciuti, birra se non altro addirittura.

Ma è una festa? Non che non né abbia mai viste prima, o qualcosa da disdegnare. Mi piacciono, a dire il vero, e in teoria la loro presenza non mi lascia tanto sconcertata, visibilmente confusa.
È solo che non ne intravedo una ragione sufficientemente valida.

Quando sono uscita dalla mia stanza d'albergo, mi sono avventurata nella foresta, l'ho fatto per seguire una voce. Ho sperato, mi sono illusa di poter trovare risposte.

Almeno che la presenza subentrata nella mia vita, di recente, non abbia intrapreso la mansione di PR, o direttamente collegata all'inconscio del dj, io non dovrei in alcun modo trovarmi qui.

Lascio viaggiare lo sguardo, sorvolare ogni dettaglio in cerca di indizi per me rilevanti.
Non sono qui per diventarmi, l'ultima festa a cui ho preso parte non è esattamente finita nel migliore dei modi.

Ho ucciso una persona, io, nel corso di quella stessa serata.

Adesso, voglio soltanto che tutto questo finisca, in più in fretta possibile.

All'improvviso, attraverso la folla, la mia attenzione viene catturata da un volto, a me, abbastanza familiare, già quasi noto.

Una chioma fluo, eccentrica, spicca tra la massa, lasciata in un angolo.
La minuta sagoma scompare negli enormi vestiti tanto anonimi, neri. L'ambrato sguardo sgranato la rende una bambina, spaventata, insicura.
Lei qui pare c'entrarci poco e niente, si nota lontano un miglio il suo sentirsi fuori posto, in costante disagio tra tutte queste persone.

LIGHT DEMON - Il Rumore Della Rinascita Where stories live. Discover now