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Mi aggiro attorno al bancone con sopra i registri pieni di tutti i nominativi delle stanze finora assegnate

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Mi aggiro attorno al bancone con sopra i registri pieni di tutti i nominativi delle stanze finora assegnate. Ho perso il conto dallo sproporzionato numero di volte che mi sono trovata a fare avanti e indietro, prima di potermi sporgere per allungare una sbirciatina fugace.

Dedico ulteriore interesse nei confronti della parete piena di foto, anche più di quel che la mia attenzione necessita: una valida scusa a cui aggrapparsi camuffare l'anomalia nel quotidiano. In fondo, agli occhi di eventuali spettatori altro non sono che una semplice ragazzina in cerca del ricordo di sua madre.

Necessito scovare il nome del nuovo ospite, con lui parlare e apprendere tutto ciò che sul mio conto conosce, se per davvero sia così. Se necessario, implorarlo di rivolgere l' aiuto che in nessun altro potrei mai riuscire a richiedere.

Non è facile, non una mossa da ritenersi tanto corretta da parte mia.

Sto tradendo la fiducia che Eloise ha riposto in me, impicciandomi degli ospiti per un tornaconto, invadendo la privacy di chi neanche ho mai incontrato una singola volta.

Non sono in grado di parlarne con lei, in prima persona, perché consapevole dello sbaglio di questa mia azione. Non potrebbe mai spifferare niente, senza consenso da parte del legittimo autore delle parole.

Non posso comportarmi in questo modo dopo l'accoglienza ricevuta, sentirmi parte della sua di famiglia, non dopo avere dato in pasto alle bramose fiamme il fienile.

Ma se lo sto facendo, ficcanasare in giro, in fondo è anche per lei, per far si che incidenti del genere mai più si ripetano, smettere di essere io la minaccia verso la salvaguardia del prossimo che mi è attorno.

Le sottili tende poste a copertura del vetrata che la porta costituisce non nascondono al mio sguardo il profilo di mio fratello. Affianco, tra le mani, in collo di un pezzo di legno stringe.

Non è da solo.

La longilinea sagoma di Aleksandra si trova in piedi, postura decisa e signore per elargire tutto il proprio splendore, che ai lontani raggi del sole il palcoscenico sottrae.

Non stanno facendo niente di male, si intrattengono soltanto nel parlare come due amici al quale è concesso tutto il tempo del mondo per rafforzare il rapporto. Di tanto in tanto, lei giocherella con una ciocca di capelli sfuggita alla vaporosa coda di onde tenuta ben legata dietro la testa.

Cavolo. A quanto pare Kayden ha narrato la verità nel bosco, qualsiasi legame possa esistere tra di loro non è nulla di esclusivo. Possono intrattenersi con chi altri dieci se soltanto lo vogliono veramente: nessun tradimento, niente è serio in questo loro rapporto che hanno deciso di costruire.

E la principessa ha deciso, adesso, che il turno di mio fratello sia appena arrivato.

Quella è un' immagine che mi destabilizza, spoglia la parte razionale della mente mia della concentrazione di chi avverto il bisogno. Stringo le mani lungo i fianchi, conficco le unghia nella carne sino quasi a scalfirla.

LIGHT DEMON - Il Rumore Della Rinascita Where stories live. Discover now