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°•Kou•°

La luce che traspariva da quella finestra mi fece aprire gli occhi.
Mi stropicciai questi ultimi e mi misi seduto sul letto con la schiena inarcata in avanti.

Controllai l'ora sul mio telefono: 8:30, 27 agosto.

Quando alzai la testa ammirai ciò che c'era intorno a me.
La stanza di Mitsuba era illuminata, piena di colori e anche delle foto scattate da quella sua macchina fotografica che conserva e usa dalle medie.
Quella macchina fotografica che cattura i momenti, i luoghi o gli oggetti più importanti e belli per lui.

Tornai con la mente indietro nel tempo, e mi ritornarono in mente tutti i ricordi che si erano incollati alla mente e che non si sarebbero mai staccati.

Il club di fotografia (che da così non suona benissimo._.), dove lo ho visto per la prima volta...

Il tetto della scuola, il retro, il giardino, il bagno dove ci incontravamo anche con...

Ad un tratto non pensai più a niente, scrollai la testa per non ripensare più a ciò che stavo ricordando.

Girai la testa nella direzione del bambino che stava ancora dormendo raggomitolato in sé stesso.
Un raggio di luce gli colpiva quel suo piccolo viso quasi completamente sommerso dalla coperta.

Non volevo svegliarlo.

Mi alzai dal letto e ficcai un po' il naso tra gli oggetti che vedevo appoggiati sugli scaffali.

Vidi un libretto con la copertina dura con su scritto sopra '~Ricordi~'.
Vidi un'infinità di foto che aveva scattato.

La maggior parte erano paesaggi dopo la pioggia caratterizzate dalla rugiada.
C'erano fiori, alberi, strutture, la sua stupenda casa di giorno e la sua casa di notte.
La foresta, il paesaggio che si vede da fuori di casa sua di Tokyo in lontananza, il giardino della scuola e...io di spalle con la mano sulle nuca.

Non riuscivo a ricordare quando me l'avesse fatta...poi mi riaffiorò alla mente ...

"Che hai fotografato?"

"Chi lo sa? Qualcosa di importante per me... Forse?..."

Sono così importante per lui da meritarmi di essere sul suo album delle foto dei ricordi?

Non riuscì a farmi scappare un sorriso.

Sentì un lamento venire da dietro di me. Posai velocemente l'album e mi precipitai sedendomi sul letto.

Aprì gli occhi lentamente. Quel raggio di luce gli faceva come brillare quei suoi occhi rosa e sul suo profilo.

"Kou..."
"Buongiorno Mitsuba"
"Che ore sono?"
Mise la sua sinistra sulla sua fronte con il palmo all'insù.
"Appena le 9" risposi guardando il mio l'orologio.
"Da quanto sei sveglio?"
"Forse una mezz'ora"
Mi resi conto che parlavamo senza neanche guardarci, così mi girai...non l'avessi mai fatto...
I suoi occhi rosa scuro guardavano dritti nei miei.
Tornò quel leggero brivido lunga la spina dorsale.
"Scendiamo a fare colazione?"
Lui annuì e si sedette sul letto proprio come me. Eravamo opposti.
Mi alzai e andai davanti a lui porgendogli la mano per portarlo al piano di sotto.

Mi sentivo un po' in colpa, non volevo svegliarlo.
In realtà non sapevo neanche se lo avessi svegliato io o se si fosse svegliato da solo.

Mi fece sedere sulla sedia e lo ammirai mentre preparava la colazione.
Prendeva il latte e ne metteva un po' nel caffè mentre, poi passò all'altra tazza che invece stavolta riempì di latte. Faceva questo con leggerezza e non stanchezza, come se stesse volteggiando quei suoi movimenti nell'aria.

Tornai sulla terra quando mi si pose davanti una tazza di latte caldo in cui intinsi i biscotti.

"Sei pronto per domani?"
"Ammetto che sono un po' nervoso...cosa penserà Yashiro di me? Non voglio fare la figura del sottone davanti a lei stando sul palco!"
"Ma le stai ancora sotto come un treno?"

"In realtà non lo so...infondo non ho mai avuto speranze...Ah e devo ancora comprare i vestiti!"
"Perché? Cosa ti metterai?"

"Sai Mitsuba, quando sono su quel palco il Kou che c'è dentro di me ripete a lettera ciò che detta il cuore...si, il cervello non pensa, il cervello sta solo a ciò che sto facendo...non ha il controllo su di me...è l'unico momento in cui esprimo e faccio quello che voglio senza farmi limitare dal mio inconscio"

"Già poetico di prima mattina eh"

Mi girai verso di lui e sentii la sua risata.

Ci furono un paio di minuti di silenzio.
Avevo quella sensazione di vuoto all'interno di me stesso, ma allo stesso tempo mi sentivo di avere un peso sulle spalle.
Quel silenzio di quando ti alzi la mattina a casa di un tuo amico e senti che è tutto finito e che non puoi gettarti nella noia.

Ero sicuro di aver sognato la sera prima, ma non ricordavo cosa.

Mi sedetti accanto a lui.

"Sono...davvero così importante per te...per cui mi hai addirittura fotografato...?"

Anche se ero completamente rivolto verso di lui, la mia testa si rifiutava di guardarlo in faccia per ascoltare la risposta.

"RAGAZZINO FICCANASO CON UN ORECCHINO DA SFIGATO DI MERDA!"

Quelle sue parole non mi intristirono, anzi...avevo un leggero sorriso sulle mie labbra"

"Ti chiedo scusa"

...

Mi resi conto che non mi aveva risposto.

"Quindi...?"

"B-bhè perché sei mio amico dalle medie...giusto?"

Non era più arrabbiato. Allungò il pugno per fare pugnetto.

"Giusto^^"

Scontrai il mio pugno con il suo.

°•SPAZIO AUTRICE•°

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^^

°•♡~Sulle note di felicità~♡•° ♤*Mitsuko ff*♧Where stories live. Discover now