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°•Mitsuba•°

Kou mi aveva stampato con le sue labbra un delicato bacio sul mio naso.
Probabilmente la cosa più carina che potesse farmi qualsiasi essere umano.
Lo lasciai sprofondare nei suoi pensieri allontanandomi.
Per lo stupore mi portai la mano destra alla bocca camminando verso il letto.
Mi buttai sul materasso sprofondando anch'io, ma con il viso tra i cuscini.

Quella stanza era silenziosa.
Silenziosamente rumorosa.
Le nostre menti andavano a cento all'ora.

Non so quanto tempo sia passato in quel fittizio silenzio.
Comunque sia, i miei pensieri mi fecero cadere tra le braccia di Morfeo.

Ma dopo ore ci pensò il ragazzino ormai cresciuto con un'orecchino da sfigato di merda a portarmi alla realtà.
"Dai Mitsuba andiamo a fare una passeggiata notturna, hanno addobbato la città con le luci natalizie"
Mi disse porgendomi la mia macchina fotografica che mi porto dietro dalle medie.

Come Kou dopotutto.

Guardai la fotocamera
Appoggiai il mio sguardo sui suoi occhi scillintillanti.
Toccai con una mano l'oggetto accarezzandogli anche il dorso della mano.
Mi alzai in ginocchio e gli avvolsi attorno al collo il mio braccio destro come una sciarpa.

"Ti voglio bene ragazzino con un orecchino da sfigato di merda"
"A-anche io Mashwallow"

Quando mi staccai dall'abbraccio lui prese la macchina fotografica dal lungo laccio.
Mi guardò negli occhi.
I suoi erano luminosi e brillanti.

Rimase impassibile per un momento.
Abbassai la testa e lui mi avvolse la fotocamera intorno al mio collo.

Mi accarezzò il mento sussurrando,
"Fai ciò che ami e non ciò che ti fa soffrire..."

Rimasi pietrificato.
Sembrava serio, ma allo stesso tempo scherzoso.
Si riferiva ai miei tagli o...?

Alzai lo sguardo verso il suo quando mi accarezzò il collo con le sue morbide mani.
Quelle mani che mi accarezzarono dalle spalle a sotto il mento.
La distanza tra noi si era ristretta...

Cosa sta facendo?
Perché ora?
Perché adesso?

La mia mente smise di funzionare...
Da un lato una miriade di pensieri pervadevano il mio cervello, dall'altro la mia testa aveva raggiunto il silenzio...
Ero pronto a trattenere il respiro...

...Quando girò la testa di lato sospirando.
Aveva un volto sconsolato.
Non vedevo più i suoi lucidi occhi...

Seguì la direzione del suo volto e si incamminò di spalle lontano da me...

"Vado a finire di prepararmi"
Non avrei mai pensato che delle parole così semplici potessero farmi sentire così pesante.

Così pesante che caddi disteso sul letto con ancora la fotocamera tra le mani.

Guardai il soffitto.
Quel soffitto dei pensieri.
Quel soffitto che contemplavo la sera.
Quel soffitto che ha ascoltato tutti i miei pensieri.

Poco dopo Kou mi invitò ad uscire di casa per andare a fare la passeggiata.

Io con la mia sciarpa.
Il maglione che mi aveva regalato.
E al collo portavo la macchina fotografica con cui avevo iniziato a fare delle foto.

La città era ricoperta da neve e luci colorate.
Parlavamo di quanto era bello quel posto e di quante foto avevo già scattato.

Girammo per i negozi e le bancarelle natalizie.
Era tutto così perfetto e natalizio che quasi che mi commossi un po'.

Ad un certo punto, mentre stavamo camminando, Kou si ferma sui suoi passi, guardò il cielo e urlò il mio nome senza guardarmi in faccia, così che io mi girassi.

"Mitsuba!...vieni con me"
Mi prese il polso e iniziò a correre.

Dopo qualche minuto arrivammo in una sorta di piazza che dava su tutta Tokyo.

Eravamo sfatti, e i nostri respiri divennero sempre meno affannosi.

Alzammo la testa al cielo mentre nevicava, con la lingua di fuori per assaporare ogni singolo aspetto di quella notte.

Ad un tratto mi sentii stretto.
Aprii gli occhi e vidi Kou che mi abbracciava quasi stridolandomi.

Ero confuso.
"Kou...perché mi hai portato qui?"
Non ricevetti risposta.
Stavolta prendendomi per mano mi portò davanti allo strapiombo di quel balcone.

Lo imitavo mentre guardava il cielo stellato quasi sporgendosi dalla terrazza.

Si sentirono dei vocii di stupore in lontananza...
"Per questi stupido di un Marshmallow"
Il primo dei botti esplose in cielo riflettendo il suo colore scintillante sulla sua candida pelle.
Lui portò il naso all'insù.
Con un braccio indicò il cielo con il dito.
Mentre i suoi occhi iniziarono a brillare di felicità come suo solito.
Quegli occhi scrutarono i miei.
I fuochi d'artificio quella notte erano i più luminosi che abbia mai visto.

Mi aveva regalato un momento speciale e felice.
Me ne ha donati tanti nella sua vita, alcuni senza neanche accorgermene.

Andai ad abbracciare Kou per ringraziarlo nuovamente per la trecentesima volta.
Non dicemmo una parola.
Perché delle semplici e stupide frasi non sarebbero mai state più speciali di quei silenzi rumorosi.

Mi ritornò alla mente come un deja vu quel giorno in cui, sdraiati sulla neve, ammiravamo le stelle esprimendo desideri.
Quei desideri che si stanno avverando.
Quei desideri che dissi sempre pensarci un secondo.
Quei desideri che da un lato rimpiango.
Perché in fondo, la perfezione non la posso ottenere.

"Sarà tutto perfetto Mitsuba"
Al sentire quelle parole mentre mi abbracciava e mi accarezzava la testa, avvertì un senso di completezza e serenità.

Ogni parola che usciva dalla sua bocca mi dava quell'effetto.
Ogni parola pronunciata da lui era speciale.
Ogni parola che dedicava a solo Dio sa chi erano stupefacenti e poetiche...

La speranza svaniva giorno dopo giorno dentro di me nonostante lui.
Chiunque sia la persona a cui Kou dedica tutto quel tempo e amore, potrebbe essere la più fortunata del mondo.

La mia mente era un alternarsi di speranza e malinconia.
L'unica cosa che potevo veramente fare era rifugiarmi tra le sue braccia e non lasciarlo mai più.

Se solo tutto ciò durasse per sempre.
Se solo il nevicare e i suoi abbracci non avessero mai una fine.
Se solo tutto ciò che ho ottenuto non mi scivolasse dalle mani...

...Forse vivrei seriamente una vita perfetta.

Se solo quella stronza non avesse calpestato il terreno che Kou stava coltivando.
In certi casi si può solo andare a coltivare altri campi d'amore.

La mia testa era ufficialmente esplosa.
Non sapevo se quelle goccie salate sul mio viso fossero di gioia o tristezza.
Non mi importava più di tanto alla fine.

Finché ci sarà lui a consolarmi andrà tutto per il verso giusto.

"Ora incamminiamoci verso casa"
Sussurrai a Kou che annuì immediatamente.

Ad un tratto di punto in bianco mi svegliai che ero sul mio letto.
Le mie scarpe mi erano state tolte insieme alla sciarpa, il maglione e la fotocamera.
E per di più ero in pigiama.

Accanto a me era sdraiato sotto le coperte il ragazzino da sfigato di merda.

Probabilmente sono scrollato dal sonno mentre camminavo e Kou ha dovuto fare la strada fino a casa a piedi mentre mi teneva in braccio.

Che gesto umile Kou...

Ma tu ancora mi devi spiegare...come mi hai letto nel pensiero.

°•SPAZIO AUTRICE•°

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^^

°•♡~Sulle note di felicità~♡•° ♤*Mitsuko ff*♧Where stories live. Discover now