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°•Mitsuba•°

Era la sera del 28 Agosto.
Era il giorno.

Kou portava sulla spalla un borsone nero gigante e pesante.
Dietro di lui c'era l' entrata delle quinte.

"Allora buonafortuna"
Si avviò all'entrata e di schiena alzò la mano come cenno di ringraziamento e mi salutò.

Pian piano vidi la gente che si accumulava davanti a quel palco scenico.
Non pensavo fosse così famoso.
Io ero in prima fila, proprio davanti a quella struttura in legno piena di luci e cavi elettrici.
Stavo scrutando ogni singolo angolo del palco, quando fece il suo ingresso un ragazzo alto e biondo, che indossava una camicia bianca, dei pantaloni neri di pelle, una cintura legata in vita e i dottor martens.

Cantava come se fosse un fiume in piena, che butta ad un tratto tutto insieme ciò che su teneva dentro.
Urlava e si inginocchiava sul palco con il microfono nelle mani.

Aveva degli anelli a quasi tutte le dita delle mani, tranne il pollice.

A volte mi guardava, ma a differenza di tutte le ragazze che c'erano attorno, io non sbaitavo e non urlavo quando anche per sbaglio posava lo sguardo su di me.

Sembrava che si fosse appena tuffato in mare, era pieno di sudore. Addirittura la sua pelle brillava quando la luce si appoggiava sul suo viso delicato.

Sentì l'inizio della canzone che avevamo scritto insieme in quel lungo pomeriggio dedicata a Nene. Lui guardò me e io guardai lui.
Mi girai per cercare lo sguardo di Nene, lui non la trovava.
Vidi i suoi capelli con le punte azzurre e lunghi, mi girai verso il biondo e annuì.
Annuì anche lui in risposta e iniziò a cantare.

In alcuni momenti le sue labbra e le sue mani tremarono per alcuni secondi.

Aveva paura che Nene lo ascoltasse, ma allo stesso tempo voleva che lo sentisse forte e chiaro.

Quelle labbra avevano toccato le sue, quelle mani avevano toccano le sue.
Gli manca questa sensazione...o no?

Stava quasi per piangere, ma mi resi conto che qualcosa di caldo e salato mi stava accarezzando la guancia.
Una lacrima per una canzone.
Una canzone per un pomeriggio.

Per un momento ho pensato di essere l'unico a ascoltare la canzone. Pensavo di essere solo davanti al palco. Ma allo stesso tempo pensavo di essere sommerso dalla gente.

Finì di cantare ma lui si era raggomitolato sul legno.
Non capivo se stava piangendo o no.
Sembrava che si stesse sforzando di farlo.

Era uguale a quel giorno.
Quel giorno non versò una lacrima.
Voleva far capire a Nene cosa ha distrutto in lui.

Quando non si sentì più la musica partì un applauso che non sembrava finisse mai.
Mi girai per vedere il volto di Nene, anche a lei quelle leggere gocce di sale le accarezzavano le guancie.

Ero fiero di Kou.

Dopo ore uscì dalle quinte e quel ragazzo biondo, alto e con un piccolo asciugamano sulle spalle, si mise perfettamente davanti a me.

Dopo un po' Kou si porse in avanti e poggiò bruscamente, allo stesso tempo delicatamente, le sue braccia sulle mie spalle. Feci un leggero sussulto, mi aveva colto alla sprovvista.

All'improvviso si mise a ridere, quando in minuto prima sembrava come depresso.

Senza accorgermene iniziai a ridere anche io con lui.

Sciolse velocemente le braccia dalle mie spalle con un sussulto, vedeva delle fan che stavano venendo verso di lui.

"Vai a casa finché sei in tempo, aspettami lì, proverò a metterci il prima possibil-"

°•♡~Sulle note di felicità~♡•° ♤*Mitsuko ff*♧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora