CAPITOLO 2

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Sono sola in camera, non ho il telefono con me e non riesco ad alzarmi. Ci ho provato, ma la testa ha iniziato a farmi male e ho deciso di rimanere sdraiata ancora un po'.
I miei genitori non sono ancora arrivati, eppure mi trovo qui da probabilmente mezz'ora e sono stati avvisati fin da subito.
Certe volte mi chiedo se sono così importante per loro come dicono. Cerco di dimenticare la loro assenza e penso al dottore che ho visto prima, chissà se è di questo reparto.

Vedo arrivare mio padre e cerco di stare almeno seduta sul letto. Sto quasi per allargare le braccia per stringerlo ma lui inizia a parlare e vengo preceduta.
"Che cosa hai combinato Hanna? Sempre le tue solite stupidaggini, non è vero?" urla, mettendo le braccia conserte.
Davvero è questa l'unica cosa che ha da dirmi?
Abbasso la testa e neanche rispondo.
"Potresti anche rispondere!"
Mi volto verso di lui e lo guardo seria.
"E tu potresti anche chiedermi 'come stai?'"

Ci mette un paio di secondi prima di riparlare.
"senti, la mamma sta per arrivare,era in una riunione di lavoro." dice per poi sedersi sul bordo del letto.
Non si è neanche scusato. Poi, perché è così tranquillo? Ok, i medici hanno detto che non è niente di grave, ma un minimo di preoccupazione deve esserci, no?
Per non parlare poi di mia madre, ancora a lavoro? Non si rende conto che sua figlia di 18 anni è in un ospedale da sola?
"Certo, come sempre il lavoro è più importante della salute di sua figlia." dico a bassa voce, ma mio padre mi sente comunque.
"Sta per arrivare, Hanna, non fare così. E poi, ci sono io qui con te." dice e mi abbraccia.
Dico sul serio, era da tanto che non ricevevo un suo abbraccio, infatti questo gesto mi stupisce.
Ricambio felicemente l'abbraccio, ma non riesce a ripagare l'assenza di mia madre.
Eccola, parli del diavolo e spuntano le corna. La cosa che più mi stupisce è che entra assieme al dottore, quel dottore.
"Oh Hanna! Come stai?" mi dice e mi abbraccia stretta.
Papà, avresti dovuto fare così, semplicemente così.
"Bene." dico senza togliere lo sguardo al dottore.
"Bene signora, questa è la stanza di sua figlia e non credo che verrà spostata nei prossimi giorni. Mi chiami quando ha bisogno di me. " si congeda con un meraviglioso sorriso.
Mi viene quasi da urlare "ma dove vai?Torna qui!" ma, ovviamente, non lo faccio.
"Mi spieghi per favore come è andata? Mi sono ritrovata almeno 10 chiamate da parte di quel Michael stamattina, poi ho ricevuto la chiamata da parte di una dottoressa."
Ma perché devono sempre urlare? Perché non possono chiedermi le cose con gentilezza?
"Beh, ero in palestra e stavamo giocando a pallavolo. Mi sono sentita male e sono svenuta. Mi dispiace avervi fatto perdere una giornata di lavoro per una sciocchezza."
Mia madre stava per controbattere ma entra una dottoressa, accompagnata dal mio dottore preferito, ed è costretta a rimanere zitta.
"Salve signori Benson, sono la dottoressa Williams e sono io che mi sto occupando di lei. Dovremmo fare degli altri esami a vostra figlia, il dottore qui presente la porterà nella sala apposita. Nel mentre, avrei bisogno di parlare con voi due."
Non ho smesso nemmeno un secondo di guardarlo, lui, ogni tanto, mi ha rivolto qualche sguardo.
"Hanna?" mi chiama mia madre e finalmente distolgo lo sguardo da quel magnifico ragazzo.
"Alzati, dai." mi dice con voce tenera.
Perché adesso fa la dolce?
Mi alzo lentamente e il dottore mi avvicina una sedia a rotelle.
Mi siedo con molta lentezza e quasi sorrido al pensiero che sarà lui a spingere la mia carrozzina.

Non appena usciamo fuori dalla stanza, ci dirigiamo verso un ascensore, per andare nella sala di cui parlava la dottoressa Williams.
"Lei è di questo reparto?" chiedo timidamente. Mi vorrei rimangiare le parole, sembra che le parole siano uscite fuori da sole.
"Sì, da circa 2 mesi." risponde e aggiunge un sorriso.
"Io sono Hanna Benson."
"Sì, lo so. " continua a sorridere, "Io sono Louis."

Dopo essere scesi dall'ascensore, mi porta dentro la sala. Mi prende la mano per farmi sedere sul lettino, e questo semplice gesto mi provoca un brivido lungo la spina dorsale.

Il dottore del reparto 9 » Louis Tomlinson [✔️]Where stories live. Discover now