CAPITOLO 8

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Sono appena le 19:35, sono ritornata nella mia vecchia stanza, quella con la ragazza in coma. Sono qui da 10 giorni e non ho ancora scoperto il suo nome. Continuo a fissarla e devo ammettere che è molto bella. Mi piacerebbe sapere di che colore sono i suoi occhi, anche se ho già qualche idea. Ogni tanto vedo sua madre, che ha gli occhi verdi, e dato che le somiglia molto, penso che anche lei ce li abbia.

Tolgo gli auricolari non appena sento della urla dal corridoio, la cosa che più mi stupisce è che riconosco quelle voci: sono i miei genitori.

Mi alzo di scatto e vado verso la porta per sentire meglio ma senza farmi vedere.
"Com'è possibile che non si è ancora trovato un cuore decente e compatibile?Siamo qui da quasi due settimane e la salute di mia figlia non fa che peggiorare!" urla mio padre.
"Senta signor Benson, sa benissimo che non è colpa nostra. La salute di vostra figlia migliorerà, deve solo resistere un altro po'." la dottoressa Williams fa un passo indietro e la capisco, mio padre è fuori di sé.
"Deve solo resistere? Parla come se dipendesse da Hanna! E se non dovesse farcela, cosa dirà? Pazienza?"

La sua rabbia mi fa quasi paura, non ricordo di averlo mai visto così.
"Non posso promettervi niente, le posso solo dire che ci metterò tutta me stessa per salvare la vita di vostra figlia. "  conclude la Williams, per poi andare via.

I miei genitori non ritornano in stanza, rimangono lì con le lacrime agli occhi. Vorrei correre verso di loro, abbracciarli e stringerli forte a me per tutta la vita.

Li vedo andare via, probabilmente fuori per riprendersi un po' e per non farsi vedere da me ridotti in questo stato. Ritorno lentamente sul letto ed inizio a piangere. Non ho mai pensato alla morte in modo serio, ma adesso sì. Mi sento così vuota al pensiero di andarmene, a lasciare i miei genitori e Michael.
Una voce mi risveglia dai miei pensieri, è Louis.
"Hey, Hanna, che succede?"
Non riesco nemmeno a parlare e questo lo fa preoccupare ancora di più. Si avvicina e si siede sul mio letto.
"Louis, io morirò." dico cercando di non riscoppiare a piangere.
"Cosa?" chiede sorpreso.
"La dottoressa ha detto che sto peggiorando e ancora non hanno trovato il cuore per me!"
"No, Hanna, tu non morirai. Tu sei forte, lo so." viene verso di me e mi stringe forte a sé.
Quando mi abbraccia, mi sento come realizzata, come se aspettassi questo gesto da tanto. Lo stringo forte anch'io, non ho intenzione di lasciarlo.
"Mi sento così stupida! Me ne andrò senza aver vissuto come volevo. Sai, mi sarebbe piaciuto viaggiare per il mondo e andare in Italia. In più, quest'anno ci sarebbe stato il ballo scolastico e mi sarebbe piaciuto andarci e magari ricevere il mio primo bacio." non so perché gli sto dicendo queste cose, ma mi sento più leggera.

Si stacca lentamente da me e per un momento penso che se ne stia andando, ma subito dopo lo vedo prendere il suo telefono e poggiarlo su un mobile bianco. Mette una canzone e si volta verso di me, sorridendomi.

"Principessa Hanna, mi concede questo ballo sotto il cielo stellato di Venezia?"
È così dolce che mi imbarazza. Sento le mie guance andare a fuoco e non riesco ad incontrare i suoi occhi azzurri. Mi alzo lentamente e vado verso di lui, mettendo poi le braccia intorno al suo collo. Iniziamo a muoversi a ritmo di musica dolcemente. Il cuore mi batte fortissimo, cosa che mi causa un po' di dolore, e sento che lui lo sappia bene.

Inizio a piangere silenziosamente e le mie lacrime bagnano il camice blu di Louis.

Morirò.

Lascerò tutto e tutti, non credo di essere dannatamente pronta.
Stacco la testa dal suo petto e adesso ci guardiamo. I suoi occhi mi trasmettono sicurezza e mi fa sorridere, gesto che ricambia.

Forse riesco a prendermi di coraggio e riesco a baciarlo. Continuiamo a guardarci e ci avviciniamo lentamente l'un l'altro.

*

Salve ragazzuole, il momento del bacio sta per arrivareee(o no?).

P.S. sclero per la foto.

Il dottore del reparto 9 » Louis Tomlinson [✔️]Where stories live. Discover now