CAPITOLO 6

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Il cuore.
Il mio cuore incomincia a battere forte e inizia a far male.
Siamo ancora nello stanzino, Michael parla con Louis mentre io incomincio a sentirmi male.
Chiudo gli occhi e tocco il mio cuore con la mano.
Faccio un lamento di dolore e i due si accorgono che non sto bene.
"Hey Hanna, ti senti bene?" chiede Michael con tono preoccupato.
Faccio un "no" con la testa e Louis si avvicina a me tenendomi la mano.
"Ho tanto, tanto dolore!" mi viene da piangere e vorrei urlare.
Louis mi prende in braccio iniziando a correre fortissimo verso una sala, seguito da Michael.
"Hey Frederick, questa paziente sta male!" urla ad un dottore e quest'ultimo fa portare una barella.
Louis non smette di starmi accanto, lo stesso Michael. Sono così felice di aver accanto entrambi.

Capisco ben poco, so solo che mi trovo sotto una forte luce con tre dottori col camice bianco al mio fianco, Louis però è più lontano.
Ho gli occhi semi chiusi ma riesco a vederlo. Lo riconosco subito, guardando semplicemente i suoi occhi azzurri, bellissimi occhi. È l'ultima cosa che vedo prima di chiudere definitivamente gli occhi.

Apro gli occhi e mi ritrovo in un'altra stanza. Non è quella di prima, quella con la ragazza in coma, è molto più piccola e con un solo letto.
"Oh, grazie al cielo stai bene tesoro!" urla mia madre non appena mi vede con gli occhi aperti.
"Ma che ci facevi fuori a gironzolare per i corridoi?"
Ed ecco la mamma strafottente di sempre.
"Avevo bisogno di aria." metto le braccia conserte.
"Sì, certo! Eri lì con quel tuo compagno di scuola. Com'è che si chiama?Ah sì, Mike. Quante volte ti ho detto che non devi stare con lui?Ti porta in una cattiva strada. Sbaglio o c'era sempre lui quando hai fatto quel disastro a scuola?" continua ad urlare ma io non le do neanche retta.
"Mamma, non è mica colpa sua se ho un cuore che non funziona!" urlo come non ho mai fatto con lei.
"Ascoltami bene, ragazzina. Sai bene che non voglio che mi urli così!"
Cambio espressione non appena vedo entrare Louis.
"Salve signora. Ciao Hanna, come ti senti?" mi chiede amichevolmente.
Sembra più preoccupato di mia madre.
"Bene." dico sorridendo.
Lui ricambia dolcemente il sorriso e continuiamo a guardarci fin quando non entra mio padre in stanza, pochi secondi dopo.
"Un'altra volta ho perso il lavoro per le tue sciocchezze!Perché non sei rimasta in camera?"
Anche lui? Perché sembra che le uniche persone a preoccuparsi di me siano Louis e Michael? Perché diavolo i miei non si comportano da veri genitori?
"L'ho già detto, volevo prendere un po' d'aria." ripeto esausta, "Poi non sei obbligato a venire, puoi stare lì con i tuoi colleghi a discutere tranquillamente." dico quasi in lacrime.
"Forse è meglio che io vada." dice Louis imbarazzato.
Perfetto, adesso solo sola. Era l'unico in questa stanza che si dimostrava interessato a me, ma adesso è andato via e non lo biasimo.
"Hanna, perché diavolo devi fare la difficile? Sai, non ti riconosco più. Adesso rispondi, ti metti sempre nei guai e cerchi sempre di giustificarti!"

Mi alzo di scatto e mi chiudo a chiave in bagno. Poggio le spalle sulla porta blu elettrico e mi accascio pian piano.
Le lacrime escono da sole e metto le braccia intorno le ginocchia.

"Hanna! Apri la porta." urla mia madre.
Se non la conoscessi, direi che è preoccupata.
"Perché siete diversi?Perché non siete come gli altri genitori?Perché non vi preoccupate per me? Anche in momenti come questi trovate sempre un motivo per rimproverarmi? Chi se ne frega del perché ero nei corridoi? Mi sono sentita male, è questa l'unica cosa che conta!" do un pugno alla porta dal nervosismo.
"Tesoro, perchè dici così? Sai bene che non è assolutamente vero. Perché mai non dovremmo amarti?" adesso è mio padre che parla.
"Sì che è vero, lo sapete anche voi. Non fate altro che pensare al vostro lavoro, questo non potete assolutamente negarlo. Ditemi, quando è stata l'ultima volta che mi avete chiesto come sto?"
Mi sento così libera adesso. Da quanto tempo portavo questo peso? Ormai non lo ricordo più.
Per un paio di secondi non parlano. Si stanno rendendo conto che è vero? Mi stanno dando ragione? Lo spero proprio.
"Hanna, ammetto che non siamo stati molto presenti in questo periodo, ma ciò non significa che non ti vogliamo bene. Noi ti amiamo più della nostra stessa vita, non dimenticartelo mai." queste parole di papà mi sciolgono.
Aspetto un po' e finalmente apro la porta.
"Davvero?" chiedo, asciugandomi gli occhi col dorso della mano.
"Ma certo, tesoro. Sei il nostro orgoglio." dice mia madre, anche lei quasi in lacrime.
Mi avvicino lentamente a lei e la stringo forte a me.
Mio padre viene verso di noi e ci stringe.
Sono così felice di aver chiarito con loro.
Con la coda dell'occhio vedo Louis davanti la porta. È lì che mi guarda, facendo uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto.

Il dottore del reparto 9 » Louis Tomlinson [✔️]Where stories live. Discover now