CAPITOLO 37

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L'operazione sarà tra due ore. Ho una paura tremenda e non riesco a calmarmi. Il mio cuore non fa altro che battere velocemente e questo mi causa dolore al petto. Cerco di fare respiri profondi. Chiudo gli occhi e li riapro quando mi arriva un messaggio.

Nuovo messaggio.

Da:Louis

Non aver paura, Hanna,tu sei forte. Non preoccuparti, andrà tutto bene.

A:Louis

Grazie mille, Louis. Speriamo♥

Poso il telefono sul comodino quando vedo arrivare Michael.
"Ciao, Hanna. Come stai?" dice e mi prende le mani.
"Sono agitatissima e non riesco a calmarmi."
"Hanna, ti conosco benissimo e so che non ti sei mai arresa. Sono sicuro che non lo farai neanche oggi, uscirai dalla sala operatoria e mi dirai 'ce l'ho fatta'."
Sorrido e lo abbraccio. Com'è possibile che lui sia sempre con me e che ogni cosa che dice mi fa sentire bene? Credo che un amico come lui sia davvero raro, sono stata così fortunata a trovarlo. Il bene che gli voglio è immenso, spero resteremo amici per sempre.
"Ti voglio bene, Mike. Non dimenticarlo mai." gli sussurro.
"Ti voglio bene anch'io, Hanna."
"Se non dovessi farcela, io..."
Michael si stacca velocemente dall'abbraccio e mi interrompe.
"Smettila, d'accordo? Non dire così, ti prego."
Lo guardo negli occhi e posso notare che, tra non molto, scoppierà in lacrime.
"Già, hai ragione. Io...io ce la farò."
Mi sorride e mi da una pacca sulla spalla.
"Certo che ce la farai, Hanna."

D'un tratto entra Tori, che si unisce a noi.
"Quindi, sei ancora agitata?" mi chiede.
"Sì, ma so che andrà tutto bene." dico, anche se non la penso proprio così.
In fondo, non dipende da me, ma lo dico lo stesso per cercare di placare l'ansia.
"Non vedo l'ora di uscire da qui." sbuffo e mi lascio cadere sul letto.
"Già, a chi lo dici." concorda con me Tori.
"È triste pensare ai pazienti che rimangono chiusi qua dentro per Natale o per il loro compleanno. Magari non hanno nessuno e sono costretti a passarli da soli. Sono grata di aver accanto a me i miei genitori e Michael. Non ce l'avrei fatta a stare da sola. Le persone che ce la fanno anche da sole, hanno il doppio del coraggio."
Michael mi sorride e annuisce.
"Solo in momenti bui riesci a capire chi c'è veramente e chi no. Insomma, quanti di quei pazienti soli avevano degli amici? Ne avranno avuti a palate." continua Michael.
"Io ho solo mia madre, nessuno dei miei amici è mai venuto. Ma quando uscirò e li vedrò in giro, li ignorerò con tutto il mio cuore. Sì, ok, ero in coma e non potevano fare un gran ché, ma neanche la mia migliore amica si informava con mia madre per sapere come stavo. Per quanto ne sanno, sono ancora in coma." aggiunge Tori.

Decidiamo di cambiare discorso, perché da un momento all'altro qualcuno scoppierà a piangere, probabilmente io. Rimaniamo a parlare per un bel po' e penso a quanto Tori sia diventata importante per me, col tempo. Com'è possibile che un mese fa la detestavo?
Mi distraggo quando vedo entrare la dottoressa Williams accompagnata dal dottor Mark. Nemmeno mi guarda.
"Hanna, è tutto pronto. Possiamo andare."
Se cinque secondi fa stavo ridendo, adesso il dolore al petto era aumentato.
Guardo Tori e Michael che mi fanno un sorriso.
"Hanna? Dobbiamo andare." dice ancora la dottoressa.
Mi alzo lentamente e mi dirigo alla barella.
"D-dove sono i miei genitori?" chiedo, per poi sdraiarmi.
"Sono in sala d'aspetto, fuori la sala operatoria. Potrai parlare con loro ma velocemente."
Annuisco, incapace di parlare. Guardo ancora una volta Michael e Tori.
Usciamo dalla mia stanza e ci dirigiamo alla sala operatoria. Il mio cuore inizia a martellare velocemente.

Calmati, Hanna. Devi calmarti!

*

Ciao belle!
Spero vi piaccia il capitolo.
Volevo dirvi che domani non posso aggiornare perché dovrò farmi la cresima...(YEE) e che tra due capitoli la storia finirà.

Il dottore del reparto 9 » Louis Tomlinson [✔️]Where stories live. Discover now