Ottavo Capitolo

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L'ora di pranzo è passata da un pezzo ormai e non aver visto Luke mi rende nervosa. Sento che gli è successo qualcosa, ma ancora non so cosa. Osservo le fragoline di bosco che ho raccolto al limitare della foresta e mi domando se riuscirò a mangiare con il mio compagno.

<<A quest'ora potrebbe essere stato divorato da un animale selvatico!>> dice una voce alle mie spalle. La riconosco immediatamente e quando mi volto vedo mia sorella sorridermi deliziata dal possibile episodio. 

<<Io non ci spererei se fossi in te!>> le dico mascherando il terrore che provo nel rivederla. Le parole che mi  ha detto l'ultima volta risuonano ancora nella mia coscienza, logorandomi dentro e facendomi sentire indesiderata. Mostro il mio lato aggressivo sperando che non si accorga che il realtà sto tremando.

<<Probabilmente hai ragione, forse Caleb lo ha colpito con una freccia pensando che si trattasse di un animale!>> dice sghignazzando

Il pensiero che sia potuta accadere una cosa simile mi atterrisce, ma se ho capito una cosa è che le parole servono solo a spaventare la gente. E' questo che sta facendo, Lucy.

<<In questa edizione, saremo Caleb ed io a vincere. Saremo la prima coppia ad insediarsi nella colonia e vivremo una vita lussuosa. Saremo persone importanti. Io sarò importante, verrò ricordata nei libri di storia come la prima presidentessa del nuovo Recinto!>> 

<<Credo che al massimo verrai ricordata come la stronza che ha pugnalato alle spalle la sorella!>> le dico avanzando verso di lei.

<<Non darti arie. Non sei nessuno, solo perché sei accorsa in aiuto di quella stupida l'altra sera, non vuol dire che sei importante. Molte coppie pensano che io abbia fatto bene ad allontanarmi da te. Dicono che non sembriamo nemmeno sorelle. In effetti potrebbero avere ragione. Guardati, sei bruttissima. Non assomigli a me o alla mamma!>> dice storcendo il nasino perfetto. Guardandola, mi verrebbe voglia di romperlo. Avanzo ancora di qualche passo, scacciando la voglia di fuggire dall'altra parte. Ho dato del filo da torcere a delle guardie del Governo, mia sorella non è alla loro altezza, perciò sono in grado di reggere il confronto.

<<Sia ringraziato il Cielo! Se assomigliassi ad una sola di voi due a quest'ora penserei solamente a come la mia pelle perfetta si stia rovinando con questo sole. Per non parlare delle unghie, sia mai che le rovini mettendole tra la terra!>> le dico vedendo come le mie parole sembrino scuoterla nel profondo. Vedo la rabbia trasfigurarle il volto mentre si avvicina velocemente a me. 

Siamo una di fronte all'altra. Occhi negli occhi e ci fissiamo con odio. Mi chiedo ancora come sia potuto accadere. Come siamo arrivate a questo punto? Non lo so, ma questo pensiero mi fa distrarre il tempo necessario che lei mi salti addosso. Finisco a terra. Lucy è sopra la mia pancia e mi colpisce più forte che può. Cerco di difendermi come posso, le tiro i capelli e la graffio, ma non serve a nulla, sembra un animale selvatico.

Le regole dell'Isola stabiliscono che non ci debba essere nessuna violenza fisica tra i partecipanti, allora dove sono le guardie? Perché nessuno interviene? Se nessuno lo fa, allora dovrò essere io stessa a salvarmi il culo. Faccio breccia nella sua aggressività mentre Lucy riprende fiato. La ribalto a terra e questa volto sono io ad avere la meglio. Sembra in difficoltà ora che non può sferrarmi nessun tipo di pugno sulla faccia. Sento le lacrime formarmi un nodo in gola, vorrei poter piangere per tutto. Per Luke che non so se sta bene, per Lucy che mi odia, per il fatto di trovarmi in un luogo che non è casa mia, per Krystal, per tutto...

<<Smettila o finiremo per essere punite, entrambe. Vuoi uscire dall'Isola?>> le domando, sperando di riuscire a farla ragionare.

<<Potrei anche decidere di uscirne se servisse ad ucciderti!>> non posso credere che quelle parole siano uscite dalla sua bocca. Sono talmente sconvolta che non sento la sirena sopra le nostre teste.

L'isola Delle CoppieWhere stories live. Discover now