Ventitreesimo Capitolo

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Noia. E' ciò che regna intorno a me. Mi manca avere la compagnia di qualcuno di giovane vicino.

Ho trascorso questi giorni in compagnia di Dejanira e di mia madre e ho scoperto che sono amiche da tanti anni e che sono state vicine di casa per tanto tempo anche dopo la nascita mia e di Luke e cosa importante ho risolto l'arcano del mio primo incontro con il ragazzo.

<<In realtà è stato molto divertente - inizia a raccontare Dejanira - Eravate davvero piccoli.>> Siamo nello studio di mia madre. Per un pomeriggio ha smesso di essere la scienziata e si è concessa un po' di tempo per stare in nostra compagnia. Ride, probabilmente sta ripensando a quel ricordo.

<<Tu giocavi nel prato dietro la casa della coppia che ti aveva adottato. Avrai avuto circa cinque anni credo o sbaglio, Grace?>> domanda all'amica, la quale fa un no con la testa e poi la invita a continuare. 

<<Ci eravamo trasferiti in quella zona da poco meno di una settimana e Luke era scontento di aver dovuto cambiare casa. Brontolava tutti i giorni perché aveva lasciato i suoi amichetti e passava le giornate chiuso nella sua stanzetta senza fare nulla. Cominciavo ad aver paura di aver fatto uno sbaglio.>> dice sorridendo

<<E poi?>> la incito troppo curiosa di capire perché le due sorridono e perché Luke me l'ha tenuto nascosto.

<<Poi ti ha sentito ridere ed è uscito di corsa fuori per vedere chi era, quando ha scoperto che vicino a casa sua c'era una bambina è tornato dentro rosso in volto e con gli occhi che brillavano e ha esclamato: "Mamma c'è un'amica!!" - dice e in ogni sua parola riesco a percepire l'amore incondizionato che prova per il figlio - Poi è rientrato in casa e si è chiuso in camera di nuovo.>>

<<Ma come?>>

<<Si vergognava da morire e più lo incitavo a venire a giocare da te, più lui si intestardiva. E' come il padre per molte cose. Alla fine un pomeriggio sentiamo bussare alla porta, apro credendo di trovarmi di fronte un adulto e invece c'eri tu.>>

<<Io? Ho fatto il primo passo?>>

<<Si - interviene mia madre - Mariah, la mamma che si è presa cura di te, mi raccontò che avevi scoperto dell'esistenza di un altro bambino e volevi conoscerlo e che di punto in bianco ti sei presentata a casa loro.>>

"Oddio, non posso essere io" penso. Non ho mai fatto una cosa del genere, per indole sono abbastanza timida e ho sempre creduto che Luke fosse quello un po' più spigliato.

<<Con una vocina bella squillante mi hai detto di voler conoscere il bambino e quando ti ho detto che lui si vergognava mi hai chiesto il permesso di andare da lui. Ero alquanto sorpresa dalla tua intraprendenza che ho acconsentito.>>

<<State scherzando, spero...>> sono allucinata. Le due donne ridacchiano.

<<Io non c'ero, ma Mariah mi aggiornava tutti i giorni su di te e in realtà ti ho sempre osservata da lontano. Pensa che Selina ha scosso la testa e ha esclamato che eri proprio mia figlia - dice sorridendomi - ma poi mi sono detta che quel comportamento era da lei.>>

<<Non ci credo!>> 

<<Si si. Spavalda sei entrata nella stanza e ti sei presentata, lo hai preso per mano e lo hai costretto ad uscire a giocare con te. Così siete diventati amici, però non sai quante me ne ha dette la sera quando è rientrato in casa. Continuava a dirmi che non dovevo farti entrare, che eri un po' pazza...>> dice ridacchiando.

<<L'avrei pensato anche io se fosse stato l'esatto contrario. Penso che ucciderò Luke quando lo vedrò...>> dico loro grattandomi la nuca.

L'isola Delle CoppieWhere stories live. Discover now