Quattordicesimo Capitolo

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"Sanno cosa succede. Sempre" 

Queste quattro parole continuano a girarmi nella testa facendomi confondere sempre di più. Non ci posso credere, eppure tutto sembra così sensato anche se mi domando, se in questo momento gli scienziati possano leggere ciò che sto pensando. E' possibile? Dio! Mi sembra talmente assurdo che stia capitando a me che scoppio a ridere. Rido istericamente sapendo che ormai il mio destino è segnato dal Governo, sono solo una bambola di creta che loro stanno plasmando. 

"Non pensare di essere sola in tutto questo. Ci sono membri del nostro gruppo infiltrati negli organi del Governo. Ti aiuteranno nel momento del bisogno" 

Immagino quindi che il soldato Williams sia dalla loro parte. Scuoto la testa. Non ci capisco più nulla, sento l'ansia salirmi addosso a ondate e il mio corpo sembra non riuscire più a sopportarla. Unita all'ansia vi è anche la preoccupazione per Luke. Dove diamine si è cacciato? Sono due giorni che non ci vediamo. Che sia ancora con i soldati? Dio, ti prego, fa che non sia così. Vorrei sapere cosa gli stanno facendo. Voglio sapere in cosa consiste la prova, vorrei parlargli di quello che è successo.

"Questo nostro incontro deve rimanere segreto." dice Leonida. Nella testa però, penso che lo dirò a Luke appena lo vedrò, ma lo sguardo di Dejanira mi fa intendere che ha capito ciò che mi frulla nella testa. Mi guarda <<Non dirlo a Luke!>> la sua voce è quasi una supplica e io alla fine acconsento. Non so perché lo faccio, ma ho visto qualcosa in quegli occhi che per un attimo mi hanno ricordato qualcuno, ma non ricordo chi.

<<Posso entrare?>> mi volto spaventata da quella voce che non mi aspettavo di sentire. Il soldato Williams entra senza aspettare di essere invitato e si siede di fronte a me, al posto che è solito occupare Luke. Lo guardo attentamente e devo ammettere che è attraente con quella massa di capelli leonini del colore del grano maturo. Gli occhi sono gentili e limpidi, mi mettono a mio agio anche se talvolta sembrano guardarmi con una tale intensità da mettermi in soggezione. Ha le labbra piene e mi chiedo come sia baciarle. Oddio, ma cosa sto pensando? Mi sento andare a fuoco e non capisco cosa mi prende. Mi alzo fingendo di andare a prendere le tazze in modo che lui non posso osservarmi mentre vado in ebollizione.

<<Alexa?>> Mi volto a osservarlo e gli porgo una tazza con dentro del thé alla menta; sull'isola questa è l'unica cosa che abbiamo da bere, a parte l'acqua. Ogni sera insieme a Luke, ne verso due tazze e nel silenzio le sorseggiamo prima di coricarci, è il nostro rituale e ora che lui non c'è è strano farlo con qualcun'altro. <<So che hai parlato con Leonida e Dejanira>> dice senza girare intorno alla questione. Lo osservo con la faccia dentro alla tazza e mi chiedo quale sia il modo migliore per rispondergli. Non sono sicura che sia giusto dirgli che è vero, ma non mentire mi sembra brutto in questo momento. <<Non so di cosa tu stia parlando.>> dico appoggiando la tazza a terra e guardandolo. Le sue labbra si distendono in un sorriso e il mio cuore perde un colpo. Ma che diamine mi sta succedendo? Manco fosse la prima volta che un uomo mi sorride. <<Capisco!>> dice semplicemente e non so se tirare un sospiro di sollievo o aspettare tutt'altro.

<<Cosa ci fai qui soldato Williams?>> domando incuriosita dal suo trovarsi qui. <<Quello che ci fai tu, Alexa. Vivo!>> ma che accidente sta dicendo? Vive? Si ho capito, pure io ci vivo, ma non intendevo lo scopo della sua esistenza. 

<<La mia domanda non era di tipo filosofico-esistenziale. Cosa ci fai qui nella mia caverna?>> 

Ride. Oddio, non ho mai sentito un suono simile. Mi pizzico la gamba per darmi una svegliata, ma il dolore non riesce a farmi scuotere. <<Sono venuto a vedere come stavi e visto che siamo informali, chiamami pure Raphael.>>

L'isola Delle CoppieNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ