Diciasettesimo Capitolo

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<<Alexa, cosa mi dici dei tuoi genitori?>> mi chiede Luke all'improvviso mentre ci stiamo rilassando in riva al fiume. Il paesaggio è talmente bello che potrebbe essere reale, ma so che non lo è. Negli ultimi giorno ho visto i colori e le immagini sfarfallare più di prima e ho capito che qualcosa non va. Anche Luke credo lo percepisca, perché ogni domanda che mi pone è minuziosa e si aspetta una risposta precisa, cosa che non riesco a fare. <<Mah, sono i miei genitori... Cosa vorresti sapere?>> 

<<Hanno mai litigato, avuto discussioni?>> 

Ho dieci anni, è notte fonda e le voci in cucina sono più forti del solito. Mamma urla contro papà e lui le risponde a tono. <<Non hai mai voluto!>> dice papà e non capisco cosa intenda. Sono ancora piccola e certe cose non mi sono chiare, ma questo discorso sembra sempre il solito. <<Non fingere che ti importi, perché non è così... A entrambe non importa nulla. La manipoli perché sia come te. Le stai facendo il lavaggio del cervello!>> Nella mia mente di bambina sono frasi strane tanto che mi sto raffigurando una canna dell'acqua che sciacqua un cervello... 

Ridacchio mettendomi una mano davanti alla bocca. Non voglio che mi sentano. <<A te non importa di noi, non ti è mai importato... Ma a lei vuoi bene e a noi?>> urla la mamma e sento un singhiozzo alla fine della frase. La mamma piange e improvvisamente inizio a piangere anche io, triste. 

<<Alexa, cosa fai?>> Lucy sussurra dietro di me. Mi fa spaventare e sobbalzo e quando mi giro anche lei sente le urla della mamma. Il rumore di cose infrante contro il muro è sempre più forte e ciò sì aggiunge anche papà. <<Sei una pazza... Lo sei sempre stata...>> Esce dalla cucina sbattendo la porta con rabbia e Lucy mi prende per mano e mi trascina via. <<Vai a letto, Alexa>> mi dice con la voce da adulta, ubbidisco e quando sono a letto stringo al petto il mio orsacchiotto di pezza.

<<Ogni genitore ogni tanto litiga. E' normale, dovresti saperlo!>> gli dico sperando che molli l'osso. Mi volto ad osservarlo e lo vedo digrignare i denti. <<Oddio, Luke! Mi spiace...>> ho parlato senza pensare, non avrei dovuto...>> lo abbraccio sperando che il mio affetto possa fargli capire che non volevo ferirlo. <<Sto bene - mi sussurra lui - non preoccuparti. Raccontami qualcosa di loro!>>

<<Papà ha la mania per la musica. Colleziona dei dischi enormi che risalgono a prima della guerra. Ogni tanto li ascolta, è riuscito a mettere a posto un vecchio giradischi e ne va fiero! 

Mamma invece ha la mania della perfezione. Odia quando mi vesto a casaccio e ogni cosa deve essere come dice lei. Le piacciono i bei vestiti ed è molto brava a farseli da sé.>> 

<<Devono essere proprio dei bravi genitori!>> mi dice lui e ha ragione, fino qualche giorno prima lo erano, ora non so più cosa pensare...

Non dico nulla, sorrido come a confermare la cosa ma dentro sto morendo piano piano. Le parole adottata e abbandonata mi continuano a frullare nella mente e a nulla valgono le distrazioni.

<<Ehi ragazzi!>> Didi e Nestas ci raggiungono mano nella mano. Il ragazzo sorride, ma il volto della mia amica manifesta tutto il suo disprezzo in quel momento. <<Ti rubo per un po' Alexa!>> dice a Luke e tirandomi su la raggiungo.

<<Allora?>> le chiedo curiosa. <<Non ce la faccio - inizia - mi pressa con mille domande alle quali non ho risposta.>>

<<Ad esempio?>> le chiedo preoccupata.

<<Hai visto qualcosa di strano? Alexa ti ha per caso detto qualcosa? Mi domando cosa potresti avermi detto che possa interessare a lui. E non è tutto.

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