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Capitolo sette

Megan's Pov

Dopo aver passato un' intensa mattinata a scuola, fortunatamente sono a casa.
Sono stanchissima e per di più devo studiare per la verifica di inglese.

Che vita!
Però vedo lontano il traguardo della maturità, è lontano ma lo vedo. E questo mi tira su il morale.

Accendo la musica, controllo i messaggi su WhatsApp, come al solito nessuno mi cerca.
Meglio.
Mi capita di rileggere le vecchie conversazioni. Tante parole gettate al vento e le promesse mai mantenute.

Mi accorgo di quanto ero patetica, e di quanto lo sono tutt'ora. In queste conversazioni ritrovo tutte le stronzate che mi hanno "venduto" i miei falsi amici- compagni di classe.

Ero proprio una povera ingenua, inviavo i miei schemi a chi ne aveva bisogno, poi quando servivano a me, ricevevo solo scuse: "No Meg, scusa sono fuori", "Ehi Meg. Scusa ma non ho ancora fatto i compiti".

Mi è servito da lezione, d'ora in poi Meg sarà sempre fuori!
Ma tutti i mali non vengono per nuocere... con questo ho imparato ad essere il più autonoma possibile
(anche se mi ha fatto allontanare ancora di più dal gruppo).
Questo comunque mi importa poco ormai manca solo un anno e poi sarò libera.

Ogni tanto oltre a ripensare al passato mi capita di portare la mente nel futuro, ogni giorno immagino un lavoro diverso: archeologa, scrittrice, giornalista...

Sono abbastanza confusa, anche se sono certa che mi piacerebbe lavorare nell'ambito umanistico.

Al giorno d'oggi, c'è molta crisi, perciò ho paura di non riuscire a trovare il lavoro che fa per me; sicuramente escogiterò qualcosa, chissà forse andrò all'estero...
Ora, devo assolutamente smettere di pensare al futuro e mettermi a studiare.

Prendo lo zaino ma non trovo il libro di inglese.
Oh cavolo, l'ho dimenticato a scuola. Devo andarlo a recuperare, monto in sella alla bici e parto.

Dopo pochi minuti arrivo davanti a scuola e per fortuna trovo ancora il portone aperto.
Vado al mio armadietto, prendo il libro, e sento due voci: quella squillante di Cassandra e quella di un ragazzo.

Mi nascondo nello sgabuzzino e li spio -so che non è molto corretto, ma la mia curiosità è più forte della mia morale-. Stanno ridendo e si stanno baciando.

A dire il vero, si stanno leccando tutta la faccia...
Sembrano due cani pastori che si scannano per un pezzo di carne.

Eh che schifo: prendetevi una camera...

Ma voglio dire, non hanno una casa? Proprio a scuola, sono davvero squallidi.
Bleh!

Oddio... ecco che arriva il preside

"Signorina Foster, Signor Morgan! Cosa state facendo?" chiede il preside con un tono di voce seria e secca.

"Buongiorno sig. Preside" afferma la ragazza imbarazzata.
"Niente, stavamo giusto recuperando dei libri, ora ce ne andiamo! Vero Sam?" si gira verso il ragazzo, cercando il suo aiuto.
"Si sì, ci scusi!"annuisce Sam.

Ma per favore...

Che figuraccia.

Cassandra non si smentisce mai.

Dopo averli cacciati il preside si guarda intorno e percorre tutto il corridoio, entrando nel suo ufficio.
Le acque sembrano essersi calmate, ora posso anche uscire di qui -potevano farlo anche un po' più grande questo stanzino!-.

Ho perso un sacco di tempo per venire fino a qui, in più dovevo trovare anche Cassandra e il suo maschione... che orrore.
Devo tornare a casa subito o perderò tutto il pomeriggio.
Cavoli, non ho nulla in casa da mangiare; devo fermarmi al supermercato e comprare qualcosa, ma poi di volata a casa a studiare.

Shut up and Kiss me! [Completo]Where stories live. Discover now