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Capitolo ventisette

Megan's Pov

"Will, Will... è andato via?" gli sussurro, picchiettando la sua scarpa di pelle bianca, da sotto il banco delle informazioni.

Per fortuna, c'è gente che parla a voce alta.

Mi manca l'aria e sento intorno a me una forza opprimente, probabilmente perché ho raccolto le gambe davanti al petto e sto facendo in modo di occupare il meno spazio possibile.

Questo bancone è davvero scomodo e stretto.

Cosa ci faccio qui sotto?

Bella domanda...
Mi nascondo da lui: è da due settimane che Robin fa la sua visita giornaliera qui in libreria.

Assurdo vero?

Ebbene sì. Ogni santissimo giorno, fa di tutto per "rompermi le scatole": si presenta qui, come se fosse un senzatetto e, mi chiede consigli, su libri da leggere. Non vuole che nessun'altra commessa lo aiuti, chiede esplicitamente di me.

E come si è già capito da tempo: se Robin Hunt vuole una cosa, fa di tutto per ottenerla.

Anche se questo consiste nel farmi perdere un sacco di tempo...

Dopo avergli fatto fare la figura dell'idiota - la prima volta-, se l'è legata al dito e, puntualmente, alle ore cinque, di ogni fottutissimo pomeriggio, lui è qui.

Lo vedo molto interessato alla lettura, forse anche un po' troppo.

Non deve mai studiare?

Ho resistito per i primi giorni - ok, lo ammetto, non sono stata molto simpatica- ma, sfido chiunque riesca a resistere ad un tipo come lui.

Con grandissima pazienza, gli avevo spiegato per filo e per segno, dove poteva trovare i romanzi d'avventura, i gialli o ancora i thriller, così da non dover più chiedere di me.

Soddisfatto, annuiva e se ne andava nei reparti indicati. Solo tre quarti d'ora più tardi, usciva salutandomi con un gesto distratto della mano, intento nella lettura del suo ultimo acquisto.

Già... ogni giorno fa la stessa cosa; perciò ci ho rinunciato.

La cosa più stramba è, che a scuola, non ci parliamo nemmeno: tra noi, è iniziato il "gioco del silenzio": ci limitiamo a fissarci, solo per brevi istanti... persino a matematica ora mi ignora - non che mi importi la sua attenzione, sia chiaro!-

Forse era quello che volevo fin dall'inizio, che lui mi ignorasse; però, non so... mi manca qualcosa: mi stavo abituando alle sue attenzioni e, adesso che non mi considera nemmeno un po', mi sembra di essere ritornata la ragazza invisibile.

Devo dire che però il ragazzo è proprio strano e io non lo capirò mai.

Per "strano", intendo che ha degli atteggiamenti fuori dal comune, che da uno come lui non mi sarei mai aspettata.

Un esempio?

C'è stato un giorno, in cui stavo ricopiando alcuni esercizi di matematica: mi ero tolta la mia felpa perché mi era venuto un improvviso senso di calore e l'avevo appoggiata allo schienale poi, avevo ripreso a ricopiare.

La maglietta che avevo sotto era un po' particolare: era abbastanza corta e faceva intravedere metà schiena. Era un mio nuovo acquisto e mi piaceva moltissimo, perché avevo deciso di provare un qualcosa di corto e sbarazzino, al posto dei soliti indumenti lunghi. In più, la mamma l'aveva approvata perché era comunque adatta per andare a scuola e poi mi stava bene.

Shut up and Kiss me! [Completo]Where stories live. Discover now