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Capitolo trentatre

Robin's Pov


Vedo Megan correre verso casa, questa volta l'ho combinata proprio grossa.

Cosa avrei dovuto fare... aspettare che quel porco di Kyle, le mettesse le mani addosso?
Sono furioso con me stesso, con Kyle e con questa situazione di merda.
Schiaccio l'acceleratore e parto per tornare a casa.

Ripenso a quello che è successo poco fa, con Kyle: mi sono fatto dire, tramite Michael, in quale ristorante sarebbero andati Kyle e Megan. Facendo attenzione a non farmi beccare da nessuno dei due, mi sono nascosto in bagno e ho telefonato a Kyle. 

Ripercorro tutto ciò che è successo con la mente.

"Pronto? Robin?! Perché mi stai chiamando?" aveva bisbigliato Kyle al telefono

"Vieni in bagno." Gli avevo ordinato, serio.

"Ma quale bagno? Sei ubriaco?"mi aveva domandato.

"No, non sono ubriaco, sono nel bagno del ristorante, vieni qui, ho bisogno di parlare!" gli avevo chiesto, mentre la rabbia mi montava da dentro.

Avevo sentito un bip ed avevo capito che aveva chiuso la chiamata.

Dopo poco, è entrato nel bagno del ristorane e vedendomi si è subito infuriato.

Dal canto mio, non potevo che essere felice, stavo per realizzare il mio piano e mandare il suo appuntamento con Megan a puttane.

"Mi spieghi cosa fai qui?" Mi aveva chiesto, squadrandomi con quell'aria da fighettino, che tanto odio.

Mi sono avvicinato a lui, con tutta la grinta lasciata a Londra, mentre lui si era fatto indietro, impaurito, andando a sbattere contro la porta di un bagno.

Le mani mi formicolavano, non vedendo l'ora di poterlo picchiare. Stringendo la mascella gli avevo detto "Sono qui, perché devi lasciare in pace Megan!".

Kyle mi aveva lanciato un'occhiata di fuoco e mettendosi in posizione d'attacco "Mi hai chiamato, solo per dirmi questo?" Sembrava sbalordito. "Neanche per sogno, Megan mi piace veramente... non lascerò che uno spaccone, rovini i miei piani." mi aveva risposto, puntando i suoi occhi di ghiaccio nei miei. "Pensi sul serio che a Megan interessi uno come te, un donnaiolo riccone come te, Robin?  Megan ha bisogno di me, di uno serio! Perciò, devi farti da parte e accettarlo." Aveva ribattuto con aria di sfida.

Stupido bamboccio. Come ha potuto pensare anche solo di averla? Megan è mia!

Con uno scatto d'ira, l'avevo afferrato per il colletto della sua bella camicia bianca e, l'avevo sbattuto contro la porta del bagno.

"Tu non sai nulla di me! Smettila di fare il santo...so come ti comporti con le ragazze, lurido bastardo... Non è vero che Meg ti piace, la vuoi solo usare per pavoneggiarti con gli altri, sei un porco!" avevo urlato, stringendo le mani  a pugno sulla sua camicia.

Il suo volto diventava ogni minuto più bordeaux, per la tanta forza applicata.

Lo avevo alzato ancora un po' da terra, per fargli capire chi comanda.

"Ora sono io che avverto te... brutto bastardo. Ricordati di non guardare più Megan, non pensare a lei, non cercarla, non provare a sfiorarla e nemmeno baciarla. Userò qualsiasi mezzo in mio potere perché tu non ti possa avvicinare mai a lei. Se proverai anche solo a fare una di queste cose, e se alzerai le tue luride mani con qualche altra ragazza, farò in modo che nessuno degli ospedali di Auburn, sia libero per te. E se  lei proverà ad avvicinarti, tu dovrai mandarla via dicendole che non se più interessato a lei. Sto quasi pensando di raccontare tutto quello che hai fatto a chi di dovere, e fare in modo che, tutte le ragazze della scuola, sappiano che uomo di merda sei... ci siamo capiti? E ora se non te ne vai andrò da Megan e racconterò cosa hai fatto a Sarah! Sei sbalordito che io sappia di Sarah vero?" avevo finito di dire tutto quello che pensavo in tono stranamente calmo... non so come abbia fatto a non spaccargli la faccia. L'ho minacciato, puntando gli occhi nei suoi, per essere più intimidatorio.

Shut up and Kiss me! [Completo]Where stories live. Discover now