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Capitolo trentaquattro

Megan's Pov

Sto fissando l'orologio.
Tra un po', è ora di pranzo.

Quando sono entrata a scuola, avevo il timore di incontrare uno dei due ragazzi ma, fortunatamente, non ho visto né Robin, né Kyle...
Però, ho incrociato Allyson.
Mi ha detto che in mensa deve parlarmi.

Sono un fascio di nervi... e se fosse a conoscenza di quello che è successo?
Se Robin avesse raccontato tutto a Michael e lui, l'avesse detto ad Ally?

Farei sicuramente la figura dell'idiota; come se non bastasse, martella nel mio cervello, l'idea che Kyle possa aver raccontato la bruttissima figura fatta, ai suoi amici.

Non posso credere che in così poco tempo la mia vita sia finita e che tutto quello che avevo costruito sia svanito nel nulla. Tutto quello a cui credevo ora non ha più senso. Non ne posso più.

Guardo fuori dalla finestra, annoiata dalla lezione.
Perché mi sono complicata così tanto la vita: da quando ho conosciuto Robin, sono cambiata.
Non so cosa mi sia successo: ogni singolo istante, lo passo pensando a lui. Mi da fastidio sapere che sia riuscito ad entrarmi nel cuore, nella mente e nei sogni, così facilmente. Mi perseguita.
So che non dovrei... è solo una distrazione dalla scuola, ma non posso farne a meno.
Io voglio sapere il perché, il ragazzo più ambito da tutte le ragazze, abbia notato una nullità come me, io che non sono neanche bella... cosa cerca veramente da me; più che altro, cosa posso dare a lui?

Mi sembra di essere in una di quelle teen fiction impossibili... forse sto farneticando.
Certo, fa il cascamorto...ma con me, è diverso.
Le poche volte che siamo stati solo noi due, mi ha rispettata, è stato gentile e cosa più bella, mi ha ascoltata, mi ha fatto sentire importante.
Perciò, in un certo senso, mi sento la più speciale delle altre.
Nessuno mi aveva mai considerata a scuola.
E forse questo, mi spinge a pensare ancora di più che non sia reale.
La cosa che ho notato di più, è che quando parlo, lui mi ascolta attento e vedo dal suo sguardo che non si annoia anzi... mentre, quando parlo con altri ragazzi e ragazze, quella è la sensazione che percepisco. Ed è orrendo.

Per questo motivo ho sempre paura di iniziare un discorso ed è per questo che non parlo molto.
Per molte cose su Robin mi devo ricredere: non è il galletto che credevo all'inizio.
È strano, è come se noi due fossimo una cosa sola, non so come spiegarlo; quando non c'è mi sento incompleta, mi manca qualcosa... Ma non so se è una sensazione solo mia o anche lui sente la stessa cosa....
Mi capisce, non è falso.
Sento di potermi fidare di lui.

Ma cavoli, ora mi sento in balia di una tempesta: sono arrabbiata e non capisco perché ieri sera si sia comportato così, lo sapeva che ci tenevo.
Forse sono stata troppo impulsiva; forse avrei dovuto lasciarlo spiegare? Non dovevo prendermela così con lui. Anche perché era solo un appuntamento con un amico e niente di più. Mi sento in colpa.

Gli sarò sembrata una pazza, spero di non aver distrutto tutto, spero che, stanco del mio cattivo carattere, non si sia trovato un'altra. E se non volesse più parlarmi, o vedermi?
Se avesse capito che sono un po'strana?

Lo sapevo, non avrei dovuto accettare l'invito di Kyle e non dovevo avvicinarmi tanto a Robin.
Forse dovrei stare da sola, almeno non ferisco nessuno e nessuno ferisce me.

È quello che ho sempre temuto, che lui mi vedesse come mi vedo io. E adesso tutto questo si sta avverando.

La campanella interrompe i miei cattivi pensieri.

Raccolgo i libri e vado vicino all'armadietto.
Uhm, c'è Kyle, che sembra starmi aspettando. 
Cosa diavolo ci fa lui davanti al mio armadietto?

Shut up and Kiss me! [Completo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora