CAPITOLO TRE-PRIMA PARTE

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Erano passati tre giorni dall'ultima volta in cui Liam e Helen si erano trovati nel rifugio anti-tempesta. A Kindleck si era sparsa la voce che erano spariti dei documenti importanti e la polizia non riusciva a trovarli, ma la cosa era diventata ancora più strana, per loro, quando i due scoprirono che i fascicoli non li avevano più nemmeno loro.

Prima di uscire dal rifugio-trappola. Liam li aveva nascosti nel piccolo armadio, dietro ad una scatola di matite e pennarelli, ma quando erano tornati laggiù per esaminarli una seconda volta avevano trovato la porta già aperta quanto bastava per far passare un bambino non molto grande, gli scatoloni erano sparsi per tutto il pavimento e l'asse di legno che chiudeva l'armadio era appoggiata sopra al tavolo. Dopo aver aperto una delle cigolanti ante di metallo, scoprirono che nell'armadio era sparito tutto.

A quel punto si erano lanciati in una disperata ricerca del materiale rubato che loro stessi avevano sottratto alla polizia.

Quel giorno erano tutti invitati alla festa di uno dei personaggi più noti del paese: Filip Hansen.

Era un uomo sulla quarantina, padre di tre figli e marito di Kate Wall. Non era il compleanno di nessuno, solamente Filip aveva pensato che in quei giorni tristi per il paese ci fosse necessità per tutti di risollevarsi il morale, almeno per qualche ora, e quindi aveva invitato amici, vicini e chiunque ne avesse avuto voglia, a pranzare all'aperto con un buon barbecue.

Come da tradizione, ciascuno avrebbe portato qualcosa, in modo da non far mancare niente a nessuno.

Liam si era sempre divertito ad ogni tipo di festa, che fosse con gli amici o parenti o anche una cosa improvvisata dove il divertimento non poteva mancare.

Arrivò dagli Hansen con i suoi genitori poco prima dell'ora di pranzo. Nel giardino, addobbato con decorazioni colorate appese tra i davanzali e sui rami dei due alberi che ombreggiavano il prato, c'erano già delle persone, ma non molte. Il profumo della carne alla brace si sentiva a tre case di distanza e Liam aveva già l'acquolina in bocca. Sul lungo tavolo al centro del giardino erano disposti piatti e bicchieri di carta, e qualche gustoso stuzzichino.

Fatti i doverosi saluti alla signora Hansen che venne loro incontro accogliendoli calorosamente, e fatto un cenno a Filip che, occupato con il barbecue, li salutò sorridendo da lontano, Liam decise di prendere un bicchiere e versarsi una bibita frizzante. Cominciò a sgranocchiare delle patatine tra un sorso e l'altro, mentre il giardino si riempiva di persone diverse tra loro

 Era magnifico poter scorgere le differenze tra i caratteri ed i gusti differenti. Si poteva capire il tipo di persona che si aveva davanti grazie a pochi particolari che solo chi sapeva guardare attentamente poteva scorgere.

Ad esempio, quel signore con la camicia verde chiaro era sicuramente un simpaticone, lo si poteva capire dal viso gentile e dalla risata contagiosa, reggeva il bicchiere mezzo pieno di birra nella mano sinistra e ogni tanto controllava il telefono. Parlava con chiunque gli capitasse davanti e le risate non mancavano mai.

Invece, la donna vestita con un abito leggero bianco e blu, che stava seduta in disparte vicino alla siepe, doveva essere una tipa abbastanza irritabile, considerando come guardava con fastidio i bambini giocavano a rincorrersi sul prato secco a causa del calore di quell'estate ed al fatto che il Sig. Hansen non sembrava curarsi molto dell'irrigazione del giardino.

Liam non conosceva tutti, ma era bello stare in compagnia e scambiare quattro chiacchiere sul cibo o sugli interessi in comune, era un modo per fare amicizia e Liam era sempre stato bravo in questo. Da piccolo giocava con tutti i bambini e parlava con gli adulti cercando di atteggiarsi come loro, risultando buffo e suscitando dolci risate da parte di chi lo guardava, intenerito da quell'esserino minuto e con i capelli ricci davanti agli occhi e gli occhiali con la montatura troppo spessa per il suo piccolo viso.

Dopo un po' arrivò anche Helen con la sua famiglia: madre, padre e un fratellino di nome Michael. Andò a salutarli e poi si incamminò verso la tavola con la ragazza.

Da qualche minuto una musica piacevole risuonava per tutto il giardino e si sentiva anche a varie case di distanza, ma senza dare troppo fastidio: per parlare era necessario alzare un po' la voce, ma non era una seccatura dato che si stavano divertendo tutti.

«Non sapevo avessi un fratello- disse Liam mentre allungava ad Helen una bibita. - sembra simpatico e sinceramente, non ti assomiglia per nulla.» Helen annuì ridacchiando, Liam aveva ragione, lei e suo fratello erano due persone completamente diverse, anche come carattere.

«Come va il braccio? I tuoi genitori hanno scoperto che sei uscita di nascosto o hanno fatto domande riguardo al taglio che hai vicino alla spalla?» Domandò lui preoccupato. La sera dell'accaduto non era riuscito a controllare lo stato del taglio a causa del buio e Helen lo aveva pregato di non preoccuparsi.

Liam prese delicatamente la stoffa leggera della manica e la sollevò fino a quando non ebbe una visuale completa della spalla dell'amica. C'era un taglio sottile e rosso scuro che andava da metà del braccio fino alla fine della spalla, non troppo distante dalla clavicola. Tutto intorno c'era un ematoma violaceo, ma fortunatamente la maglietta copriva tutto.

«Non hanno fatto domande per il momento, non credo se ne siano accorti - disse esitante. - inizialmente mi usciva un po' di sangue, ma alla fine ho risolto tutto, tranquillo.»

Lui non aggiunse niente e rimise a posto la manica prima che qualcuno si avvicinasse e notasse qualcosa. L'imbarazzo regnava tra i due, entrambi preoccupati per i documenti, ma non sapevano dar voce ai loro dilemmi per paura di sembrare troppo tesi o dare inizio ad una conversazione che avrebbe potuto degenerare in fretta e finire così come era iniziata, lasciando i due senza parole e con gli innumerevoli sensi di colpa che li tormentavano da giorni.

Avevano violato la scena di un crimine, avevano rubato dei documenti e li avevano anche persi, si erano infiltrati in un'area della scuola di cui nessuno sapeva l'esistenza, e Helen continuava a tormentarsi pensando all'immensa tristezza delle famiglie che avevano appena perso i loro cari.

Lui le prese delicatamente il polso e la portò fino al tavolo dove alcune persone mangiavano allegramente. Le offrì nuovamente da bere e si dimenticarono entrambi dei pensieri che impedivano loro di divertirsi.

Un grido straziante lacerò improvvisamente l'atmosfera di allegria e serenità che si era ormai instaurata, trasformando in un attimo la festa in un incubo a cui prendevano parte tutti gli invitati.


Secondo voi cosa sta succedendo?

C'è qualcosa tra Helen e Liam?

A chi indovina porto una pizza a casa insieme a una manciata di coriandoli.

The Dolls (vincitrice Wattys 2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora