CAPITOLO SETTE-SECONDA PARTE (revisionato)

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Arrivò in bicicletta fino al Black White Horse, nonostante continuasse a piovere ed i vestiti e i capelli bagnati gli raffreddassero la pelle sotto la giacca impermeabile che indossava, procurandogli sporadici brividi di freddo.

Vide che c'erano ancora dei poliziotti ad effettuare le ultime rilevazioni ed a raccogliere quelle che ritenevano prove; proprio come aveva intenzione di fare lui.

Si accucciò dietro ad un cespuglio dopo aver scavalcato il nastro giallo che delimitava la zona. Aveva deciso che provare ad intrufolarsi dal retro del locale sarebbe stato più semplice, ma il problema era che l'omicidio era avvenuto proprio nel bagno, quindi una buona parte degli agenti doveva trovarsi sicuramente lì.

Helen però gli aveva raccontato che aveva visto l'assassino uscire dalla finestra e lo aveva sentito cadere a terra rumorosamente, non sapeva in che punto preciso, ma lì avrebbe sicuramente trovato qualcosa.

Arrivò fino alla fine della parete e sporse la testa per essere sicuro di non essere visto. Non c'era nessuno. Arrivò camminando velocemente sull'erba bagnata fino alla finestra del bagno, si alzò sulle punte dei piedi per riuscire a vedere meglio, sentiva delle voci, ma non riusciva a capire cosa dicessero.

Vagò con lo sguardo per terra cercando qualcosa di interessante che avrebbe potuto condurre all'identità dell'assassino. La ragazza gli aveva detto che lo aveva sentito cadere dalla finestra dopo essere scappato. Quindi, se ci fosse stato qualcosa doveva essere nei dintorni, poco ma sicuro.

Sentì dei passi venire verso di lui e si nascose in un piccolo spazio tra il muro ed il cespuglio più vicino. Se la persona che stava camminando si fosse avvicinata ancora sicuramente lo avrebbe visto. Cercò di farsi più piccolo possibile senza muoversi troppo, e si mise una mano davanti al naso e alla bocca per rendere il respiro meno rumoroso.

Mentre si appiattiva contro il cespuglio, toccò qualcosa di morbido con il palmo della mano. Guardò quello che aveva tra le mani: si trattava di un pezzo di stoffa rossa, i bordi rovinati, probabilmente strappata da qualcosa.

Sentì i passi allontanarsi da lui e fece un respiro di sollievo, era stato troppo vicino all'essere scoperto e d'ora in avanti avrebbe dovuto cercare di correre molti meno rischi, se aveva veramente intenzione di scoprire una volta per tutte il nome dell'assassino liberando il paese dall' incubo che l'attanagliava.

Si erano tutti accorti che nemmeno in casa si stava al sicuro, e questo rendeva le persone molto più ansiose e attente a tutto ciò che le circondava. Ogni volta che qualcuno vedeva qualcosa di sospetto, tutti cominciavano a parlarne e il povero malcapitato doveva sostenere le accuse dei suoi stessi concittadini.

I bambini discutevano degli incubi che facevano di notte e di come i loro genitori dicessero di stare attenti e di tenere gli occhi aperti, sviluppando anche loro teorie per cercare di capire chi fosse l'artefice di tutto, ma in realtà nessuno faceva nulla per cercare di capirlo davvero. Erano solo chiacchiere, parole sussurrate all'orecchio o al telefono.

Ognuno aveva le sue ipotesi, le condivideva con la famiglia e con gli amici. Era diventato l'argomento principale di ogni discussione, nessuno parlava più del tempo o di come si comportavano i figli, ed i bambini non perdevano tempo a fare conversazione sulle figurine nuove o sul nuovo film uscito al cinema.

Tutti parlavano dell'assassino, pensando a chi avrebbe potuto colpire la volta successiva e scommettendo su come lo avrebbe fatto.


Il capitolo è un po' corto, ma così la lettura non è troppo pesante. Secondo voi che cos'è quello che Liam ha trovato?

Chi sarà la prossima vittima?

The Dolls (vincitrice Wattys 2017)Where stories live. Discover now