KIM WALLEN (revisionato)

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Lucy e Lucas si squadrarono a vicenda e sospirarono vedendo come si erano conciati.

Per raggiungere in pieno giorno la casa dei genitori di Kim Wallen avevano dovuto attraversare il bosco, ma non essendo ancora abituati al loro nuovo corpo, erano caduti infinite volte, sporcando i vestiti di fango e polvere.

I due bambini erano due gocce d'acqua sia prima di morire che sotto forma di bambole: i capelli neri e lisci di entrambi risaltavano contro il colorito latteo. Se non fosse stato per i capelli lunghi fino alla vita di lei e la maglia rosso acceso di Lucas, quasi nessuno sarebbe stato in grado di distinguerli.

Entrambi si pulirono le mani sporche sui vestiti e poi si avvicinarono alla porta sul retro pronti ad entrare nella casa per trovare un buon modo per uccidere Kim.

Avrebbero potuto uccidere i suoi genitori, ma preferivano provocare dolore a loro uccidendone la figlia, proprio come era successo alle famiglie di tutti i bambini morti nell'incendio.

Il primo pensiero che ebbero i due gemelli quando si ritrovarono con l'anima intrappolata in un guscio di ceramica fu quello di andare a trovare la loro cugina Melanie. Anche lei si trovava nella fabbrica quella notte, ma era riuscita a salvarsi. Era da tanto tempo che sognavano di rivederla, ma avrebbe destato troppi sospetti e avrebbero rischiato di essere visti da qualcuno.

Sapevano che la famiglia Wallen era uscita per fare la spesa e che sarebbero tutti rimasti fuori per almeno mezz'ora.

In quel momento se ne stavano davanti alla casa verde chiaro con il giardino disseminato di fiori gialli, per capire come entrare. Le finestre erano tutte chiuse e lo stesso valeva per le porte.

Fecero il giro della casa per valutare un altro modo per entrare, e alla fine trovarono una finestrella aperta, che dava sul garage, grande abbastanza da farli passare.

Lucy salì sulle spalle del fratello che la sostenne di malavoglia per farla entrare dalla finestra. Quando fu dentro, si sporse fuori con metà del corpo per far entrare il fratello.

Dopo qualche calcio contro il muro e qualche urletto di protesta, quando lui la strattonava fuori per aggrapparsi meglio alle sue mani, riuscirono entrambi ad entrare.

Entrarono nella casa e videro subito una scala che andava vero il basso. Sarebbe stato un ottimo nascondiglio per un cadavere, ma a loro non importava nascondere nessuno.

In cucina trovarono solo qualche coltello, ma niente che potesse rendere tutto più affascinante e intrigante.

Sapevano che nelle camere da letto non ci sarebbe stato nulla che avrebbe potuto fare al caso loro, quindi le scartarono subito, non potevano assolutamente perdere tempo.

Lucas sorrise quando vide il divano rosso che stava davanti al caminetto, era da tanti anni che non saltava sui cuscini morbidi e accoglienti di un qualsiasi sofà. Si voltò per assicurarsi che la sorella non stesse guardando e poi si fiondò verso quel paradiso rosso e comodo, iniziando a saltare da un cuscino all'altro fino a quando non venne fermato bruscamente dalla mano gelida di Lucy che lo guardò con disapprovazione, sebbene anche a lei mancasse divertirsi.

Aveva sempre ammirato quella sfaccettatura del carattere di suo fratello: si divertiva con qualunque cosa e sapeva sbarazzarsi dei cattivi pensieri con una facilità sorprendente. Metteva a tacere le critiche ed era semplicemente sé stesso.

La bimba si mise in punta di piedi, stando in equilibrio sulle punte delle sue ballerine rosa pallido, cercando sulle mensole che riusciva a raggiungere qualcosa per uccidere Kim.

Stava per rinunciare e andare a cercare qualcos'altro al piano superiore, quando un oggetto appuntito attirò la sua attenzione: era un modellino della Torre Eiffel, appoggiato su un piedistallo di vetro.

The Dolls (vincitrice Wattys 2017)Where stories live. Discover now