Due

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Harry sbattè le palpebre accigliato mentre guardava sua moglie, con i ricci ramati che brillavano alla luce che illuminava il salone

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Harry sbattè le palpebre accigliato mentre guardava sua moglie, con i ricci ramati che brillavano alla luce che illuminava il salone. La stanza era bella, come lo era tutta la tenuta in cui i Berkeley vivevano. Non c'era dubbio che Celia una volta avesse sognato di essere la donna di una casa simile in proporzioni e qualità alla Proprietà Berkeley. Harry a volte si chiedeva quanta felicità potesse procurarle e, magari, mentre lei era lì davanti a lui con una smorfia sul viso, fu proprio quello il pensiero che le attraversò la mente.

"Hai dimenticato i pericoli che il mare tiene?" chiese Celia. "Noi siamo sopravvissuti all'incursione degli spagnoli sulla Golden Tide, ma il sangue e la violenza di cui sono stata testimone ancora mi perseguitano. Ora, immagina a sopportarlo con una bambina di soltanto quattro mesi," Harry strinse la mandibola e spostò altrove lo sguardo. "È necessario?"

"La Regina mi ha dato il comando di una nave per una ragione. Ti aspetti che io la tenga ancorata in un porto per l'eternità?"

Celia socchiuse le labbra mentre processava le sue parole. "No, ma mi aspetto che pensi al benessere della tua famiglia."

I suoi occhi scattarono su Celia. "La nostra famiglia è la cosa più preziosa nella mia vita."

"Allora, ti prego" disse Celia, camminando verso Harry e prendendogli la mano nella sua. "Ripensa alla tua decisione."

Harry si portò le loro mani alle labbra e premette la sua pelle sulla sua bocca dolcemente. Chiuse e riaprì gli occhi gentili, portando i suoi smeraldi nei piccoli oceani di Celia, che gli erano mancati intensamente. "In quale altro modo potrei provvedere alla nostra famiglia?"

Celia si lasciò scappare un sospiro. "Io non chiedo ricchezza o un alti titoli, tutto quello che chiedo è la tua compagnia a casa."

Il precedente pensiero di Harry riguardo al fatto che Celia era infelice per la sua classifica e la mancanza di ricchezza diminuì, lasciando un amaro gusto nella sua bocca per aver dubitato di lei. Celia era la più gentile, fedele donna che avesse mai incontrato. Come poteva pensare che si sarebbe sentita in quel modo?

"Questo è il mio sogno," mormorò lui. "Potrebbe portarci grande onore, magari riprenderesti anche la tua posizione a corte."

Celia allontanò le sue mani. "Non voglio nulla a che fare con Elizabeth."

"Lei ti ha salvato la vita! Poteva facilmente chiedere la tua testa, o la mia!"

"Quindi, poichè ti ha regalato una nave, ora prendi le sue parti? Magari dovresti sposarla!"

Harry si pizzicò il ponte del naso mentre Celia camminava per la stanza, fermandosi davanti una finestra. Il sole era così luminoso che trasformò la sua figura in un'ombra, solo il paesaggio dall'altro lato della finestra era visibile.

Il silenzio cadde tra di loro, interrotto improvvisamente dallo scricchiolio del pavimento in legno mentre Harry attraversava lentamente la stanza per raggiungerla. Posò una mano sulla sua vita, l'altra prese la massa di ricci e la spostò oltre la spalla, così da avere un facile accesso al collo. La sua bocca si posò sulla sua pelle, il respiro caldo la solleticò e le provocò la pelle d'oca lungo il corpo. Chiuse gli occhi brevemente mentre lui strofinava le sue labbra lungo la sua pelle, tracciando con fermezza il suo collo.

Celia si poggiò al suo corpo, il calore che lo avvolgeva la portarono in un luogo di beatitudine. Si voltò nella sua presa e salì con le mani lungo il suo petto, capace di sentire i muscoli sotto il sottile tessuto, fino a posare le braccia intorno al suo collo. I suoi occhi, pieni di desiderio, vagarono sul suo viso, spostandosi ripetutamente dalle carnose labbra ai suoi affascinanti occhi.

Lui si chinò lentamente, le sue labbra sfiorarono leggermente le sue mentre sussurrava, "Io non voglio la Regina," il respiro di Celia le si bloccò in gola. "Io voglio te."

Alla fine, le sue labbra si unirono a quelle di lei, abbandonandosi in un profondo bacio. Le sue mani afferarrono la base del suo collo mentre la presa sulla sua vita si rafforzava, i loro cuori martellavano man mano che i loro corpi si riscaldavano. Celia si allontanò mentre la mano di Harry vagava lungo il resto del suo vestito, attaccando i lacci che tenevano su l'abito. Aggrottò le sopracciglia alle sue azioni, ma lei sorrise prima di prendergli la mano e guidarlo nella sua camera.

🌸

"Hai visto Bea?" chiese Celia. La sua guancia era premuta contro il petto nudo di Harry, sentendo il battito del suo cuore e muovendosi al ritmo del suo corpo mentre inspirava ed espirava. Creò linee e cerchi sulla sua pelle, provocandogli la pelle d'oca lungo le sue braccia.

Lui annuì. "Per poco. Lei e Luke sembrano felici. È incinta."

"Oh!" esclamò Celia, sedendosi e sorridendo ad Harry. "È meraviglioso." poi deglutì e il suo sorriso svanì, riportando il corpo nell'avvallamento della spalla di Harry. "Le scrivo ogni settimana, ma non ricevo mai risposta."

Harry aggrottò la fronte e la guardò. "È così? Lei mi ha detto che ti scrive tutte le volte, ma che non ha mai ricevuto una lettera da parte tua."

"Elizabeth," disse Celia digrignando i denti. "Non le basta avermi esiliata dalla corte, lontana da Beatrice, dopo avermi imprigionata per sei mesi?"

"Non sembrerebbe."

Celia grugnì, voltandosi di lato così da dare la schiena ad Harry. Si aggiustò meglio sotto le lenzuola e si mise di fianco, premendo il suo corpo alla sua schiena.

"Mia cara," le sussurrò all'orecchio, ricevendo un mormorio da parte sua in risposta. "È stato stabilito che la Perla del Mare lasci la Virgina tra una settimana a partire da oggi. Hai fino ad allora per decidere se vorrai rimanere con me o meno, ma ho paura che dovrò partire indipendentemente da ciò."

Celia si alzò e si portò le braccia al petto. "Paura? No, non è quella la parola giusta. Rimorso? Magari, ma solo perchè sai che sarò una maledizione per te." senza dare il tempo ad Harry di rispondere, Celia continuò a parlare. "Io ti seguirei fino alla fine del mondo, Harry, ma Nerissa è così piccola, così fragile. Sai quante persone sono morte soltanto nel passaggio in Virginia?" Harry si sforzò di parlare, ma Celia lo fermò di nuovo. "Dozzine. E se la nostra piccola Nerissa morisse nei suoi primi mesi di vita perchè suo padre ha avuto paura di dire no alla Regina?"

"Non ho paura di dire no a Elizabeth, semplicemente non ho intenzione di dire no a questa opportunità." borbottò Harry mentre scendeva dal letto. Si rimise i pantaloni una gamba per volta e la camicia senza cura. "Che vieni con me o meno, non importa." disse prima di aprire la porta e poi sbattersela dietro.

Gli occhi di Celia rimasero fissi sulla porta, i lineamenti zuppi di shock. Si era immaginata il ritorno di Harry nella sua mente un milione di volte, tutte che finivano con baci e beatitudine, ma in realtà era l'esatto opposto. Si portò le lenzuola al mento e affondò nel letto, chiudendo gli occhi mentre cercava di immaginarsi come far ragionare Harry.

Dal momento in cui lui le aveva fatto la proposta, l'aria salmastra tra i capelli e sui loro volti e la luce del sole che illuminava i suoi capelli mentre si inginocchiava davanti a lei, Celia sapeva che Harry avrebbe scelto l'oceano a lei. Magari aveva sperato che avrebbe fatto il suo pieno di avventure durante la guerra e sarebbe stato pronto a sistemarsi, ma quel frammento di speranza era andato via.

Celia poteva seguirlo in Virginia o sarebbe rimasta in Inghilterra a crescere la sua bambina da sola, e lei non aveva intenzione di lasciar spezzare la loro unione senza lottare.

Embark [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora