Tredici

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"Venite, metterò a fare del thè," disse Marisol

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"Venite, metterò a fare del thè," disse Marisol.

Celia annuì e seguì Marisol mentre la guidava verso una piccola casa. Celia si guardò intorno quando entrò dietro Marisol. La cucina si trovava nella stanza in cui Marisol e suo marito dormivano, non c'erano altre camere.

Marisol le fece cenno verso un tavolo con due sedie mentre lei posava il bollitore sul fuoco. "Per favore, sedetevi."

Celia spostò una sedia di legno e lentamente si abbassò per sedersi. Marisol presto la raggiunse e sospirò piano.

"Grazie," disse Marisol. "Per aver detto quelle cose in mia difesa."

Celia scosse la testa. "Quella donna è stata crudele con voi."

Lei alzò le spalle. "Io e mio marito siamo fuggiti dall'Europa per quella esatta ragione, sperando di trovare una vita più calma. Non è esattamente quello in cui avevamo sperato, ma è meglio dell'oppressione che dovevamo affrontare in Inghilterra."

"Specialmente dopo la recente guerra," aggiunse Celia.

Marisol annuì. "Come trovare la vita qui? Se non vi dà fastidio rispondermi, ovviamente."

"È decisamente diverso. Non ho la minima idea di cosa fare. Sono cresciuta in un palazzo e mi è stato insegnato a gestire un maniero, non a vivere la vita su una frontiera."

Marisol sorrise. "Posso insegnarvelo."

"Lo fareste?" chiese Celia eccitata.

"Certamente," replicò lei. "Potreste seguire la mia routin giornaliera per il resto della giornata."

"Grazie, sarebbe di grande aiuto."

"Per iniziare, potete aiutarmi a versare il thè." disse Marisol mentre si alzava dalla sedia.

Celia annuì e la seguì verso il fornello. Un bollitore di ferro era stato poggiato sulle fiamme. Marisol afferrò uno straccio dal tavolo nelle vicinanze e lo porse a Celia.

"Usate questo per coprirvi la mano." spiegò lei.

Celia fece come Marisol le spiegò e attentamente avvolse la mano guantata intorno al bollitore. Sollevò il bollitore dal fornello e lo portò verso due tazze di thè, che erano state poggiate sul tavolo. Con una presa ferrea, chinò il bollitore e guardò il liquido caldo essere versato nelle tazze.

Marisol sorrise. "Moto bene. Datemi," disse lei, allungandosi a prendere il bollitore. Celia glielo porse e Marisol lo riportò sul fuoco così che potesse rimanere caldo. Lei, poi, ritornò da Celia al tavolo per bere il suo thè.

I minuti passarono, diventando ore. Era mezzogiorno e Celia e Marisol stavano appendendo i vestiti bagnati dietro casa, quando intravidero dei ricci scuri edei luminosi occhi verdi superarle.

Celia sorrise. "Venite," disse a Marisol, prima di spostarsi nella faccia principale della casa.

Harry, vestito con abiti presentabili, aveva un'espressione dura sul suo volto. Celia camminò verso di lui con un sorriso, che scomparve mentre lo raggiungeva notando la sua infelicità. Flash di Andrew le sfocarono la vista momentaneamente. Harry non aveva neppure sentito cosa avesse fatto Andrew e la stava già fulminando con rabbia. Celia scacciò via quel pensiero dalla mente e decise di non raccontare ad Harry degli sfortunati eventi che erano accaduti precedentemente. Sorrise di nuovo e continuò a camminare verso di lui a passi leggeri.

"Harry," disse, facendolo girare.

La sua espressione si ammorbidì alla vista di sua moglie. "Mia cara," rispose, andando incontro a Celia e posandole un bacio sulla fronte. "È sudore quella sulla vostra bella testa?" chiese con una piccola risata.

"MI piacerebbe farti conoscere la mia nuova amica, Marisol Payne." disse Celia, voltandosi leggermente per indicare Marisol, che era rimasta in piedi nelle vicinanze. "Mi sta insegnando come fare le faccende. Spero che domani scorrerà più liscia la giornata grazie alle sue graziose lezioni."

Lui sorrise, le fossette sbucarono sulle sue guance. "Sono felice di sentirti dire che ti stai ambientando e sono ancora più felice che hai fatto amicizia. Trattatela bene," disse lui con un sorriso giocoso.

Celia circondo il braccio di Harry col suo e iniziò a guidarlo lontano da Marisol per una breve conversazione. "Qual è il problema?"

"John White," sospirò. "Quell'uomo pensa di sapere tutto per governare. Beh, io ho condotto una nave per quasi cinque anni e lui non è altro che un artista violento," quasi gridò lui.

Celia fece una smorfia e si guardò intorno, trovando alcune persone guardare nella loro direzione. Lei strinse la mandibola prima di guardare Harry attraverso le sue ciglia. "Tutto funzionerà a tempo debito."

"Quel pazzo porterà alla fine questo posto, Celia." disse a voce bassa. "E io voglio andarmene da questo inferno prima che succeda."

"Sono solo pochi mesi. Se siamo sopravvissuti alla Tower, possiamo sopravvivere a qualsiasi cosa."

Harry guardò sua moglie con talmente tanto affetto che Celia pensò si sarebbe sciolta. "Per una volta sei tu l'ottimista tra i due," sorrise lui. "Vai, continua con le tue lezioni sulle faccende prima che la tua nuova amica pensi che tu l'abbia abbandonata per me."

Celia annuì e si voltò per ritornare da Marisol, che era ritornata al bucato dietro casa.

"E vai a prendere qualcosa da cucinare per cena, va bene?" disse Harry.

"Lo farò," rispose lei.

🌸

Celia ritornò a casa quella sera con delle verdure e pollo salato con i quali aveva intenzione di fare uno bello stufato grazie alla ricetta che Marisol le aveva dato. Tritò gli ingredienti e li mise in una grande pentola, poi li lasciò cuocere sul fuoco per un'ora. Almeno era questo quello che aveva pianificato di fare.

Dopo due ore nell'attesa che Harry ritornasse a casa, il sole iniziò a tramontare e Celia divenne impaziente. Servì a se stessa e ad Anan una coppa di stufato e diede a Nerissa la sua cena. Ana obbligò Celia a mettere Nerissa a letto mentre lei puliva la cucina. Celia la ringraziò dolcemente e portò Nerissa alla sua culla, coprendo la bambina con un lenzuolo bianco e cantandole una ninna nanna mentre la guardava scivolare in un tranquillo sonno.

Una volta che uscì dalla stanza, Celia trovò la cucina immacolata, eccetto per una coppa di stufato sul tavolo, nell'attesa del ritorno di harry. Lei sospirò, posando una mano sul fianco e guardando Ana con occhi stanchi.

"Ci provo, Ana, davvero," disse piano Celia. "Ma sento che non saremo mai sulla stessa linea d'onda. Magari eravamo accecati dalla voglia quando abbiamo deciso di sposarci."

"Non tutti i matrimoni sono fatti d'amore, signora." disse Ana. "Molti di essi sono matrimoni politici, specialmente per qualcuno del vostro rango. Ritenetevi fortunata ad aver sperimentato una volta l'amore, anche se morto nel frattempo."

"Ma cos'è l'amore?"

"Avete sacrificato entrambi molto l'uno per l'altro, signora." replicò Ana. "Se questo non è amore, allora cos'è?"


Mi andava di aggiornare dopo queste prime due giornate di inferno, yeee.

Scusate eventuali errori (correggerò dopo aver finito tutto) e disperatevi con me che sono la terzultima all'orale e mi tocca aspettare fino al 6!!😭😭😭

Embark [h.s. - italian translation]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن