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"Secondo me gli piaci" Johnny alzò gli occhi al cielo senza rispondere e continuò il suo lavoro.
"Non ti ha tolto gli occhi di dosso un solo secondo".
"Cristel!" l'ammonì l'amico a denti stretti. "La smetti, per colpa tua sono indietro con il disegno".
"Sì, come no. Perché non ammetti che sei indietro perché ti sei soffermato troppo sulle giuste proporzioni del suo c"
"Non osare dirlo" la interruppe ringhiando. La professoressa Münchenbauer, che stava girando tra gli allievi per controllare i loro lavori, si fermò proprio tra loro, mettendo fine a quella conversazione assurda e senza senso. Ammirò il lavoro di Johnny rapita.
"Sei davvero molto bravo" si complimentò con lui dandogli un affettuosa pacca sulla spalla. Johnny arrossì e ringraziò per poi portare di nuovo l'attenzione sul modello, che in quel momento stava davvero guardando lui. Abbassò subito lo sguardo sulla tela e tornò a concentrarsi sul disegno. Doveva approfittare di tutto il tempo a loro disposizione. Disegno dal vivo era la sua passione e voleva ottenere il massimo dei voti. Per farlo però doveva darsi da fare, perché quello era l'ultimo giorno che avevano a disposizione il modello dal vero, poi avrebbero dovuto usare solo la loro memoria per concludere il ritratto. La professoressa aveva messo a disposizione solo tre lezioni e quella era l'ultima. Cristel provò a dire altro, non appena l'insegnante si allontanò ma Johnny la guardò malissimo, così si strinse forte il labbro tra i denti e tacque. Non voleva far davvero arrabbiare l'amico, ma solo stuzzicarlo un po', e sapeva perfettamente che se Johnny non avesse portato a termine il ritratto in modo eccellente, avrebbe di sicuro perso le staffe. I successivi 25 minuti passarono nel silenzio più totale ed entrambi si dedicarono a tracciare a grandi linee il disegno, poi i dettagli avrebbero potuto aggiungerli in seguito. Quando la campanella segnò la fine della lezione Johnny guardò il suo lavoro con soddisfazione, era proprio contento di come stesse venendo. Diede un'ultima occhiata al corpo nudo del ragazzo di fronte a sé, prima che questi si coprisse con l'accappatoio, per poter imprimere ogni particolare nella sua mente e quando il ragazzo si fu coperto, iniziò a sistemare le sue cose.
"Posso guardare?" Alzò lo sguardo dalla scatola nera nella quale stava riponendo con ordine maniacale le varie matite e si ritrovò davanti proprio il ragazzo, annuì e lasciò che guardasse ciò che aveva fatto fino a quel momento. Il modello si posizionò al suo fianco e osservò il disegno.
"Devo dire che la prof ha ragione, sei davvero bravo".
"È il soggetto che merita" si fece scappare Cristel, intromettendosi in quella conversazione e beccandosi un'occhiataccia dal suo amico, che già stava morendo di imbarazzo senza bisogno che lei parlasse.
Il ragazzo le sorrise e ringraziò "Io sono Peter, comunque" afferrò la mano di Cristel e le fece il baciamano. La ragazza arrossì violentemente e Johnny sogghignò divertito a vederla in imbarazzo per la prima volta da quando la conosceva. Poi Peter si voltò verso di lui in attesa che anche lui si presentasse.
"Io sono Johnny" Peter annuì e tornò a girarsi verso Cristel "Posso vedere anche il tuo lavoro?" domandò ridestando la ragazza dall'imbambolamento in cui era caduto da quando lui le aveva rivolto la parola. Sollevò il telo che già aveva usato per coprire il ritratto e lasciò che Peter ammirasse il suo disegno. Attese un commento che non arrivò, il ragazzo le sorrise semplicemente e poi si allontanò.
"Gli fa schifo" piagnucolò lei.
"Ma se è stupendo" provò a rincuorarla Johnny vedendo la sua espressione affranta. La ragazza scosse il capo "Tu sei di parte" sospirò, coprendo la tela desolata.
Johnny fece lo stesso, calando il panno bianco per proteggere il suo lavoro. Prese la scatola con le matite e insieme all'amica raggiunse gli altri tre ragazzi. Quel giorno anche Jason fu costretto a partecipare alla lezione, era mancato già i primi due giorni e la professoressa lo aveva avvertito che se non si fosse presentato nemmeno al terzo, gli avrebbe annullato anche il voto per disegno astratto, così, per non perdere la media acquisita, si era presentato in aula, senza però concludere un bel niente. Infatti quando Cristel e Johnny si avvicinarono e diedero un'occhiata alla tela ancora scoperta rimasero stupiti perché il ragazzo aveva tracciato solo qualche linea del viso e anche in modo sproporzionato.
"È tutto ciò che hai fatto?" Jason alzò gli occhi al cielo alla domanda dell'amico.
"Lo sai che sono qui perché sono stato costretto".
"Sì, ma questo non ti impedisce di impegnarti".
"Lo sai che ha una repulsione per il corpo maschile. Se gli avessi piazzato davanti un bel paio di tette grosse e un culo da urlo, vedevi come si impegnava".
"Sì, a scoparsela si impegnava".
"È che c'è di male?"
"Oh niente amico, anche a me sarebbe piaciuto ritrarre un corpo femminile, ma il modello non era niente male".
"Martin, mi stai passando sull'altra sponda?" chiese Jason.
"No, amico. Continua a piacermi la fica. I piselli li lascio volentieri a loro due" Martin diede una pacca sulla spalla a Cristel e Johnny e poi li spinse verso l'uscita, tra le risate generali. I 5 amici si allontanarono insieme dall'aula trovando poggiato sull'uscio Peter, avvolto in un paio di jeans attillati che lasciavano ben poco all'immaginazione e una t-shirt rossa con sopra disegnata una corona nera e un giubbotto di pelle e un paio di anfibi a completare un look da cattivo ragazzo. Li stava osservando divertito.
"Lui è Peter" lo presentò Johnny, vedendo che il ragazzo era fermo lì e li fissava. "Nulla contro di te amico" mormorò Jason passandogli di fianco e immaginando che avesse sentito i loro discorsi.
"Nessun problema" Peter gli fece l'occhiolino e poi si affiancò a Johnny.
"Ti va di prendere un caffè" lo invitò e Johnny lo osservò stupito. Non se lo aspettava.
"Se vuoi puoi aggiungerti a noi stiamo andando proprio in caffetteria" Peter annuì. Sembrava deluso dalla risposta di Johnny, ma accettò comunque. Fece qualche passo avanti e si intromise in una conversazione tra Martin e Jason che parlavano di moto, lasciando Johnny qualche passo più indietro.
"Ci è rimasto male" sussurrò Cristel per non farsi sentire dagli altri e soprattutto da Peter.
"Non sono interessato a uscire con nessuno, men che meno con lui. Se vuole possiamo essere amici. E poi chi ti dà tutta questa sicurezza che sia gay?"
"Il fatto che non ti abbia tolto gli occhi di dosso e che ora sia con noi nonostante tu abbia rifiutato un caffè da solo con lui?" rispose con ovvietà.
"Senti Cristel, te lo ripeto per l'ultima volta, non mi interessa avere una relazione".
"Ma chi cazzo sta parlando di relazione. Lo hai visto? Guarda che culo Johnny. Possibile che quell'uomo sia ancora così tanto presente nel tuo cuore da impedirti anche una semplice scopata?" Cristel aumentò il passo e raggiunse gli altri e lasciò Johnny a crogiolarsi nei suoi pensieri.
Possibile che Lauree fosse ancora tutto ciò che desiderava, tanto da impedirgli di rifarsi una vita, nonostante ciò che gli aveva fatto? Solo lui aveva la risposta a quella domanda ma non era assolutamente pronto a prenderne atto così raggiunse in tutta fretta gli altri, relegando ancora una volta quei pensieri in un angolo remoto del proprio essere.

Ritorno da teWhere stories live. Discover now