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"Puoi passarmi quei fogli?" Johnny sollevò lo sguardo e posò gli occhi su Peter che era seduto di fronte a lui, gli allungò ciò che gli aveva chiesto e gli sorrise.
"Sai mi fa piacere che tu non ti sia lasciato intimorire dal comportamento di Lauree" Peter sghignazzò.
"Il tuo uomo è un prepotente ma ti ama e conta solo questo".
"Ben detto" intervenne Cristel poggiando le bibite fresche sul tavolo.
"Allora avete finito con questi ritratti?" domandò un po' annoiata. Erano due ore che i ragazzi spulciavano tutti i disegni di Johnny.
"Possibile tu debba lamentarti sempre" sbuffò Johnny.
I tre ragazzi erano alla villa, seduti intorno al tavolo posto al centro della stanza in quello che era diventato lo studio di Johnny. Lì si rinchiudeva per disegnare e per studiare senza che nessuno lo disturbasse. Dopo la morte di Melany si era trasferito alla villa, non aveva potuto fare altrimenti visto che aveva promesso alla sua migliore amica di occuparsi della bambina. Lauree non gli avrebbe mai permesso di portarla via anche perché lui aveva dichiarato di esserne il padre e l'aveva riconosciuta come figlia propria, proprio come aveva deciso con Melany. Johnny aveva provato a persuaderlo e farlo lui stesso ma Lauree non gli aveva dato modo di replicare.
"Se la riconosco come figlia mia un giorno tutto quello che è mio diventerà suo e non avrà mai nessun problema" gli aveva detto.
"I soldi non sono tutto" aveva replicato Johnny.
"Ma possono aiutare e visto che non ho altri parenti e che se dovesse succedermi qualcosa i miei beni finirebbero nelle casse dello stato preferisco lasciare che se li goda Melany e poi era ciò che voleva sua madre".
In fondo Lauree non aveva tutti i torti sulla questione economica, e poi se quella era la volontà della sua amica chi era lui per non rispettarla? Così aveva ceduto e lasciato che Lauree desse a Melany il suo cognome. Trasferirsi alla villa era stato inevitabile e poi non era male vivere con l'uomo che amava. Certo non era tutto rose e fiori, i due si stavano ancora conoscendo e i litigi non mancavano. Ma vuoi mettere la possibilità di appianare le divergenze con una sana scopata?
"Non è una scelta facile" sospirò Peter guardando i fogli che aveva tra le mani.
"Dai Peter non farla così lunga. Sono tutti ritratti stupendi".
"Lo so ma voglio che mio padre non possa dire di no".
"Avete finito?" domandò una voce roca e profonda che interruppe la discussione tra i tre ragazzi.
Lauree avanzò nella stanza e tutti e tre si voltarono a guardarlo. Johnny sorrise, il suo uomo era davvero bellissimo e eccitante e lui avrebbe voluto saltargli addosso in quel momento ma dovette trattenere l'istinto perché non erano soli.
Lauree si avvicinò a lui e gli baciò una tempia, Peter sistemò in una pila ordinata i ritratti che aveva deciso di mostrare a suo padre e li infilò in una cartellina di modo che non si sgualcissero.
"Sì" affermò Peter saltando in piedi.
"Bene, la cena verrà servita tra 10 minuti" li informò.
"Ho dato per scontato che sareste rimasti" tornò a baciare il suo uomo e si allontanò dalla stanza.
"È un prepotente" bofonchiò Cristel facendo sorridere gli altri due.
"Oh ma dai. Sono sicuro che se ti desse degli ordini a letto saresti ben felice di eseguirli" la rimbrottò Peter, poi si voltò verso Johnny "Con tutto il rispetto, amico".
"Ma smettila! Non ho mai pensato a lui in quel modo. Cristo! È il compagno di Johnny" borbottò stizzita.
Johnny la guardò con un sopracciglio alzato "Non credi nemmeno tu a quello che dici. Pensi che non veda come sbavi guardandogli il culo?" Cristel aprì la bocca e poi la richiuse senza riuscire a dire nulla.
"Ehi non è un problema" la canzonò Johnny "Tu sbavi, io me lo scopo" le fece un occhiolino e si allontanò per raggiungere la sala da pranzo seguito dagli improperi di Cristel e la risata di Peter.

I quattro erano seduti intorno al grande tavolo e stavano consumando la loro cena in un clima rilassato quando Cristel esordì "Jason vuole scoparmi" facendo quasi soffocare Peter e Johnny.
I due la guardarono con incredulità.
"Che c'è? Pensate che non sia abbastanza attraente per lui?"
"No......è solo che.........onestamente? Non me lo aspettavo?"
"In effetti nemmeno io" sospirò Cristel.
"In un primo momento pensavo mi stesse prendendo per il culo".
"Potete usare un linguaggio meno scurrile almeno a tavola" intervenne Lauree e i tre ragazzi lo guardarono con biasimo. Lauree sollevò le mani in segno di resa, si pulì la bocca con il tovagliolo che aveva poggiato sulle gambe e prima che quello sguardo degenerasse in una discussione sul fatto che lui fosse troppo "abbottonato" e che dovesse sciogliersi un po' se voleva stare con un ragazzo molto più giovane di lui, discussione che tra l'altro ci era già stata in altre occasioni, si allontanò.
"Vado a dare un'occhiata a Melany" e si dileguò lasciando i tre amici da soli.
Peter e Johnny tornarono a concentrarsi su Cristel e su ciò che gli aveva appena confessato. Jason era uno dei ragazzi del loro gruppo universitario e mai aveva fatto capire di avere interesse a Cristel, anzi era attratto da tutt'altro genere di ragazze: quelle che aprivano con facilità le gambe e si lasciavano scopare solo per il gusto di farlo e di sicuro Cristel non rientrava in quella categoria. Non che disdegnasse il sesso ma preferiva farlo con chi era davvero interessata e non solo per dare sfogo all'istinto.
"Quindi? Ora che succede tra te e Jason?"
"Cosa cazzo vuoi che succeda tra me e Jason, Johnny? Mi lascerò scopare. Ma lo hai visto?" sospirò lei sognante, pensando al ragazzo dagli occhi cerulei.
"Bene. Johnny si fa scopare da Lauree; Cristel da Jason e io quando cazzo lo trovo uno che mi scopa?"
"Vedi perché tra noi non poteva funzionare?" lo prese in giro Johnny "siamo due serrature e senza una chiave non possiamo essere aperti".
"Che metafora del cazzo" borbottò Cristel facendoli scoppiare in una fragorosa risata.
"Scusate" il telefono di Peter prese a squillare e il ragazzo sospirò "è mio padre. Devo rispondere".
"Sì, papà torno subito" il padre disse qualcosa e l'espressione sul volto di Peter mutò.
"Ho capito papà, arrivo" chiuse la telefonata, si scusò con i due amici e uscì dalla sala per tornare a casa.
"Devo dirti una cosa" esordì Johnny.
"In verità avrei voluto dirla anche a Peter ma giuro che non resisto oltre".
"Spara" borbottò impaziente Cristel.
Johnny si guardò in giro per controllare che Lauree non stesse facendo ritorno e con un sorriso ebete sul voltò confessò "Lauree mi ha chiesto di sposarlo" Cristel spalancò la bocca sorpresa, non si aspettava una notizia del genere.
"Spero tu gli abbia detto di sì". Johnny estrasse l'anello che aveva nascosto in tasca e lo infilò all'anulare poi lo mostrò alla sua amica "Secondo te?"

Ritorno da teWhere stories live. Discover now