Capitolo 5 - Un insolito pranzo

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Alec non riusciva a fare a meno di osservare Neymar. Non che le interessasse, non era il suo tipo, ma aveva un comportamento strano. Era seduto scomodamente sulla sedia antica del locale, "un locale raffinato", pensò. Con un piede sul ginocchio dell'altra gamba continuava a torturarsi le mani e guardare dritto sul suo piatto ancora vuoto, Alec ci stava prendendo gusto a usarlo come cavia per analizzare il suo comportamento, scambiando anche qualche parola con Marc e Cristel. A prima vista sembrava un ragazzo che sapeva il fatto suo, che diceva le cose in faccia e non si faceva scrupoli. Neymar era esattamente così, ipotizzò Alec, un tipo audace e abbastanza scontroso, arrabbiato per qualcosa che la ragazza non sapeva ancora definire, ma che in una situazione come quella era del tutto imbarazzato e impacciato. A volte rivolgeva una veloce occhiata a Cristel, che non sapeva se parlargli o no. Per la prima mezz'ora Neymar mantenne i suoi tratti orgogliosi e misteriosi, così decise di lasciarlo perdere e parlare con Marc mentro aspettavano il pranzo.

-Allora vuoi continuare così per tutta la giornata?- chiese con tono scocciato Neymar a Cristel.
-C...cosa?- balbettò la ragazza rivolgendo l'attenzione al giovane.
-Se vuoi startene in silenzio posso anche andarmene, tanto non ci voglio neanche stare qui-
-Nessuno ti obbliga- rispose acida Cristel.
-Sbagliato. Mi ha obbligato mio fratello, quindi se non parlo con qualcuno credo che impazzirò- rispose sinceramente Neymar avvicinandosi con la sedia a Cristel. L'aveva osservata sin dall'inizio, da quando era entrata nella sua Porsche metallizzata. Quella macchina era invidiata da tutti, anche dall'amica di Cristel, quella certa Alexia o come si chiamava. Nessuno, tranne Marc, sapeva che l'aveva comprata con i soldi rubati nelle varie rapine.
-Va bene.. ehm, qual è il tuo genere musicale preferito?-
Neymar scoppiò a ridere, e Marc da sotto il tavolo gli tirò un calcio senza far capire nulla ad Alec, che lo guardava con occhi sognanti.
Dopo aver guardato male Marc, si rivolse di nuovo a Cristel.
-Vuoi davvero parlare di musica?-
-Non so di cosa parlare- rispose sinceramente la ragazza.
-Parlami di te- chiese Neymar, quasi supplicandola.
-Beh, io frequento il quarto anno di liceo, mi piacciono le feste e....-
Mentre Cristel continuava a parlare della sua vita, Neymar non la stava seguendo. Non per cattiveria, ma stava pensando a tutt'altro. Osservava le sue labbra carnose muoversi ad ogni parola, e pensò a quanto sarebbe stato bello baciarle. Non aveva mai avuto una relazione stabile, solo alcune cotte e alcune storie finite male. Non gli piaceva l'idea di una relazione seria, era troppo giovane e non aveva una vita tranquilla. Scosse la testa e levò dalla mente l'immagine delle sue labbra su quelle di Cristel proprio nel momento in cui lei finì di parlare.
-Tutto bene?- chiese lei.
-Si- rispose distrattamente il ragazzo -Ti va di uscire fuori? Mi fa male la testa- mentì.
Le guance di Cristel arrossirono e lei non seppe spiegarsi il perchè, ma annuì e avvisarono gli altri due che sarebbero usciti per pochi minuti.

-La tua amica ha fatto colpo su mio fratello- scherzò Marc prendendo la mano di Alec sopra il tavolo.
-Ehm... Si- balbettò lei arrossendo.
-Cosa ci facevi stamattina presto in giro per la città?-
-Potrei farti la stessa domanda- rispose Alec. Marc rise e accarezzò con il pollice la mano della ragazza.
-Devo essere sincero con te, Alec, mi piaci. Non parlo fisicamente, beh anche quello, ma mi piace il modo in cui mi rispondi, il tuo carattere...-
Non riuscì a finire la frase che Alec lo fermò.
-Marc, non so a dove tu voglia andare a parare, ma ci conosciamo da meno di un giorno.. Non vorrei affrettare le cose- sussurrò la ragazza.
-Si...certo, lo capisco. Anche io, beh.. Si, ti capisco- concluse alla fine Marc, guardandola negli occhi.
-Non volevo offenderti è solo che...-
-Okay- la interruppe Marc -non fantasticare troppo, non voglio illudere nessuno- il suo tono era freddo, distaccato.
Alec rimase in silenzio, non capiva questo cambio d'umore. A dire il vero lo capiva eccome, ma voleva far finta di niente. A volte preferiva rimanere nell'ignoranza. A spezzare quel clima di tensione che si era creato fu il cameriere, che portò i quattro piatti che i ragazzi avevano ordinato. Nello stesso momento Cristel e Neymar rientrarono nel locale. Neymar, stranamente, sorrideva, notò Marc.

Used || neymar jr & marc bartraWhere stories live. Discover now