Capitolo 13 - Ora so chi sei

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L'abbaiare lontanto di un cane la svegliò, ma a dire il vero era già da un pezzo che avvertiva un piacevolissimo stato di dormiveglia. Si ritrovava nuovamente a dormire sul petto del ragazzo dei suoi sogni, e stavolta non avrebbe commesso l'errore di scostarsi violentemente. Neymar le accarezzava con movimenti leggeri il braccio, mentre le passava l'altra mano sulla testa, sfregando piano sui capelli sottili dell'angelo che aveva fra le braccia.
Cristel si ritrovò a pensare ad Alec e a come coccolasse Macchia e il suo corpicino peloso che riscaldava le sue gambe nelle notti più fredde. Le venne quasi di fare le fusa. Sorrise, e si accucciò di più sul petto del ragazzo con un gemito dolce.
-Oh, stai sognando amore- fantasticava Neymar -Sì, sei il mio piccolo amore, ti starò sempre accanto- non si era affatto accorto che fosse sveglia -ti proteggerò sempre. Scusami per quelle brutte parole, non avrei mai dovuto. Scusa se sono sempre brusco con te, ma ho solo paura che...- si bloccò e prese ad accarezzarla con più vigore -è che....- affondò le dita nella pelle dell'avambraccio di lei, e Cristel sussultò. Allentò la presa e iniziò a baciarle piano il collo e le orecchie. Cristel aveva già dimenticato quella stretta troppo forte: le piaceva essere trattata in quel modo, e nessuno le riservava tante attenzioni con così tanta passione; le era capitato di farsi rassicurare da Alec dopo uno sfogo, ma lei era un caso a parte, quasi una sorella maggiore.
Senza aprire gli occhi,si avvicinò alle labbra del ragazzo, ricevendo un bacio sulla fronte.
-Ti adoro- disse il ragazzo -e adoro guardarti dormire-
Salì ancora e lo baciò sulle labbra con un lungo bacio a stampo. Aveva le labbra morbidissime, levigate dai continui baci. Poi si scostò lentamente ed aprì gli occhi.
Neymar balbettò un "buongiorno", sperando che non avesse sentito nulla dei suo discorsi (e fortunatamente Cristel non aveva ascoltato la maggior parte delle parole dolci che le aveva riservato dall'alba in poi).
-Sù! È tardi dobbiamo andare o Marc inizierà a preoccuparsi e mi farà la solita ramanzina che mi farà sentire una nullità almeno fino a domani-. Subito aprì lo sportello, e a nulla servì la mano tesa di Cristel che cercava di trattenerlo per i pantaloni. Era già al volante quando lei scese con un po' di insoddisfazione dalla vettura. Si mise a sedere al suo posto e disse -Però un altro bacio potevi darmelo- mangiandosi le ultime sillabe di quel 'darmelo'
-Che tesoro- la baciò sulla guancia -Ora andiamo però!-.
Dopo poche manovre e qualche metro di strada erano già sulla via del ritorno, a correre per le stradine tortuose che la notte prima sembravano così buie e sospette, e ora apparivano impregnate del grande amore che si era sprigionato.
Arrivarono subito alla villa, e una volta parcheggiata la macchina i due scesero in fretta per entrare nell'abitazione. La temperatura della mattina era ancora bassa. Una volta aperta la porta d'ingresso Cristel e Neymar fecero un sospiro di sollievo sentendo il calore dei termostati.
-Ney...quello non è Marc?- chiese la ragazza tirando la manica di Neymar, mentre indicava il divano.
-Cazzo- sussurrò lui, e si avvicinò al fratello: stava ancora dormendo. Nel frattempo Cristel stava già salendo le scale per andare dall'amica, sentiva che c'era qualcosa che non andava. Bussò, ma aprì subito senza aspettare una risposta. Alec era sdraiata sul letto matrimoniale a pancia in su, e fissava il soffitto con le guance nere macchiate dall'eye-liner.
-Alec?-
-Ehi- la salutò lei fingendo un sorriso -tutto bene?-
-Non dovrei chiedertelo io, psicologa?- la sfotté Cristel sedendosi sul bordo del letto.
-No Cristel, va tutto a puttane-

-Ehi..uhm, Marc? Svegliati- Neymar scuoteva il suo fratellastro per le spalle, e dopo pochi strattoni Marc si svegliò sbadigliando.
-Che ore sono?- balbettò nel sonno.
-Marc che è successo?-
-Un casino, Neymar- il tono di Marc era sconfortante.
-Hai raccontato tutto?-
-Si, non l'ha presa bene-
-Beh, l'ho notato sai. Avrai la schiena a pezzi-
-E il mio cuore? È anch'esso a pezzi-
-Oh avanti! La conosci da qualche giorno, non fare lo smielato-
-Fanculo, Neymar. Tu glielo hai detto?- Neymar pensò a quella frase compromettente sussurrata durante l'atto sessuale, ma quel 'di professione faccio il ladro e speravo di poter rubare la tua verginità' non poteva definirsi certo una rivelazione.
-Non ancora. Stamattina-
Marc annuì e si sedette sul divano, stropicciandosi gli occhi
-Pensi che mi perdonerà?-
-Ma certo!- esclamò Neymar; non sapeva bene come comportarsi in quelle situazioni, e si sentiva parecchio in imbarazzo.
-Io.. credo che salirò in camera, ho passato la notte fuori. E... Marc?-
Il ragazzo dai capelli neri rivolse la sua attenzione verso Neymar.
-Bevi un po' di caffè, ti farà bene- detto questo si diresse verso le scale, ma ad attenderlo in cima c'era una Cristel tutt'altro che serena. Continuò a salire le scale non perdendo di vista lo sguardo severo della ragazza, ma non appena mise piede sull'ultimo scalino fu colpito da un ceffone in piena faccia. Barcollò di poco, era stato colto di sorpresa, ma una volta riacquistato l'equilibrio la ragazza era scomparsa, e il rumore di una porta sbattuta riecheggiò per tutto il corridoio.
Venne invece raggiunto da Marc, che gli diede una pacca sulla spalla. Sicuramente era diretto verso la stanza di Alec. Tornò giù e si riempì un bicchiere con dell'acqua di rubinetto cercando di calmarsi, ma come poteva? Aveva appena deluso la ragazza di cui si stava pian piano innamorando. Aveva rovinato tutto.

Used || neymar jr & marc bartraWhere stories live. Discover now