Capitolo 12 - Sai mantenere un segreto?

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Venti minuti più tardi Neymar aveva finito di sistemare la sua roba nel piccolo armadio di quella che sarebbe stata la sua nuova camera per un bel po'. Aveva deciso, senza chiedere o avvisare Cristel, che i due avrebbero dormito insieme.
"Se Marc dorme insieme ad Alexia, perchè io non posso dormire insieme a Cristel?" Pensò tra se e se, e nel caso in cui Cristel avesse fatto storie gli avrebbe ripetuto la stessa identica cosa.
Quella sera però, stranamente, non voleva 'divertirsi' con la ragazza. Aveva però un'irrefrenabile voglia di vederla dormire accanto a sè, avvolta tra le coperte con i suoi lungi capelli sparsi sul cuscino.
Levò quei pensieri dalla mente con la stessa velocità con cui erano arrivati, e scese giù in cucina per controllare Cristel. Non aveva mai avuto queste 'manie di persecuzione' nei confronti di una ragazza, ma vedeva in Cristel una persona da proteggere, quasi come fosse la sua bambina.
Scese le scale di fretta e notò che tutte le buste della spesa erano vuote sul tavolo da pranzo. Entrò in soggiorno e vide la ragazza parlare al telefono.
"Con chi cazzo sta parlando ora" pensò Neymar in uno scatto di gelosia.
Non appena la ragazza vide il giovane, chiuse la chiamata con un 'ci risentiamo, mamma'
Neymar fece un sospiro di sollievo che non fece cogliere a Cristel, e si avvicinò a lei sedendosi sul divano.
-Senti..- guardava verso il basso, con le mani incrociate -io..-
-Neymar, non voglio sentire altri insulti. Avevi detto che ti saresti fatto perdonare, ma hai solo peggiorato le cose. Cosa ti ho fatto? Se mi dai una sola ragione per cui merito di essere trattata così l'accetterò, sul serio-
-Il problema non sei tu- Neymar sorrise: non era un sorriso cattivo, ma neanche uno di quei sorrisi pieni di gioia o felicità. Sembrava piuttosto ad un sorriso malinconico.
-Ho bisogno di parlarti, ti giuro che cambierà tutto. Tutto-
-Va bene- Cristel sospirò -dimmi-
-No, non qui- si girò attorno come per controllare di essere soli.
-Facciamoci un giro in macchina-
-Ma è quasi ora di cena!- si lamentò la ragazza.
-Compreremo qualcosa per strada, e già che ci siamo ti comprerò qualche vestito-
La ragazza annuì, e andò in bagno per darsi una sciacquata. Il viaggio l'aveva stancata parecchio, non era abituata a viaggiare per più di due ore. Non era abituata a viaggiare e basta: non si era mai mai mossa da Mogi.
Cercò di rendersi il più decente possibile, e si truccò leggermente con i pochi trucchi che aveva preso da casa.
Quando tornò in soggiorno notò che anche Alec e Marc erano scesi, e Neymar li stava avvisando che avrebbero passato la notte fuori.
Sospirò, voleva solo dormire in un letto comodo. Raggiunse gli altri tre e Alec la salutò abbracciandola. Neymar e Marc, invece, si scambiarono un'occhiata sospetta, ma Cristel capì che non era il momento delle domande. Uscirono dalla villa e rientrarono in quella macchina metallizzata che era diventata la loro casa per un giorno, o quasi.
-Con chi stavi parlando al telefono?- Neymar fece finta di non aver ascoltato la parte finale della chiamata.
-Con mia madre- spiegò Cristel -ho inventato una scusa, o sarebbero andati fuori di testa. Ho detto loro che sono in vacanza con Alec e per tutto il periodo natalizio, salvo cambi di programma-
-Perfetto- Neymar si rilassò, aveva bisogno di quella spiegazione per non avere altri dubbi. Per un momento aveva pensato che Cristel si fosse accorta della sua presenza, e avrebbe pronunciato il nome 'mamma' giusto per evitare conversazioni imbarazzanti, ma la ragazza sembrava sincera, e decise di fidarsi.
-Avrei davvero bisogno di un cambio, sono stanca di avere addosso questi vestiti-
-Tranquilla, dolcezza. comprerò qualunque cosa tu voglia-
-Non chiamarmi dolcezza!-
Neymar rise e continuò a guidare in silenzio per altri dieci minuti, prima di arrivare davanti ad un centro commerciale enorme. Conosceva bene quella città, ci aveva vissuto per quasi un anno con i suoi quando era piccolo. Marc non faceva ancora parte della famiglia, e Rafaela era ancora tra di loro. Scosse la testa e parcheggiò a pochi metri dall'entrata.
Cristel strabuzzò gli occhi e uscì dalla macchina osservando per bene l'edificio davanti a lei.
-Va bene dolcezza, non farmi restare al verde- disse porgendole una carta di credito lucida.
-Cosa? Lo stai facendo sul serio?-
-Si, consideralo un piccolo regalo per questi due giorni d'inferno che ti ho fatto passare- il ragazzo le sorrise, e per la prima volta Cristel si sentì a suo agio vicino a lui. L'abbracciò ringraziandolo, e il ragazzo impacciato le diede alcune pacche sulla spalla. Cristel rise notando l'imbarazzo di Neymar, e insieme entrarono nel centro commerciale.

Used || neymar jr & marc bartraWhere stories live. Discover now