Capitolo 10 - L'arrivo

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-Su, svegliati- sussurrò Neymar.
La ragazza si svegliò lentamente sbadigliando, con la bocca impastata dal sonno e appena si accorse di aver dormito sul petto di Neymar sobbalzò e si voltò di scatto a guardare il paesaggio che scorreva via veloce dal finestrino. Il sole stava ormai tramontando. "Ma quant'ho dormito" pensò. Gli alberi erano inondati di rosso e i rami frustavano l'aria.
Neymar la guardò stupito, certo non si aspettava una reazione simile dopo averle accarezzato i capelli per tre ore di viaggio.
-La nostra principessina si è svegliata- disse ironicamente a Marc
-Buono a sapersi! Siamo quasi arrivati a destinazione. Forse avremo bisogno di fare della spesa, non ci va nessuno da così tanto tempo! Il supermercato è a qualche chilometro da qui, non molto distante dalla villa-
-Belloooooo- esplosero Cristel e Alec contemporaneamente.
Marc rise e continuò a guidare per la strada dritta e tortuosa per un'altra estenuante mezz'ora, prima di arrivare finalmente al piccolo villino dove il padre aveva già provveduto a portare delle coperte e riassettare le stanze.
Parcheggiò la macchina nel garage vicino l'abitazione e finalmente dopo quasi quattro ore di viaggio i ragazzi poterono stiracchiarsi e abbandonarsi sui soffici divani in pelle.
-Che bell'appartamento!- si complimentò Cristel.
-L'abbiamo presa in affitto- spiegò Neymar posando le valigie a terra - e comunque è una villa- la corresse.
Cristel fece una smorfia di disappunto e andò in cucina per bere dell'acqua. Aperto il frigorifero rimase con la bocca spalancata.
-Qui non c'è niente! Solo una bottiglia d'acqua!-
-Sono affamata- aggiunse Alec sedendosi sulle gambe di Marc in soggiorno.
-Compreremo qualcosa- questa volta fu Neymar a parlare -chi viene con me?-
-Vengo io!- si propose Alec alzandosi dal divano -hai bisogno di un consiglio femminile, non voglio passare la vacanza a mangiare pizza surgelata-
Marc rise e Neymar sbruffò uscendo di nuovo dalla villa accompagnato dalla ragazza rossa.
Cristel bevve quel poco d'acqua che aveva trovato in frigo e tornò nel soggiorno, dove Marc aveva acceso la TV. Cristel si sentiva in soggezione, forse perché non aveva molta confidenza, o forse perchè era una persona troppo vicina a Neymar.
-Allora...- iniziò non sopportando quel clima di 'tensione' -tuo fratello è sempre così...-
-Coglione?- la precedette lui.
-Già- risero insieme.
-Beh, non è sempre stato così... È accaduto qualcosa che l'ha fatto... cambiare, ecco-
-Cosa?-
-Non me la sento di raccontartelo, lo farà Neymar quando sarà pronto-
-Oh.. Certo- le sue guance arrossarono, forse aveva dato una brutta impressione a Marc.
-Credo che andrò a sistemare le cose in camera- disse il ragazzo alzandosi dal divano. Lasciò Cristel sola tra i suoi pensieri, ma lui non fece diversamente.
Aveva finto per tutto quel tempo con le ragazze di essere entusiasta della vacanza, ma in cuor suo i sensi di colpa si facevano sentire. Salì in camera con il suo borsone e, una volta chiusa la porta a chiave, si buttò sul letto in preda al pianto. Aveva paura, tanta paura, e non trovava il coraggio di dire ad Alec la verità: ecco cos'era diventato, un criminale. Sapeva maneggiare perfettamente una pistola, rapinare abitazioni, banche o proprietà private... E aveva anche ucciso.
Si, per quanto volesse dimenticarlo, Marc sapeva di aver ucciso una persona.
"Minacciava la nostra famiglia, e ha ucciso mia figlia" ripeteva sempre il padre in Neymar. Ma questo non sembrava placare i suoi sensi di colpa. Tirò un calcio tra le lenzuola e prese a pugni il cuscino. Doveva parlare con Neymar, assolutamente. Alec era una delle poche ragazze che avevano rubato il suo cuore e, anche se non si conoscevano da molto, voleva dirle la verità. Si trattenne dal telefonarle in quel momento, e decise di farsi una doccia per calmarsi.

Used || neymar jr & marc bartraWhere stories live. Discover now