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-"Sono ad allenarmi."
Queste sono diventate le parole che più ho sentito in un mese.

Da quando io e Nicoló abbiamo compiuto il passo di andare a convivere, lui è un fantasma.
In casa non c'è mai, o ha partita o, a detta sua, è ad allenarsi.

Non che io abbia voce in capitolo, è il suo lavoro e capisco la passione che il mio ragazzo ci mette, ma io avevo lasciato la mia vita a Torino per seguire Nicoló.

Io ho vissuto tutta la vita a Torino, la mia città del cuore.
Ma un giorno, durante una trasferta a Milano di mio fratello per Inter-Juve, avevo conosciuto Nicoló e me ne ero innamorata perdutamente.

I primi mesi abbiamo iniziato a conoscerci a distanza, ma non ci vedevamo mai e ne risentivamo molto.

Un giorno totalmente a caso, Nicoló mi disse che ero diventata fondamentale per lui e che mi avrebbe voluta al suo fianco.
Ed ero così innamorata che non ci pensai due volte a lasciare la mia vita per seguirlo.

Ma forse stavo iniziando a pentirmi di quella scelta, che avevo preso troppo in fretta.

Poi un giorno, davvero stanca di quella situazione, volli levarmi ogni dubbio.

Conoscevo molti compagni di Nicoló perché alcuni giocavano per la nazionale e avevo avuto l'occasione di conoscerli.

Allora presi il cellulare e scrissi un messaggio al primo ragazzo che mi venne in mente, Federico Di Marco.

-"Ciao Fede, scusami se ti disturbo, sei alla Pinetina con Nico per caso?"

Tremavo. Avevo paura di ricevere una risposta che non mi sarebbe piaciuta.
Per fortuna il ragazzo mi rispose quasi subito.

-"Ciao Emi, si io sono alla Pinetina ma oggi Nico non si è presentato. Va tutto bene?"

E lo sentii subito, il rumore del mio cuore andare in mille pezzi.
Non risposi neanche più a Federico.

Avrei solo dovuto aspettare il ritorno di Nicolò, e avrei preteso le mie risposte.

"Emi sono tornato" il rumore della serratura mi annunciò l'arrivo di Nicolò.

Lui entrò in salotto senza nemmeno degnarmi realmente di uno sguardo, e io non ricambiai nemmeno il suo saluto.
Non che l'avesse notato.

Aspettai che lui andasse a farsi la doccia e decisi di controllare il suo cellulare, che tral'altro non smetteva di squillare.

Il gran coglione del mio ragazzo me la servii su un piatto d'argento, non aveva avuto nemmeno la dignità di nascondere le chat con... una certa Federica.

Non so dire se in quel momento mi sentii più male o sollevata.

So solo che la prima cosa che feci fu mandare un messaggio a mio fratello.

-"Dani Torno a Torino, e stavolta non scappo."

Poi Nicolò uscii dal bagno e non ci girai intorno onestamente.
"È finita Nicoló, adesso sei libero" gli sputai quelle parole con disprezzo.

"Ma che cazzo dici Emily?" mi guardó lui, come se fosse lui la vittima.
"Dopo tutto quello che ho fatto per te, che ho fatto per noi, mi hai davvero tradita?!"

Andai in camera nostra e presi la mia valigia da sotto il letto.
Iniziai a preparare le mie cose il più velocemente possibile.

"Ti prego Emily, devi perdonarmi io non so che cazzo mi sia preso" mi diceva lui mentre mi rincorreva su e giù per la stanza.

"Ti vorrò sempre bene Nicoló, ma tra di noi non funziona già da un po'" gli dissi.
"Ti ho amata davvero" mi disse poi lui.
"Lo so, e io ho amato te, ma non è bastato"

Il giorno dopo mi trovavo sul primo volo per Torino, avevo pianto per tutto il viaggio.
Io e Nicolò eravamo comunque stati insieme per più di un anno ed adesso la sua assenza era strana.

Arrivai a Torino ma mio fratello aveva allenamento a quell'ora.
Così decisi di sistemarmi e poi sarei andata da lui così avrei potuto salutare anche gli altri.

Entrai nell'appartamento in cui prima vivevo con mio fratello e andai a lasciare la valigia nella mia vecchia stanza.

Mi cambiai e poi uscii di nuovo di casa per recarmi alla Continassa.

Quando arrivai i ragazzi aveva appena finito ma erano tutti intenti a parlare tra di loro, fino a quando il mio migliore amico, Dusan Vlahovic, non si accorse di me.

"Emily!" Dusan mi sfoggió uno dei suoi bellissimi sorrisi e io corsi verso di lui per abbracciarlo.

"Mio dio quanto mi sei mancato Dus" gli dissi stringendolo il più forte possibile.
"Ei, a me niente?!" riconobbi subito il forte accento brasiliano di mio fratello alle mie spalle.

"Dani!" abbracciai anche lui, che mi era mancato come l'ossigeno. Non eravamo mai stati separati per così tanto tempo.

"Chiamo gli altri" disse Dusan.

Raccontai a mio fratello ció che era successo con Nicolò.
"Mi dispiace così tanto piccola mia"

Poi in lontananza vidi tutti gli altri ragazzi avvicinarsi.
"Puffettaa!" il mio secondo amico più caro, Nicolò Fagioli venne subito da me per abbracciarmi.

"Ciao Nico" gli dissi stringendolo.

Poi mio fratello mi presentò due ragazzi nuovi.
"Kenan, Matias, lei è mia sorella Emily"
mi presentai a due ragazzi che erano entrambi belli da paura.

Rimasi molto colpita soprattutto da quello che avevo capito si chiamasse Matias, aveva uno sguardo così intenso che ero rimasta incantata per un attimo.

Anche l'altro ragazzo era molto bello però.
"Piacere Kenan"
"Piacere Matias".

First look ~Matias SoulèTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang