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"Che belle parole però"

Il giorno dopo mi ero vista con le mie amiche e avevo raccontato loro dei fiori e del messaggio che Matias mi aveva lasciato.

"Si, lo so..." dissi.

"Dai basta cambiamo argomento"
"Emi tra due settimane fai il compleanno " mi disse Thessa.
"Si, il 16 e i ragazzi hanno partita e non potrò fare un bel nulla" dissi scocciata.

"Vabbè ma giocano alle 18, dopo abbiamo tutto il tempo di festeggiare" continuò Lucia.
"Non lo so se mi va ragazze" dissi abbassando la testa.

"Ma stai scherzando? 20 anni si compiono una volta sola nella vita!" disse Giulia.
"Non importa cosa vuoi, domenica festeggeremo il tuo compleanno" disse poi Lucia non accettando obiezioni.

"Fate come volete" dissi ridendo e alzando le mani.

"E c'è un'altra cosa..." disse Lucia tutta contenta.
"Oh no" dissi ironica.

"Sappiamo che mancano ancora due settimana ma è giusto dirtelo prima, per il giorno dopo il tuo compleanno abbiamo preso 4 biglietti per Roma" continuò lei.
"Il tuo regalo" mi disse Giulia.

"Ma siete pazze! Grazie!" dissi andando ad abbracciare tutte.
"Dirai che te la meriti una piccola pausa" mi disse Thessa.

"Si e non potrei essere più felice di passarla con voi" dissi.

"Hai intenzione di farlo sapere a Matias?" mi disse poi Lucia.
"No...non stiamo insieme, e non ho la necessitata di dirglielo. Quindi no" risposi, anche se non avrei voluto dare quella risposta.

"È brutto lo so, ma se mi mettessi a pensare a Matias ogni volta che devo fare qualcosa non riuscirei ad andare avanti. Vorrei solo farlo uscire dalla mia testa, vorrei solo non pensare tutto il giorno a quanto mi manca" dissi abbassando lo sguardo.

"Ci riuscirai" mi disse Giulia accarezzandomi una mano.

"Devo fare come mi ha detto lui dal primo giorno, voglio arrivare a un punto in cui scomparirà dalla mia mente. E non avete nemmeno idea di quanto mi faccia male solo dire queste parole, figuratevi la pratica" continuai.

"Ei, ci siamo noi adesso" mi abbracciarono tutte e tre contemporaneamente.

"Grazie ragazze, io vado un po' a casa" dissi poi.
"Si anch'io, tra poco i ragazzi tornano da allenamento quindi vado a preparare qualcosa per pranzo" disse Thessa.

"A domani, vi voglio bene" le salutai.

Tornai a casa e per mia sorpresa trovai già mio fratello...e Kenan.

"Ei, ciao belli" dissi entrando.
"Ciao amore, dove sei stata?" mi chiese mio fratello.
"Sono uscita con le ragazze"

"Come stai Emi?" mi chiese Kenan.
"Sto bene Ken, grazie" gli sorrisi.

"Comunque...le ragazze per il compleanno mi hanno regalato un viaggio per Roma" dissi.
"Ah bello, divertitevi ma non fate danni" disse mio fratello.

"Sta tranquillo papà" dissi prendendolo in giro.
"Sapete che sono il ritardato del gruppo, quando lo fai il compleanno?" disse Kenan.

"Il 16" gli dissi ridendo.

"Ah il giorno che abbiamo partita" disse.
"Si, probabilmente Lucia mi organizzerà qualcosa per la sera"

"D'accordo"

"Voi che fate invece?" chiesi poi.
"Stiamo per andare a pranzo, vuoi venire?" mi chiese mio fratello.

"No, voglio rimanere un po' a casa. Prima che andate posso parlare un attimo con Kenan?"
"Certo" mi disse il turco.

Andammo insieme in camera mia.

"Non so perché ci sto pensando adesso dopo tutto questo tempo, ma mi sto rendendo conto di quanto sono stata egoista Kenan. Tu in questi mesi non hai fatto altro che sostenermi nonostante tutto e mi hai chiesto ogni giorno come stessi e io per te non ho fatto nulla. Ci siamo lasciati per colpa mia, probabilmente ti ho ferito ma sei tu che continui a trattarmi così bene. Semplicemente mi dispiace" dissi.

Lui mi ascoltava in silenzio.

"Sai.. il motivo per cui non ho mai smesso di volerti bene è semplicemente perché ti ho amata così tanto da voler soltanto vederti felice. Si, mi bastava che tu fossi felice anche se non con me" mi rispose.

"Ora che sono rimasta di nuovo senza Matias...sto pensando a tutto quello che è successo intorno a me in questi mesi e penso a come ti sarai sentito un rimpiazzo e questa cosa mi fa stare davvero male"

"Emily, va tutto bene. Te lo giuro" disse avvicinandosi a me.
"Spero che un giorno mi perdonerai" gli sussurrai.

"Non sono mai stato arrabbiato con te" disse.
"Perchè sei così buono Kenan?" gli dissi sorridendo.

Lui rise e fece spallucce.
E poi ci abbracciammo.

First look ~Matias SoulèWhere stories live. Discover now