2) La stanza vuota.....o quasi

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Eravamo in stazione, più tristi che mai, lo eravamo tutti, anche se non lo davamo a vedere. Io mi nascondevo sotto un viso scocciato, anche se dentro di me avrei voluto supplicare mamma di non mandarci via. Peter era normale, la sua solita espressione da
stupido ragazzo immaturo. Ma come fa mamma ad affidarci a uno come lui? mi chiedo.
Lucy esteriormente sembrava la più triste ma in realtà eravamo tutti distrutti dal dolore, dalla paura di cosa sarebbe successo da quel giorno in poi. Susan sembrava la più tranquilla ma in realtà credo che fosse più agitata di tutti noi messi insieme. Susan, Peter e Lucy abbracciarono forte mamma, io invece non la calcolai più di tanto all'inizio, lei mi diede un delicato bacio sulla guancia e prima di andare la abbracciai anche io quando i miei fratelli si erano già allontanati. Salimmo sul treno e ci sedemmo tutti insieme. La strada era lunga e io non facevo altro che pensare a quello strano 'ricordo che avevo  avuto sembrava così reale! ma poi pensandoci meglio chi avrebbe potuto parlarmi in quel modo?!?! insomma non sono un ragazzo affettuoso e tanto meno dolce, non lo sono con i miei fratelli figuriamoci se lo sarei con un'altra persona. Questi pensieri mi accompagnarono per tutto il viaggio. E quando smisi di pensarci eravamo già arrivati a destinazione. Scesi dal treno notai che era una strada abbastanza abbandonata non sapevo cosa pensare, magari mamma ci stava abbandonando in mezzo alla strada pensai , ma non era minimamente possibile. Sentimmo un cavallo avvicinarsi a noi con una donna su di lui, era anziana e lei disse:- voi siete i Pevensie?-
-si- disse Peter con tono confuso e sperduto
-Non avete nient'altro?- ribatte lei
- No signora siamo solo noi!-continuo Lucy ancora molto triste.
-Me ne compiaccio - disse la signora.
Salimmo sul carro e mentre il cavallo si dirigeva verso la casa la donna iniziò a parlare dicendo:- Le regole non sono molte: non si urla, non si va a dormire tardi, non si tocca nulla che sia del professore che non vuole essere disturbato, si seguono le regole , non si corre per i corridoi...insomma poche ve lo avevo detto seguite queste regole e andremo d'accordo-
Io rimasi sbalordito e che cosa dovevamo fare?!?! non è mia abitudine seguire le regole ma se non lo avessi  fatto mi sarei ritrovato tra i piedi quel rompi scatole di Peter e io ci volevo stare il più lontano possibile.Quindi non mi restava altro che non fare un bel niente! beh non molto facile siccome sono un adolescente  di 14 anni con molta voglia di muoversi. Ma comunque ci avrei dovuto provare.
Dopo essere scesi ci mettemmo in una stanza e Susan stava facendo indovinare a Peter il significato delle parole che avevo scelto dal dizionario.
-Viene dal latino?- disse Peter
-si...- ribatte Susan
-in latino significa il peggiore gioco mai inventato- dissi io.
Susan chiuse il dizionario scocciata e Lucy disse
-Giochiamo a nascondino? Dai Peter ti prego daiii!-
-uno....due....tre...-sorrise Peter, e così mi misi a cercare un nascondiglio. Lo trovai, spinsi Lucy e mi nascosi, ma quando Peter smise di contare senti Lucy urlare :- Sono tornata, sono qua...- Ma che stava dicendo voleva farmi scoprire? magari per farmi un dispetto!
-sono scomparsa per ore!-continuo
ci racconto una storia assurda riguardante un armadio è un posto chiamato Narnia, ci stava prendendo in giro o cosa?!?! Lucy insistette e alla fine andammo a controllare ma come volevasi dimostrare non c era niente che non andasse in quel maledetto armadio era un noiosissimo armadio normale con dei cappotti che facevano schifo che a mio parere erano da vecchi.Vidi Lucy molto convinta di quello che diceva ma era surreale per cui io penso che si sia solo sognata tutto oppure voleva trovare una scusa per non aver trovato un nascondiglio.
Durante la notte vidi il letto di Lucy vuoto, così decisi di andare a vedere se era tornata in quella camera dall'armadio magico che racchiudeva 'Narnia' come la chiamava lei.

𝐼 𝒷𝑒𝓁𝒾𝑒𝓋𝑒 𝒾𝓃 𝓊𝓈🌟Where stories live. Discover now